MOSTRE A TRAPANI: CAFIERO IN VIA GARIBALDI

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la mostra in via garibaldi

Oggi nella chiesa di Sant’Alberto in via Garibaldi abbiamo incontrato il prof. Benvenuto Cafiero, figlio di Giuseppe, ultimo Maestro della tecnica della “tela e colla”, restauratore dei Misteri nel dopoguerra nonché scultore e pittore di enorme talento che, certamente, ha dato alla sua città, molto di più di quanto abbia raccolto. Durante la mostra che sta tenendo insieme agli amici Silvana Uzzo e Giuseppe Calamia dal 29 aprile all’11 maggio 2008 abbiamo avuto modo di apprezzare le opere di questi tre pittori trapanesi e di renderci conto di quanto pochi siano gli spazi che questa città concede a questi eventi.

Oggi si fa arte solo per hobby, perchè altro è difficile fare: difficile farsi apprezzare, ancora più difficile viverci.

Eravamo già andati a trovarlo tempo fa presso lo studio dove lavora e che fu di suo padre Giuseppe e di quell’incontro ancora ricordiamo il caratteristico odore, per certi versi acre, che pervadeva tutto il locale: il profumo è d’antico, di quell’antica arte ormai perduta a Trapani. L’odore del gesso, della creta che aspetta di essere modellata, di quelle opere da tempo conservate ed in attesa che vengano, in una certa qual maniera, riscoperte, l’odore dei colori ad olio che forte si sente pure dentro la chiesa di Sant’alberto, che ospita la mostra.

Dipingere o scolpire vengono descritte come «un’emozione che è un divenire, una febbre che ti accompagna per tutta la durata della realizzazione dell’opera, durante la quale non si fa altro che pensare e ripensare a cosa fare e come realizzarlo».

Un’emozione che i tre condividono anche negli spazi,sia di questa mostra che del luogo che usano per dipingere: lo stesso studio dove lavoro Giuseppe Cafiero, artigiano e artista trapanese.

Questa emozione però può essere vissuta solo intimamente e solo come contorno nella vita di tutti i giorni perché quella dell’artista purtroppo non è la sua attività principale, nella società di oggi non c’è mercato per le tradizioni, per le antiche arti, e forse anche per l’arte in genere.

Oggi è difficile fare e vivere d’arte a Trapani, un po lo dimostra la vita tribolata di un altro pittore, trapanese per scelta che è scomparso da poco: Cassisa.

Questa consapevolezza l’aveva anche il padre Giuseppe, che lo indirizzò verso una strada diversa, cosciente del fatto che da noi non c’è terreno fertile per chi ha l’arte dentro.

«Benvenuto Cafiero è attualmente forse la massima espressione artistica della città; ed in un momento di valorizzazione del centro storico, la sua arte potrebbe offrire un contributo imperituro».

Così riportava “La Sicilia” di qualche tempo fa.

Per chi volesse vedere una mostra d’arte a Trapani fatta di Trapanesi può andare in via Garibaldi, dalle 16.00 alla 20.00, ogni giorno, e trascorrere qualche momento in compagnia di colori, arte ed emozioni.

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