LA NAVE ROMANA E IL CASTELLO CARTAGINESE

nave onerariaL’11 agosto del 1999 dai volontari dell’Archeoclub di Trapani fecero UNA sensazionale scoperta: un’imbarcazione che trasportava un carico di anfore e vasellami, quasi sicuramente di produzione nordafricana; un relitto che ha una particolarità di grande valore nella conservazione della parte lignea.

Alla vista degli studiosi i presentò una grossa nave oneraria romana, naufragata tra la seconda metà del III e gli inizi del IV sec. d.C.

 

Oggi, finalmente si riparla di un suo recupero, nell’ambito del programma triennale 2007 – 2009 e grazie agli introiti del gioco del lotto, il comune ha approvato il progetto relativo allo scavo subacqueo, al recupero e al trattamento conservativo del relitto di Marausa per l’importo di € 740.250,00, prevedendo di sistemare il relitto recuperato presso i locali del Lazzaretto.

Sarebbe auspicabile che questo venisse attuato insieme ad un altro recupero importante, quello della Colombaia: simbolo della città lasciato all'incuria e all'abbandono, all'interno della quale questa nave potrebbe essere sistemata, prevo restauro del sito.

Torre colombaiaA proposito di un suo recupero il sindaco Fazio ebbe a dire che: ”La Colombaia è uno dei simboli della nostra Città. Un simbolo che versa da decenni in stato di abbandono. Purtroppo la valorizzazione dei nostri tesori ed il recupero della nostra storia sono stati spesso persi di vista, probabilmente per fare spazio ad altre emergenze del territorio.

Cosa faremo della Colombaia, è presto per dirlo. Su una cosa sento di potermi impegnare: la Colombaia è dei trapanesi e non sarà ad essa sottratta. Qualsiasi ipotesi di utilizzo sarà condizionata dalla fruizione pubblica.”

I progetti sulla torre Peliade esistono, uno di questi è il progetto “CARONTE” degli architetti Costanzo, La Commare e Romano, un progetto che auspica un uso funzionale per il Lazzaretto e per la Colombaia rispettivamente come museo per le attività marinare il primo e centro per attività ludico-culturali-ricreative diurno e notturno per la seconda.

Il progetto prevederebbe un attraversamento di questo specchio d’acqua attraverso un’”ovovia” composta da due cabine ovoidali con pareti quasi totalmente vetrate, di capacità adeguata per 20 persone che si muovono su cavi colleganti l’interno del lazzaretto con l’interno della colombaia.
In questo tragitto le cabine si appoggiano sullo specchio d’acqua, percorrendo la parte centrale del tragitto in condizioni di galleggiamento, in oltre ciascuna cabina effettua una rotazione di 180 gradi intorno al proprio asse per rendere maggiormente suggestiva la percezione del panorama circostante allo scopo di far nascere un legame tra l’isola e il centro storico, per incentivarne il recupero e la fruizione della prima, ma soprattutto, per rendere possibile un vicendevole e innegabile scambio di opportunità di sviluppo, fino ad oggi per troppo tempo negato.

Naturale però che un concorso di idee serio, che permetta di poter scegliere tra diverse soluzioni è la cosa migliore che si possa fare per restituire ai trapanesi questo simbolo di appartenenza.

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