PICCOLA LEGALITA’ E MODELLI
TRAPANI – Ho presenziato, lo scorso 14 marzo, alla cerimonia di presentazione della relazione del Difensore Civico di Trapani (la relazione 2007 è scaricabile dal sito del Comune) ed ho dato una prima visione veloce alla stessa. Concordo col giudice Pino Alcamo sul fatto che tale Istituzione andrebbe maggiormente pubblicizzata (magari “aprendo” uno sportello – ed una sua presenza periodica – nelle delegazioni municipali o anche con pubblicità sui periodici locali – anche online – e con volantini presso le delegazioni).
Mi permetto solo di dissentire su una cosa.
Il Difensore Civico, sia nella “premessa” della relazione e sia in molti procedimenti fa spesso riferimento alla necessità, da parte dei cittadini, del rispetto dei princìpi dell’educazione civica. Nella relazione si accenna ai “modelli positivi di comportamento”. Ebbene, come chiedere il rispetto della “piccola legalità” se prima chi “comanda” infrange i principi della “legalità”? I “modelli positivi”, invece, sono propri la chiave della soluzione del problema, giustamente, individuato!
Come condannare il cittadino che getta la cicca o la mastica per terra (per altro in assenza di sufficienti ed idonei contenitori di rifiuto) se un altro importante cittadino è condannato – in primo grado – per il “getto” di rifiuti industriali in un torrente?
Come condannare il cittadino che imbratta il bene pubblico se la mancata vigilanza di un altro importante cittadino ha permesso l’utilizzo pare illecito di un bene pubblico (Principe di Napoli, procedimento penale in corso)?
Come ai cittadini parlare di dialogo, rispetto delle opinioni altrui, delle posizioni ideologiche e politiche … quando un importante cittadino è condannato per violenza privata?
In sostanza se i “modelli” di successo (potere) sono i 25 parlamentari condannati definitivi, un presidente della regione condannato per cinque anni (primo grado), un sindaco del capoluogo pluri-condannato (in un caso, già con sentenza di secondo grado), come “educare i cittadini”?
In America, a New York, un “governatore” si è recentemente dimesso per aver “solo” tradito il patto di rispetto con la moglie (sul Televideo Rai la notizia in breve).
A Trapani, in Sicilia, in Italia … quando mai potrà accadere questo?
E sino allora nessun rispetto, dal giudice Alcamo, dal sindaco ecc potrà essere richiesto ai cittadini per le aiuole, il codice della strada ecc. Le Istituzioni non hanno la credibilità per farlo.