Stop alla guerra: La violenza non sconfigge la violenza
La violenza non guarda in faccia a nessuno, altrimenti non sarebbe violenza. Quando si vuole esprimere, la violenza non fa distinzioni. La violenza non pensa. La violenza non vede.
Come spiegare altrimenti l’attacco che aerei statunitensi hanno sferrato ad un ospedale dell’organizzazione Medici Senza Frontiere a Kunduz in Afghanistan? Hanno provocato decine di morti tra personale sanitario e pazienti. La cecità della violenza spesso si accompagna anche ad una grave sordità: il bombardamento è proseguito per mezz’ora nonostante la segnalazione alle forze armate Usa e afgane da parte di MSF.
Il ministero dell’Interno afghano sostiene che al momento del bombardamento nell’ospedale «si nascondevano 10-15 terroristi». E allora? Se pure fosse vero, questo dovrebbe giustificare il bombardamento?
Per essere così violenti evidentemente bisogna essere anche molto stupidi. Che cosa dovremmo aspettarci da tanta stupidità? Se un presunto terrorista si nascondesse in una scuola piena di bambini dovremmo aspettarci un bombardamento di quella scuola?
Bombardamenti Usa in Afghanistan, bombardamenti russi in Siria. Ma che stanno facendo? Nel XXI secolo è possibile continuare a pensare che la violenza possa essere l’unico metodo per sconfiggere la violenza? Certo, dietro l’uso delle bombe ci sono sempre enormi interessi economici, ma la matrice non cambia.
La violenza continua a dominare le menti di chi governa il mondo.
A questo punto non dovrebbe stupire, in un contesto mondiale di questo genere, che un giovane si riempia di armi e vada ad uccidere insegnanti e studenti in un college in Oregon.
Basta sempre poco per scatenare tanta violenza: se lo fa chi ci governa perché non posso farlo io?
Infine sorge spontanea anche un’antica domanda: che ci fa l’Italia, che dovrebbe ripudiare la guerra come mezzo per risolvere i conflitti, in un’organizzazione così violenta come la Nato?