LAVORO PER UN CONTRIBUTO

Erice

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ERICE – La dottoressa Leonarda Messina, con determina n. 154 del 30 maggio dei settore Servizi Sociali, ha approvato un “progetto per servizi di pubblica utilità” del valore di 15.040 euro. Il servizio, destinato a 13 utenti aventi i requisiti previsti dal regolamento comunale in materia di assistenza economica, prevede “servizi di manutenzione del verde pubblico, discerbatura e pulitura spiaggia e litorale”. Gli utenti saranno compensati con sei euro l’ora per 15 ore settimanali di servizio e per la durata di un trimestre.

Il progetto ha come obiettivo, secondo l’art. 15 del regolamento, di “tenere occupati soggetti beneficiari di un contributo senza creare assuefazione a facili soluzioni di comoda disoccupazione e scoraggiano i soggetti parzialmente occupati a ricorrere alle forme di contributo di che trattasi”.

Con successiva determina n. 183 del 2 luglio, sempre della dott. Leonarda Messina, è stata approvata la graduatoria dei beneficiari “assegno economico per i servizi di pubblica utilità”. Delle 32 istanze presentate nel periodo tra la data dell’avviso pubblicato l’11 giugno e sino al termine fissato solo dodici giorni dopo (ci sembra un tempo troppo breve per un’adeguata pubblicità), il 23 giugno, 4 sono state respinte poiché i “richiedenti l’accesso al beneficio non presentano i requisiti previsti perché in possesso di un reddito complessivo familiare superiore al minimo vitale”.

Con l’ultima determina, tuttavia, solo 13 utenti sono stati ammessi al beneficio. Per altri 15, purtroppo, probabilmente, i fondi messi a disposizione dall’amministrazione comunale per il “progetto” erano insufficienti. Dei 13 ammessi 7 risiedono in via Ciullo D’Alcamo, a San Giuliano, e ben 10 sono donne. La cosa sarebbe meritevole d’approfondimento, da parte di chi ha competenza. In particolare andrebbe compreso se le 10 donne sono donne sole (ragazzi madri o mogli di soggetti detenuti), ovvero se, invece, mogli o figlie di soggetti che lavorano, magari “in nero”, e che quindi “delegano” i familiari alla prestazione per accedere all’assegno economico.

Sarebbe cosa interessante, inoltre, quella di provare questo progetto (“assegno economico” in cambio di “servizi di pubblica utilità”) anche coi Consiglieri comunali e collegare, tramite un regolamento, l’erogazione del loro gettone di presenza ad una durata minima, in minuti, della loro presenza (prestazione). Oggi, infatti, ci troviamo con consiglieri che incassano le 60 euro di presenza anche per presenze di 2-3 minuti (poi abbandonano l’aula per “protesta”). Ancora meglio, ma capisco impossibile, collegare il “gettone” ad una deliberazione di un qualche atto (piuttosto che sterili polemiche).

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