A Misura d’Uomo: No alla Secessione delle Frazioni

Marascia e Salvo, col sindaco Damiano
Marascia e Salvo, col sindaco Damiano

Trapani, 25 febbraio 2015 – L’associazione “A Misura d’Uomo” ha presentato ufficialmente, al Comune di Trapani, le proprie “osservazioni” avverso il progetto di scissione dal territorio comunale delle frazioni a sud del Capoluogo presentato, lo scorso dicembre, dall’associazione “Misiliscemi”.

Nel documento, redatto da Natale Salvo e dall’avv. Giuseppe Marascia, ma al cui testo hanno contribuito anche altri membri dell’Associazione, si “mette in guardia” l’Amministrazione per il fatto che «il distacco delle Frazioni Sud comporterebbe consistenti perdite per il Comune di Trapani».

SCISSIONE ECONOMICAMENTE INSOPPORTABILE

Infatti, rileva l’Associazione, «Verrebbe meno una enorme fetta delle Entrate di Bilancio, specie inerenti l’imposta IMU (sembra circa il 43% dell’introito complessivo di tale risorsa), in quanto nell’area, specie nelle Frazioni di Rilievo e Marausa, insistono migliaia di immobili, cosiddette “seconde case”».

«Tale perdita – conclude sul tema “A Misura d’Uomo” – colpirebbe al cuore le già disastrate fonti di approvvigionamento finanziario del Comune di Trapani che sarebbe ben presto costretto a tagliare indiscriminatamente i servizi nelle Frazioni residue, nei Quartieri e nello stesso centro Storico».

Non meno importante, secondo i proponenti le “osservazioni”, la «grave perdita di immagine per l’intera Città di Trapani deriverebbe, inoltre, dalla detronizzazione dalla titolarità dell’aeroporto “Florio”». Il Florio, infatti, non sarebbe più l’aeroporto di Trapani, bensì quello di “Misiliscemi”.

«A questo danno d’immagine si assocerebbe quello economico collegato alla perdita delle entrate per “Diritti di Sbarco” che produce l’Aeroporto “Florio”e che spettano al territorio comunale ove ha sede la Struttura», proseguono i responsabili dell’associazione “A Misura d’Uomo”.

Marascia Conferenza "Liberi ed Uguali" - Foto: Antonella Messina
L’avv. Giuseppe Marascia (a sinistra)

LEGITTIMITA’ MALCONTENTO DELLE FRAZIONI

Natale Salvo e Peppe Marascia, tuttavia, riconoscono lo stato di abbandono cui versano le frazioni sud e del quale sono colpevoli tutte le Amministrazioni comunali che si sono succedute, nel tempo, alla guida della Città di Trapani.

«La protesta dei residenti delle frazioni – ammettono nelle “osservazioni” – appare manifestamente legittima se si considera: il disordine urbanistico del territorio (dovuto ad una lunga assenza del PRG e alla conseguente proliferazione di immobili abusivi); la mancata soluzione al problema del forte rischio idrogeologico (che tante vittime e profondi danni ha mietuto); l’assenza e/o lo stato di degrado dei servizi pubblici (a cominciare da Centri Civici e Delegazioni Municipali insufficienti data la presenza di villaggi sparsi e lontani dal centro Città, per non parlare del sistema fognario); i mancati investimenti a sostegno dell’economia agricola e turistica delle frazioni, incluso l’abbandono in cui versa la spiaggia di Marausa Lido; l’assenza di investimenti per la tutela della cultura e delle tradizioni dei luoghi».

Va, quindi, certamente, individuata una soluzione, al disinteresse della politica del Capoluogo.

UNA SOLUZIONE: I CONSIGLI DI QUARTIERE (CIRCOSCRIZIONE)

«Il sacrosanto diritto all’autonomia ed alla autodeterminazione allo scopo di migliorare la cura del territorio, dell’economia, della cultura dei cittadini residenti nelle Frazioni Sud, può essere perseguito con strumenti giuridico – istituzionali diversi dal separatismo egoistico sia pur legittimo», scrivono i promotori del “No alla secessione”.

Natale salvo
Natale Salvo

La soluzione al problema, che c’è, in definitiva, per l’associazione “A Misura d’Uomo” è: «lo Strumento di Partecipazione democratica alla vita amministrativa del Comune, denominato “Consiglio di Circoscrizione”».

Si tratta di uno Strumento «previsto nello Statuto Comunale di Trapani, agli articoli da 58 a 62», cui, certo, in passato, «le Amministrazioni Comunali ed i Consigli Comunali non hanno mai dato attuazione».

«La richiesta dell’associazione “Misiliscemi”, e dei quasi tremila cittadini che l’hanno sottoscritta, può – sostengono i soci di “A Misura d’Uomo – rappresentare il giusto stimolo per l’attuazione dello Statuto».

Naturalmente, concludono i sottoscrittori la “opposizione”, «Le Circoscrizioni non potranno essere meramente formali e consultive, ma il Consiglio dovrà loro riconoscere una vera autonomia e un vero decentramento al territorio interessato, con l’assegnazione di una “fetta” del budget di bilancio comunale, da gestire per le esigenze del territorio e dei suoi residenti».

Giova ricordare – a chi teme più “poltrone” e più costi della politica – che il “Consiglio di Circoscrizione” non rappresenterebbe un “costo” per l’amministrazione e/o i cittadini, poiché i suoi componenti non hanno diritto, per legge, ad alcun “gettone di presenza”».

Ora la parola sul referendum per la scissioni delle frazioni sud e la nascita del Comune di “Misiliscemi”, passa al Consiglio comunale che dovrà esprimere, entro i prossimi 60 giorni, un parere consultivo prima che l’incartamento passi alla Regione, per la decisione definitiva.

Potrebbero interessarti anche...