LINGUA LUNGA E MEMORIA CORTA

L'esperienza di questi ultimi anni e le storie, più che i fatti, che si sono susseguite negli ultimi tempi rendono sempre più palese una caratteristica della società trapanese (intesa come cittadinanza, ma anche come mezzi d'informazione e come pubblica amministrazione) e cioè la tendenza ad avere la lingua lunga e la memoria corta.

La lingua lunga certa informazione, certa cittadinanza e certi esponenti della pubblica amministrazione l'hanno avuta quando si è trattato attaccare “gli ambientalisti” sull'affare del porto e degli scavi, alcuni direttori di testate giornalistiche televisive locali (non è difficile capire di chi si tratta….) hanno continuato a sparare a zero anche sul governo Prodi (che tante colpe ha, sia chiaro) quando si era saputo dell'intenzione di revocare l'autorità portuale a Trapani, individuando in questa mossa una ulteriore vile trama volta a danneggiare Trapani e la sua crescita economica ed ordita da Roma con l'ausilio degli ambientalisti filo palermitani.

Salvo poi scordarsi di dire (ecco la memoria corta), per ignoranza (ma un giornalista non dovrebbe documentarsi?) o per convenienza (cosa ne penserebbe il Padrone?), che l'eventuale revoca dell'autorità portuale sarebbe avvenuta semplicemente perchè non ci sarebbero stati i numeri, a suo tempo, per istituirla.

E' notizia di ieri infatti (16 febbraio 2006 – La Sicilia di Catania) che prosegue il processo contro l'ex comandante Agate. La testata catanese titolava nella prima pagina della cronaca locale INDAGATO PER FALSO IL COMANDANTE AGATE, il quale è finito sotto inchiesta perchè, a seguito di una inchiesta e di alcuni riscontri eseguiti presso diversi enti, anche ministeriali, si è scoperto che sarebbero stati non corrispondenti al vero i dati sui movimenti merci nel porto, che hanno portato il ministro delle Infrastrutture ad istituire nel 2003 l’Autorità Portuale.

Il contenuto dell’atto di accusa firmato dal pm Paola Biondolillo, è chiaro: il Governo Berlusconi, allora ministro alle Infrastrutture era Pietro Lunardi, non avrebbe potuto istituire a Trapani l’Autorità Portuale, in quanto i numeri sulle movimentazioni delle merci non rientravano nei parametri di legge.

L’allora comandante della Capitaneria dunque avrebbe commesso in falso.

La cosa che fa pensare è che nessuno, a parte LA SICILIA, noto giornale filo ambientalista di sinistra con mire distruttive nei confronti di Trapani e a favore di Palermo, ha dato la notizia.

Ecco la memoria corta di certa società trapanese, che parla molto ma scorda in fretta, di certa stampa e certa televisione che filtra le notizie a seconda di come soffia il vento, forse quellos tesso vento che ha portato a trapani le regate….

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