AL VOTO: POTERE AI POTENTI.

Sonia Alfano

Sonia Alfano

TRAPANI – E’ “finalmente” si va al voto. Si mette la parola fine a questa campagna elettorale di “plastica” fatta di soli dibattiti televisivi tra i “big” e, al più, “bicchierate” nei Comitati elettorali dei “papabili”. E la Politica? Niente. Solo tante promesse che potrebbero far “abboccare” solo gli stupidi (se erano sincere perché non hanno approvato tali atti quando erano al “potere”?) ed insulti all’avversario. I “partitini” a dividersi le briciole negli spazi su giornali e televisioni, al solito, “grazie” alla “par-condicio” ed alla “democraticità” delle direzioni dei giornali, i “grandi” ad invocare il voto utile (per loro, naturalmente). E il cambiamento? Veltrusconi!

Un conoscente, ed io lo condivido, mi ha detto: «In campagna elettorale si dovrebbe partire da “zero”. Ognuno dovrebbe avere le stesse opportunità. Per illustrare le proprie idee, per far conoscere la propria credibilità». Ma sappiamo tutti che non è così. Ditemi il nome del candidato presidente della Regione Sicilia di Forza Nuova. …. uhm, tempo scaduto. Non lo sapete. Perché nessun rigo di lui avete letto sui giornali, nessuna intervista in tv avete visto. E questo a prescindere dal fatto che possiate condividere o meno le sue idee. E’ una questione di democrazia, quella che manca appunto.

Pronti, via. E stampa e tv a catapultarsi solo sui big. Tanto è uno di loro che vincerà, che governerà, che elargirà “contributi” e “contratti”. Il potere al popolo? Il popolo è sovrano? Ma che “minchia” dite! E’ sovrano il potere ed il denaro. Chi ha già potere e e chi ha denaro vi riempirà di candidati-amici, di “santini”, di “cene”, riempirà gli spazi sui media. Quando non comprerà il vostro voto, direttamente, o tramite mafia, camorra ed ‘ndrangheta!

Ed allora perché votare? Per “attestare” che, dopotutto siamo in una democrazia? No, non ci siamo, ve l’ho spiegato. Semplicemente per affermare che voi, alla democrazia, credete. Che l’auspicate. Per testimoniare che voi un’idea politica alternativa l’avete. Che siete una testa pensante. Che non vi fate comprate dal potere, dai media o dal vile danaro. Le schede nulle e bianche, l’astensionismo, invece, a nostro parere non hanno valore. Non contano, alla fine. Le percentuali si calcolano solo sui “voti validi”.

Allora ben vengano i voti “inutili”, pertanto, alle formazioni politiche minori, a quelle che, certamente, non entreranno nella stanza dei bottoni, nel parlamento. Saranno, secondo noi, voti sempre più “utili” di quelli a Veltrusconi. Quest’ultima la doppia faccia della stessa medaglia. Quella del riformismo, del capitalismo, della “casta”. Vi fanno “vedere” il vostro impegno per voi, Popolo, per il vostro bene, vi fanno comprendere che vogliono “aiutarvi” ad “arrivare alla fine del mese” e vi “regalano” le 100 euro dell’aumento (annuo) della pensione o del salari (o la riduzione dell’ici, ecc). Con l’altra mano, di nascosto, “regalano” milioni di euro alle caste (gli ordini professionali), alle imprese (finte, vedi la 488 ed il recente servizio di Report, su RAI3), al Vaticano, a loro stessi ed ai “trombati” della poltiica (che diventano consulenti, dirigenti ecc).

L’esperimento di Beppe Grillo, e di Sonia Alfano in Sicilia, può essere la tomba che segnerà il primo passo verso la fine di questa “storia”. Noi non condividiamo, assolutamente, questa candidatura ed i candidati nelle Liste di Grillo. Loro sono una “setta”, niente più e niente meno che uguale (se non peggio, atteso che loro si “sentono” diversi dagli “altri”) a quella degli attuali Partiti. Ma il voto per l’Alfano segnerà, a nostro avviso, un segnale di “non ritorno” per la Politica. L’ultima campanella.

Sonia Alfano, in Sicilia, sarà la sorpresa, l’unica, di queste elezioni. Se a Roma vincerà Veltrusconi ed in Sicilia Lombardo, la “sorpresa”, il “segnale” sarà la percentuale di voti che prenderà l’Alfano. E noi crediamo che sarà più vicina al 10 che al 5%. E’ probabile, anche atteso un buon “disgiunto” che “colpirà” la sua lista, che una “pattuglia” di grillini (4 almeno) entrerà nel parlamento siciliano. Noi, invero, speriamo di no. Che non ne entrino. Perché entrando in parlamento, ed assuefacendosi alla politica del “potere” – come ha fatto la Borsellino (che ora prenderà una “botta” …) – ricaccerebbero la speranza di un cambiamento indietro …

Il cambiamento ci vuole insomma, ma deve essere maturo, deve crescere, giorno dopo giorno, nelle coscienze della gente, del popolo. Non deve essere solo “urlata”, nelle piazze da un imbonitore, da un “comico”. La politica, quella vera, sapete, è una cosa seria.

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