COLOMBAIA SEMPRE PIU’ A RISCHIO CROLLO

Nuovo incontro tra istitzioni per decidere il futuro della Colombaia, per porre fine a un astoria che ha avuto inizio nel 2002 e che tra varie vicissitudini ancoranon è riuscita ad arrivare a conclusione. Intanto le crepe sulla struttura si moltiplicano e una aparsa sulla torre ottagonale se minaccia seriamente la stabilità…

Un altro capitolo si scrive a riguardo della procedura di acquisizione al patrimonio comunale, previa sdemanializzazione, della Colombaia. Si è tenuta martedì scorso in Prefettura una riunione, presieduta dal vice prefetto Baldassare Ingoglia, cui hanno preso parte i rappresentanti di tutti gli enti interessati, il Comune, la Provincia, il Demanio, la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali, l’Autorità Portuale, la Capitaneria di Porto, nonché i rappresentanti dell’Associazione Salviamo La Colombaia.
Oggetto della riunione proprio la definizione della procedura, che, nel corso degli anni, ha subito, ora per un motivo, ora per un altro, diversi intoppi.
Intanto tra lungaggini burocratiche, che vanno avanti dal 2002, anno in cui l’Amministrazione Comunale aveva avanzato richiesta di sdemanializzazione della Colombaia, al fine di acquisirla al patrimonio comunale, la Colombaia continua inesorabilmente a decadere.
Una fenditura sulla torre ottagonale, una spaccatura profonda, poco visibile da lontano, chiarissima se solo ci si avvicina al castello, minaccia la stabilità dell’intera costruzione.
“Una crepa comparsa qualche mese fa e che si aggrava di settimana in settimana” , racconta Vito Callotta, vice presidente dell’associazione “Salviamo la Colombaia”, nata nel 1993 per proteggere e valorizzare l’antica roccaforte del porto di Trapani.
”La Colombaia sta cadendo a pezzi” lancia l’ennesimo sos Callotta. Ma a scendere in campo per la “Signora solitaria”, come è stata soprannominata la struttura monumentale, sono anche 6.500 cittadini che hanno firmato un appello a Regione, Comune, Provincia, Autorità portuale e Soprintendenza perché intervengano prima che sia troppo tardi.
Già, perché la crepa non è l’ultimo segnale di cedimento, quello più grave ed evidente, ma all’interno il castello è alla rovina: pareti crollate, tetti distrutti, scritte di vandali, gli affreschi e l’altare in marmo
Della cappella, depredati. Persino dell’impianto di illuminazione, “dono” dell’America’s Cup di tre anni fa, rimane ben poco. Distrutto dai vandali. Senza pietà.
Intanto il sindaco si dichiara soddisfatto dalle pagine del sito internet del comune: E’ un passo avanti importantissimo che potrà consentirci, se non ci saranno altri intoppi, che non ci auguriamo, di acquisire il simbolo della città al patrimonio comunale e di avviare iniziative innanzitutto per la messa in sicurezza ed il recupero dell’immobile che rischia di crollare”.
Bisogna vedere però chi andrà più veloce: se le crepe della Colombaia o l’iter burocratico per la sua acquisizione al patrimonio comunale.
Se tanto mi da tanto…

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