CASSIERE: STOP DALLO SDI.

Giuseppe PellegrinoIl consigliere Peppe Pellegrino, dello SDI, nell’avvicinarsi della discussione in Consiglio sull’eventuale Centro Commerciale in Contrada Cassiere, torna a ricordare «Nelle osservazioni dell’Assessorato al territorio del 14 Aprile 1999 si legge testualmente: “la zona del Cassiere caratterizzata da un paesaggio agricolo di notevole valore paesaggistico con presenza di edifici di tradizionale impianto rurale, andrebbe preferibilmente risparmiata da previsioni edificatorie, realizzando così un’utile pausa di verde agricolo nel già congestionato sistema urbano. Ed ancora al punto 6.2 si legge: le zone destinate ad attrezzature private interposte tra la Riserva delle saline e la zona industriale, andrebbero complessivamente riconsiderate per la loro strategica posizione, al fine di una destinazione urbanistica pubblica, che si palesa più rispondente all’interesse generale».

Pellegrino continua spiegando come «D’altra parte si fa notare che anche l’osservazione al PRG adottato dall’Ordine degli agronomi destina quella zona a parco sub-urbano attrezzato a servizio della città».

Per il consigliere socialista, quindi, non dovrebbe tacersi «l’impatto commerciale soprattutto per le attività del centro storico sarebbe devastante, in quanto porterebbe alla loro chiusura e quindi ad un impoverimento del centro urbano, annullando gli sforzi fatti dall’Amministrazione per una sua rivalutazione». Va tenuto conto, quindi, in sede di valutazione del progetto «dei posti che si perdono e dei danni creati alle famiglie per le attività che saranno costretti a chiudere».

Pellegrino, tuttavia, non è assolutamente contro la realizzazione del Centro «considerato poi che detto centro commerciale coprirà un bacino d’utenza di un milione di abitanti e che l’offerta della grande distribuzione incontra l’apprezzamento crescente dei consumatori, si ritiene che le varie esigenze possano essere contemperate spostandone l’ubicazione in una posizione strategica lontana dalla città, in modo da favorire l’afflusso agli abitanti di altri grandi centri, come Alcamo – Marsala – etc, e quindi distribuire gli effetti negativi alle esistenti attività dell’intera provincia, anziché danneggiare solo i commercianti trapanesi».

Giuseppe Pellegrino conclude il proprio documento denunciando possibili «pressioni o promesse che potrebbero portare ad una sorta di inciucio tra destra e sinistra per la sua approvazione, ma che verrebbe vista come difesa di interessi particolari, anziché un’opera fatta con convinzione nell’interesse della città».

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