CACCIA ALLE ALLEANZE ELASTICHE

Raffaele Lombardo

Raffaele Lombardo

PALERMO – Trema il governo Berlusconi, sotto le spallate di Fini. Risorge quello regionale per la quarta volta, e nella quarta veste diversa, sotto la volontà del presidente Lombardo. Risultato? La politica, specie quella siciliana, a pezzi. Due date incrociano i destini dei siciliani. Quella del 25 settembre e quella del 28 settembre prossimi. Dopo queste date sapremo come reagiranno UDC, MPA, PD, PDL alle operazioni, piu o meno legittime, piu o meno trasparenti, piu o meno corrette, in corso a Roma e a Palermo. Abbiamo provato a fare il «quadro» di una situazione comunque in movimento.

L’UDC LEALISTA. Il 25 settembre Pier Ferdinando Casini, segretario nazionale dell’UDC sarà a Messina. Ospite della Fiera Internazionale, ospite del senatore messinese avv. Giampiero D’Alia, nuovo leader dei «leali» a Casini. Sarà il momento della «conta» e di vedere come reagirà il Partito alla defezione dell’ala Cuffaro-Mannino. D’Alia si dichiara tranquillo: «da questa vicenda l’Unione di centro ne uscirà rafforzata: per due che se ne vanno ne arriveranno quattro». «Romano sa bene che la linea dell’Udc non è cambiata di una virgola, e se vuole passare con Berlusconi inventi scuse più credibili».
FONTI:
ITALIAINFORMAZIONI
UDC ITALIA

L’UDC SICILIANO. Diversa è posizione del segretario regionale dell’UDC Saverio Romano, che, in aperta contestazione colla leadership nazionale annuncia le dimissioni dalla carica regionale.
«Ho appena consegnato una lettera di dimissioni da segretario regionale dell’Udc», afferma Romano, che tiene a precisare: «Chiariamo subito una cosa: l’UDC Sicilia che io rappresento non ha alcuna intenzione di andare a sinistra». Insomma l’alleato dei centristi non può essere che Berlusconi. Romano dice chiaro che, l’accordo chiuso da Casini con Lombardo, «senza consultare i maggiorenti dell’UDC in Sicilia. Non accettiamo la mancanza di confronto all’interno del partito dell’UDC».
FONTE: UDC SICILIA

NESSUN RIBALTONE PER LOMBARDO. «La polemica sul ribaltone è strumentale, falsa e disonesta – sostiene il presidente della regione Raffaele Lombardo sul proprio blog – . Io sono il presidente eletto dai siciliani e vado avanti secondo il mio programma di risanamento e di rilancio, di innovazione e di rispetto delle regole. Lungo questa strada sono stati alcuni uomini e alcuni partiti che se ne sono andati». Lombardo annuncia i punti piu qualificanti del nuovo programma di governo: NO a nuovi centri commerciali («Basta con la grande distribuzione che dice ai politici che dà 1.000 posti di lavoro nuovi, che i politici potranno poi gestire e assegnare, ma fa perdere 5.000 posti nel piccolo commercio»), un efficientamento della macchina burocratica («facciamo un’unica grande azienda per lo sviluppo industriale anziché 10 ASI e così dicasi per le case popolari»).

ALLEANZA STRATEGICA MPA-PD, O NO?. Per il Partito del presidente della Regione espone chiaramente la situazione il senatore Aurelio Misit
i sostenendo «l’appoggio importante e innovativo del Partito Democratico siciliano; il che prelude a uno scenario riproducibile anche a livello nazionale». Ma Lombardo, sulle colonne del Corriere, tende a spegnere questa certezza: «Il 28 settembre l’Mpa voterà la fiducia a Berlusconi? La mia è una fiducia molto esigente, non gratuita». Insomma i 5 parlamentari dell’MPA stanno col PDL, almeno per ora, a Roma, ma col PD, almeno per ora, in Sicilia.
FONTE: MPA

