Paceco: sarà la Vultaggio il sindaco a 5 stelle?

PACECO (TRAPANI), 6 MAR – Sono Maria Grazia Vultaggio e Giuseppe Piacentino a contendersi, da oggi sino a dopodomani, la nomina a candidato sindaco di Paceco per la lista del Movimento cinque stelle.

E’ in corso, infatti, sul portale del MeetUp “M5S Paceco” la votazione fra gli iscritti [PUOI SEGUIRLA A QUESTO LINK].

A sentire le “voci di popolo”, in realtà sarebbe tutto già deciso “a tavolino” e le votazioni online sarebbero solo uno “specchietto per le allodole”: è la Vultaggio la candidata dei cinque stelle, volendo piazzare il Gruppo una candidata donna, ovvero una novità per il Paese.

Al momento in cui scriviamo (hanno votato 23 dei 55 iscritti al MeetUp), è la Vultaggio è in testa con 13 voti, seguita da Piacentino con 9. Ha ottenuto 1 voti pure Rosario Micciché che, tuttavia, in polemica, ha già annunciato il ritiro della propria candidatura, mentre non ha alcun voto Anna Marino, la quarta candidata.

Maria Grazia Vultaggio non rappresenta certo una novità per la politica pacecota. 40 anni, avvocato, ha ricoperto il ruolo di assessore alla pubblica istruzione sotto la Giunta Municipale guidata dal capitano Nino Plaja, mentre successivamente, alle comunali 2008, si candidava nelle liste del Partito Democratico a sostegno dell’attuale sindaco dott. Gino Martorana, senza tuttavia raggiungere la sospirata elezione.

Come si può oggi candidare a sindaco contro lo stesso sindaco che ha sostenuto nel 2008? Con quale coerenza? Misteri del “grillismo” pacecoto.

Questo passato politico sarebbe in netta contraddizione con quanto affermato dalla Vultaggio, lo scorso 11 febbraio 2013, al momento della sua recentissima iscrizione al MeetUp: «Sono stufa di vivere in un paese che altri hanno contribuito a sfasciare». Gli altri? Ma lei non era assessore? Quindi non faceva parte della macchina amministrativa?

Novità relativa, invece, quella rappresentata dal Giuseppe Piacentino, candidatura che ha soppiantato, all’ultimo, quella del fratello Massimo. Piacentino, infatti, è figlio di Antonino Piacentino, dirigente del personale al Comune di Trapani e dato come “vero” eventuale sindaco per il tramite del figlio.

Si diceva come, invece, Rosario Micciché avrebbe ritirato la candidatura con un polemico messaggio di “dimissioni” postato sul MeetUp oggi alle 13:26. Scrive l’ex-candidato: «Non capisco tutti questi sotterfugi e manovre sotto banco da alcuni attivisti, che sanno di vecchia politica partitica,che snaturano il pensiero del M5S. E ritengo che i candidati che resteranno non sono coerenti e corretti in quanto legati ai vecchi partiti e poteri economici».

Polemiche giungerebbero anche dalla candidata Anna Marino, residente a Paceco ma che vive a Roma da dove è scesa quindici giorni addietro per presentare la propria candidatura. La stessa, ed alle sue sostenitrici, non sarebbero state iscritte al Gruppo per impedirle di votare.

«Personalmente ritengo da invalidare questo sondaggio», già ha dichiarato “NunBrand” uno degli organizzatori del MeetUp di Paceco, a seguito delle polemiche nate sull’individuazione degli aventi diritto al voto (solo i residenti a Paceco o tutti i 55 iscritti al MeetUp, diversi dei quali trapanesi o marsalesi addirittura).

Intanto lo stesso Ninni Gallina, prima dato come candidato sindaco e poi come capolista al Consiglio, assieme alla moglie Giancarla Fodale, psicologa, sembrerebbe aver ritirato la propria candidatura: «è una scelta che ho fatto a Dicembre quando nei giornali è venuto fuori il mio nome e la “cosiddetta macchina del fango” ha iniziato ad agire», scriveva due giorni fa Gallina sul MeetUp, riferendosi, spiega, ai rapporti di lavoro che intrattiene coll’Amministrazione Martorana, ed in particolare il fatto che «il Comune ha utilizzato le mie relazioni geologiche e mi deve ancora circa 23.000 euro».

Ma sono in pochi a credere alle dichiarazioni di Gallina. La sua candidatura, e quella della moglie, servirebbero, in futuro, ad accampare il diritto ad una successiva candidatura, fra 5 anni, all’ARS o al parlamento Nazionale.

Insomma fra papà e zii ingombranti e progetti “arrampicatori” che tirano le fila e polemiche varie non vediamo in questi “grillini” alcun elemento di differenziazione rispetto al vecchio mondo della politica. Sono solo una “casta” vestita a nuovo.

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