L’ING. SARDO ACCUSATO D’OMISSIONI ATTI D’UFFICIO

TRAPANI – Probabilmente a Trapani le copie integrali delle Gazzette Ufficiali non arrivano. E quindi Pubblici Amministratori e Dirigenti sconoscono talune leggi e decreti. Ma ciò non toglie che il dirigente del Comune di Trapani Eugenio Sardo, e chi, piu’ in alto, Sindaco e Segretario Comunale, vigilano su di lui, dovrebbe usare una certa diligenza nei compiti d’ufficio e un certo rispetto per i cittadini che, a dirla alla Beppe Grillo, sono i veri “datori di lavoro” dell’ing. Sardo. Perché, poi, quando pubblici impiegati, come Eugenio Sardo, dirigente del settore lavori pubblici e servizio idrico del Comune di Trapani, perseverano nella propria condotta, può accadere che cittadini, stufi, presentino denunce alla Procura della Repubblica.

E’ il caso dell’ing. Eugenio Sardo, recentemente iscritto nel Registro degli Indagati, e convocato dal Comando provinciali dei Carabinieri di Trapani per rispondere del reato di «omissioni d’atti d’ufficio» (art. 328 del Codice Penale).

Il comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni «deve essere tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione. Nei rapporti con i cittadini, egli dimostra la massima disponibilità e non ne ostacola l’esercizio dei diritti. Favorisce l’accesso degli stessi alle informazioni a cui abbiano titolo». Sarebbe quanto prevede il comma 5 dell’art. 2 del Decreto del Ministro della Funzione Pubblica del 28 novembre 2000.

L’ing. Eugenio Sardo, nonostante da anni sia interpellato da missive di diversi cittadini e da note dello stesso difensore civico dott. Giuseppe Alcamo, in merito alle modalità di fatturazione delle bollette del servizio idrico, infatti, omette, come sarebbe suo dovere d’ufficio, di rispondere per ISCRITTO e di fornire le richieste informazioni.

La qual cosa, oltre che eventuali conseguenze penali, dovrebbe avere ripercussioni sulla sua carriera e sul suo stipendio, attesa la violazione dei principi sui doveri d’ufficio previsti dal richiamato Decreto Ministeriale. Cosa che, invece, non risulta avvenga. Probabilmente al Comune di Trapani si sconosce che uno dei criteri di “valutazione” del Dirigenti – ai fini dell’elargizione di Premi Economici o dello stesso mantenimento dell’incarico dirigenziale – è il rispetto, fra gli altri, del principio della “trasparenza” (art. 41, Decreto Brunetta, ovvero DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2009, n. 150).

Eppure la frase che il dott. Giuseppe Alcamo, scrive nella relazione annuale 2010, a pag. 244, è lapidaria: «L’Ufficio Acquedotti del Servizio Idrico Integrato, difatti, non risponde alle OSSERVAZIONI” dei cittadini. Tale COMPORTAMENTO OMISSIVO …».

La Suprema Corte di Cassazione, in proposito, è stata chiara: «La fattispecie di cui al secondo comma dell’art. 328 c.p. è integrata nel momento in cui decorsi i 30 giorni il pubblico ufficiale non emette il provvedimento o non risponde per iscritto sulle ragioni del ritardo, costituendo una non scusabile ignoranza della legge penale la non consapevolezza della necessità di una risposta scritta o l’eventuale oggettiva complessità della pratica” (Cassazione penale, sezione VI, sentenza 19 novembre 2003, n. 4907)».

La questione è stata ribadita, ancora piu’ recentemente, con la sentenza 14466 del 2 aprile 2009 «che conferma la decisione della Corte d’appello di Palermo che aveva a sua volta confermato la condanna del tribunale di Marsala nei confronti di AS, ingegnere, funzionario responsabile del settore dei servizi tecnici del comune di Castelvetrano, colpevole del reato di rifiuto di atti d’ufficio».

Si spera, pertanto, che la Procura di Trapani tragga le conseguenze e rinvii a giudizio l’ing. Eugenio Sardo quale segnale di svolta nei rapporti tra Pubblica amministrazione e Cittadini.

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