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

IL PDL LEALISTA. «Un’operazione vergognosa». Così il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo definisce la nascita in Sicilia della quarta giunta Lombardo: «col senno di poi sarebbe stato meglio investire su un uomo di Forza Italia alla guida di una regione determinante». Nel frattempo Berlusconi «cerca» adesioni per il voto di fiducia del 28 settembre al Parlamento.
FONTE: GDS

Gianfranco Miccichè

Gianfranco Miccichè

IL PDL SICILIA DI MICCICHE’. «La giunta Lombardo è il governo del NO. E’ stato detto NO a tutto, all’energia eolica, ai rigassificatori, ai termovalorizzatori», afferma Gianfranco Miccichè sul proprio blob. «Se per salvarsi dalla mafia bisogna dire NO su tutto, allora che facciamo? Facciamo diventare la Sicilia un grande carcere, la muriamo tutta?», continua il leader berlusconiano Miccichè. Che comunque assicura: «non usciamo dal gruppo del Pdl alla Camera e al Senato, ma non rientriamo a livello regionale nel Pdl». Miccichè pensa sempre al suo progetto di Partito del Sud: «Il mio sogno, che anche Berlusconi capisce, è vedere Berlusconi a capo di un governo con una Lega Nord e una Lega Sud, che gestiscano gli interessi territoriali del Paese».
FONTE: BLOG MICCICHE’

Giulia Adamo

Giulia Adamo

I FINIANI DEL FLI. «C’è ansia ed attesa per il 28 Settembre, oramai in Parlamento gira uno slogan: vuoi essere sottosegretario anche tu? Vota Si il 28 Settembre. Ma arruolare chi ti ha fatto una campagna elettorale contro, come Storace e Cuffaro assume i contorni di un auto ribaltone. Sembra di rivivere il governo Prodi. La domanda è lecita, come diamine farà Berlusconi a tenere assieme poi una simile accozzaglia politica?», riporta il sito di Generazione Italia, stigmatizzando la compra-vendita di parlamentari in atto da parte di Berlusconi. BlogSicilia, però, riporta che «Futuro e libertà non è disposta ad entrare nel governo tecnico di Raffaele Lombardo». Sarebbe questa la risposta al veto del PD per l’entrata in Giunta di Nino Strano. Senza i quattro voti dei finiani, Lombardo avrebbe solo 46 voti su 90, insomma sarebbe sul «filo del rasoio».
FONTE: GENERAZIONE ITALIA

GIULIA ADAMO. «Sulle possibili indiscrezioni sull’intenzione della Adamo di lasciare il gruppo all’Ars – denominato Sicilia e composto da finiani e uomini di Miccichè -, Aricò (FLI) ha commentato: Sarebbe come andare contro se stessa, ha lavorato tanto, non lo fara», riporta Aziende Oggi, Diversamente farebbe il deputato mazarese Tony Scilla che seguirebbe Miccichè nella sua avventura col Partito del Sud.
FONTE: AZIENDE OGGI

Rita Borsellino

Rita Borsellino

IL PD. Sulle colonne di Repubblica, quest’oggi, l’eurodeputata del PD Rita Borsellino va giu’ duro contro il suo Partito: «Il PD ha dato pieno sostegno al governo Lombardo per attuare alcune riforme che solo nominalmente sono state approvate. Nella realtà sono rimaste sulla carta». In riferimento, poi, alle dichiarazioni del segretario regioanle del PD di appoggio a Lombardo, la Borsellino, nell’intervista, ha aggiunto: «Sono molto preoccupata».

In tutti questi "movimenti" l’unica cosa che è certa sembra essere che degli interessi dei cittadini, ovvero una macchina amministrativa piu efficiente e meno costosa, una burocrazia piu snella, piu occasioni di lavoro, cura della partecipazione e della trasparenza, non ha interesse alcuno.

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