CATTIVA SALUTE PER LA CHIESA DEL PURGATORIO

Una delle chiese simbolo della trapanesità non gode di buona salute.

Infiltraziioni d'acqua e una facciata fatiscente e, diciamolo pure, trascurata da chi dovrebbe invece valorizzarne e promuoverne la bellezza mettono in pericolo la struttura stessa e ciò che essa contiene.

Quelle piccole impalcature coprono ormai da così tanto tempo le statue di alcuni apostoli che non ci facciamo quasi più caso ma invece di dovrebbero ricordare che su quest'incuria non si costruisce il futoro ma si distrugge la storia. 

(foto: Beppino Tartaro  – processionemisteritp.it

La chiesa delle anime del purgatorio è una delle chiese più importanti della città per due ordini di motivi: una architettonica e una affettiva. Quella affettiva la conosciamo e riguarda il fatto che è la sede dei Sacri Gruppi dei Misteri.

Architettonicamente parlando invece essa è importante perchè essa si discosta dallo stile neoclassico imperante a quel tempo.

Iniziata nel 1688, presenta una facciata adornata da dodici statue in pietra stuccata dei dodici apostoli e di Gesù, realizzate da Alberto Orlando.

Fu Biagio Amico (sepolto proprio all'interno della chiesa), il protagonista della realizzazione della facciata per la prima volta a Trapani offrì un interpretazione personale e anticlassica del linguaggio barocco, sviluppando i canoni borromiani con gli effetti dinamici offerti dallo slancio del settore centrale e dal movimento orizzontale del primo ordine.

Oggi la chiesa del purgatorio non gode certo di buona salute. Anzi sta sempre peggio, e non è un modo di dire.

Alle infiltrazioni d'acqua che richiedono un investimento di 200,000 euro e che a quanto pare la regione Sicilia non può sborsare (fonte: processionemisteritp.it), si aggiunge la situazione sempre più precaria in cui versa il prospetto della facciata esterna con parte consistente di quelle statue che la adornano celate alla vista.

E' da tempo infatti che le statue che rappresentano gli apostoli sono coperte da una impalcatura di sostegno che è li da non si sa più neanche quanto tempo e gli interventi tardano ad arrivare.

Impalcature precarie cercano di salvaguardare, giustamente, l'incolumità delle persone ma rappresentano una sconfitta per quel che riguarda la valorizzazione del nostro patrimonio artistico nei confronti del quale c'è scarsissima attenzione.

Forse, per destare l'attenzione di chi ne è competente per funzione ci vorrà un crollo, nella speranza che non si ripeta ciò che è accaduto per la chiesa della Badia Nuova il cui tetto ha parzialmente ceduto qualche anno fa e che da allora è rimasta chiusa al pubblico.

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