VALDERICE: VINCE IOVINO, NIENTE SFIDUCIA

VALDERICE (TRAPANI) – Chiusa a notte fonda la discussione sulla sfiducia al Sindaco Camillo Iovino. L’atto era stato presentato da Pd e Udc. Alla fine, come aveva anticipato il sindaco Camillo Iovino all’indomani della presentazione, il documento s’è dimostrato privo di contenuti. Poco più di una sfida mediatica lanciata dal PD e dall’UDC ma senza conseguenze reali per l’Amministrazione Comunale. Dei nove firmatari che presumibilmente avrebbero dovuto votarla solo otto l’hanno fatto.

Alla fine la mozione è servita per ricompattare i consiglieri sulle posizioni del sindaco Iovino e della Sua giunta che ha registrato l’appoggio del PDL, dell’MPA, di FLI, Grande Sud, Alleati per la Sicilia e l’opposizione costruttiva dei Popolari per Valderice. L’invito dei consiglieri che sostengono il Sindaco è quello di avviare una nuova fase politica di apertura alle forze moderate per ricostruire la tela di un progetto politico che ha dato contenuti positivi di ammodernamento della macchina amministrativa ma i cui effetti non si sono potuti apprezzare a causa delle difficoltà registrate dall’Amministrazioni e determinate dai continui tagli ai trasferimenti da parte della Regione e dello Stato. Circostanza appesantita da una opinione pubblica sfiduciata verso le istituzioni e assillata dalla crisi economica.

Di seguito le dichiarazioni di alcuni consiglieri e del sindaco: Pagoto (PDL) – «Nonostante tutte le insidie che hanno messo in campo PD e UDC Iovino rimane il punto di riferimento di una coalizione che ha cercato di riparare i danni della cattiva amministrazione condotta negli anni precedenti».

Colomba (Aps) – «PD e UDC sconfitti due volte. Prima dagli elettori e poi dalle loro stesse elucubrazioni. La mozione di sfiducia è stata la loro Waterloo. L’alleanza del risentimento e dell’opposizione a tutti i costi del duo Cicala e Bongiorno ha creato un mostro incapace di dare un contributo serio a questo comune».

Sugamieli Mario (Mpa) – «Se fossero conseguenti alle loro azioni i due capigruppo che hanno promosso la sfiducia contro il Sindaco, dato che il risultato dell’aula equivale alla totale bocciatura della loro linea politica, dovrebbero dimettersi».

Di Trapani (G.Sud) – «La stabilizzazione di 36 precari, portata a termine anche con il nostro contributo, ha mandato su tutte le furie il PD che si è visto nuovamente scavalcato ed impreparato su un argomento che doveva essere un cavallo di battaglia. Oggi si stanno scagliando anche contro questi sfortunati lavoratori che loro stessi hanno contribuito a creare, incapaci di avanzare una proposta seria che li potesse aiutare. Per Grande Sud oggi l’obiettivo è rimodulare il PRG eliminando gli errori fatti dal PD e attivare subito la gara per il projet financing del cimitero».

Urso (PDL) «Ormai il PD non ne imbrocca una giusta più che pensare a condividere le difficoltà di una comunità in questo periodo di crisi profonda, cercando di dare un contributo positivo, sta cercando di speculare sui disagi sociali e dell’economia con l’obiettivo di puntare a riconquistare le poltrone per la prossima tornata elettorale. Obiettivo squallido che lo porterà ad essere nuovamente sconfitto».

Tosto (Pdl) – «Finalmente è emersa l’anima nera di questa opposizione che è arrivata al punto di intimidire i consiglieri che non sono d’accordo con le loro tesi. Hanno messo in campo le vecchie logiche politiche di appartenenza e non progetti ed idee per uscire dalla crisi. Nonostante tutto ha prevalso la libertà di pensiero: oggi hanno confermato il contrario di quello che volevano dimostrare: non ci sono alternative a Camillo Iovino».

Camillo Iovino, sindaco «Sono soddisfatto, per l’A.C. è come una riconferma. Dopo quella degli elettori oggi c’è stata quella dell’aula consiliare. Il progetto di PD e UDC risulta nuovamente ridimensionato. Non riesce ad aggregare i consiglieri di riferimento e a maggior ragione non è in grado di aggregare i cittadini valdericini. Sono riusciti a bloccare ogni iniziativa di sviluppo che è passata dal consiglio comunale pensando di farmi cadere, alla fine sono rimasti solo danni alla comunità».

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