4/11 – NIENTE DA FESTEGGIARE

Negli ultimi anni la guerra infinita e permanente è diventata il paradigma in cui tutto il mondo è costretto a vivere.
Nel nome della “guerra al terrorismo”, gli stati e i governi scatenano il loro terrorismo di guerra le cui vittime sono, come sempre, le popolazioni inermi.

Anche il quotidiano linguaggio della politica è caratterizzato dall’uso scientifico e strumentale delle contraddizioni e dell’ambiguità: la guerra è “umanitaria”, le missioni militari sono “di pace”, i bombardamenti sono “chirurgici”, le bombe “intelligenti” e le vittime civili sono considerate “effetti collaterali”.

L’Italia non si è mai sottratta, sia con il Centrodestra sia con il Centrosinistra al governo, dal finanziare le missioni militari: Somalia, Kossovo, Afghanistan, Iraq, Albania, ecc.
Questa dissennata strategia interventista viene finanziata con i soldi e le risorse pubbliche attraverso i tagli alla sanità, alla ricerca, alle pensioni, all’istruzione, al lavoro. Milioni di euro sottratti ai servizi sociali e al nostro benessere e gettati nel pozzo senza fondo della militarizzazione che ingrassa solo le industrie di armi.

Il recente intervento militare in Libano è rappresentativo dell’ipocrisia di questo governo che non ha esitato a partecipare a una guerra mascherata dietro l’egida di una risoluzione dell’Onu che prevede il disarmo di una delle parti in conflitto al fine di tutelare solamente lo stato di Israele e i suoi interessi in Medioriente.


Precarizzazione del lavoro e leggi repressive in materia di immigrazione
costituiscono aspetti fondamentali di quello che si può considerare il fronte interno di una guerra dichiarata contro ciascuno di noi.

Viviamo in una società fortemente militarizzata: lo stato fa incetta di giovani (soprattutto qui al Sud) che, nella cronica mancanza di lavoro e di prospettive, accettano la carriera militare come fonte di reddito sicuro e vengono così inviati nei fronti di guerra per sparare e/o essere uccisi o tornare, come troppo spesso accade, con gravi menomazioni fisiche.

Le tante guerre che insanguinano il mondo sono tra le cause principali dei massicci flussi migratori: milioni di donne e uomini fuggono da condizioni di vita allucinanti per cercare una via di scampo nel nostro paese trovando invece lo sfruttamento delle mafie e dei padroni che speculano economicamente sulla loro disperazione grazie a leggi repressive che alimentano anche discriminazione e razzismo.

L’unico modo per liberarci dall’incubo della guerra è rifiutare le logiche del dominio, della violenza e della sopraffazione dando una possibilità concreta alla pace, al confronto tra culture diverse, alla dialettica democratica tra i popoli.
È indispensabile rilanciare un pacifismo vero e senza compromessi: non ci sono guerre giuste, né sotto copertura dell’Onu né per conto della Nato.

<B>Comunicato de "Coordinamento per la Pace – Trapani"</B>

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