Comunali 2017: Tranchida già in moto per Trapani

Trapani, 16 novembre 2014 – «E’ tempo di giocarsi una partita nuova che, per quanti hanno l’onere oltre che l’onore di amministrare le proprie comunità, non può che essere quello di amministrare al meglio e militare con energia a servizio del loro primo partito: i cittadini ed il bene comune, anche oltre i confini di casa propria, della propria città, della propria comunità».

Questa la dichiarazione di “Guerra” con cui, l’ex-sindaco di Valderice, l’ex-consigliere provinciale, l’ex-sindaco di Erice (nella sostanza, concentrato com’è sulla prossima campagna elettorale), ha annunciato, giorni or sono, la propria nuova “discesa in campo”.

Giacomo Tranchida, di professione politico, in patria (a Valderice) e fuori patria (Erice, e ora Trapani), si candida a sindaco di Trapani.

Perché antimafia, antibassotti, capaci e sexy come lui non ce n’è; c’è solo lui, unico e solo, incapace di darsi ad un proficuo normale lavoro come tutti noi, ma capacissimo di amministrare uomini, soldi (assai) e mezzi nelle stanze dei bottoni.

PER TRANCHIDA IL PROGRAMMA E’ … IL DERBY COL PALERMO

Baldarotta intervista Tranchida

Baldarotta intervista Tranchida

«E’ tempo – quindi, sostiene il signor sottuttoio – di un “patto federativo” , trasversale nelle logiche politiche».

Un sindaco di “sinistra”, Tranchida, insomma, ma “aperto” ad uomini ed interessi anche di Destra. “Trasversale”, dice lui.

E Tranchida “apre” la campagna elettorale annunciando il suo programma che punta tutto su “colore”, “sul municipalismo”: «Trapani non può essere palermocentrica», sostiene, consapevole di attirare, così, il voto tanto di taluni ben chiari imprenditori, tanto dei faciloni populisti.

Non fa nulla se, in un Mondo globalizzato, in un Mercato globalizzato, in un Area dove i competitor si chiamano Malta, Cipro, Spagna, noi indichiamo come nemica, piuttosto che come alleata, la nostra vicina “Palermo”. Il Campanilismo piace. Alla gente piccola ed ignorante. Che è la maggioranza di quelli che votano, poi.

Diversamente sosteneva il senatore Antonio D’Alì [Leggi “D’Alì: Solo danni dall’eccesiso municipalismo”, 8 ottobre 2002], già oltre dieci anni fa. Purtroppo d’Alì non è un buon populista.

E’ chiaro, quindi, che Tranchida “veda”, il grande porto di Palermo come nemico del piccolo Porto di Trapani che, secondo lui, vorrebbe “fagocitare”. Le cliniche convenzionate palermitane come nemiche della Radioterapia all’Ospedale S. Antonio, qui, bassamente, provando il tema toccante dei «nostri ammalati al disperato quotidiano e gravoso pellegrinaggio in cerca di salute».

Tranchida, pur di farsi spazio nei populismi, scarica il compagno di partito Crocetta: e quindi richiama «la fallimentare gestione dell’Ente Acquedotti Siciliano», e «il gravissimo disinteresse per il rilancio promo-strategico dell’aeroporto di Trapani».

Sotto il Comunicato INTEGRALE del neo candidato sindaco di Trapani.

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D’altro canto, trovare un nemico CONTRO cui combattere, che sia la mafia, Crocetta, l’EAS, è più facile che PROPORRE E REALIZZARE qualcosa.

I VECCHI-NUOVI COMPAGNI DI AVVENTURA DI TRANCHIDA

striscia la notizia

striscia la notizia

Tranchida, lascia la “sua” Erice, però, con tante incompiute: col suo Campo “Falcone e Borsellino” (Campo bianco, per i più) ancora in attesa degli Impianti Sportivi promessi, da quasi un decennio; con il territorio che ancora aspetta il “traforo” di Pizzo Argenteria e il trenino a cremagliera che collegava Erice Mare ad Erice Vetta e, soprattutto, con la “pista ciclabile” tutta rossa e tutta zig zag, costata un botto, [QUI proviamo a spiegare quanto] che, compresa la gestione bike-sharing, aspetta l’inaugurazione.

Lui non potrà portare tali opere a termine, la legge, tiranna, non glielo consente; i suoi dieci anni ad Erice si stanno concludendo. E, allora, via per una nuova avventura.

Con nuovi compagni d’avventura: la “CIVES” del presidente Peppe Caradonna, già candidato sindaco IDV di Trapani (2012) e, soprattutto, già assessore di Tranchida poi dimessosi dopo essere stato scurrilmente “ricoperto di male parole” da parte del sindaco [“Lo avrei dovuto cacciare a pedate”, 24 luglio 2010], la “Trapani Viva & Civile” di Gianni Di Malta e della moglie Marzia Lombardo, che già sono assurti alla cronaca per l’inconcludente campagna 2013 anti-TARES, gli amici del consigliere comunale Ninni Barbera, già amico (2012) del delfino di Berlusconi, Gianfranco Miccichè, oggi libero da impegni di fede politica [QUI CURRICULUM], e che, in cambio dell’appoggio a Trapani, avrebbe avuta promessa in dote la sindacatura ad Erice, dato che lì i fedelissimi tranchidiani, l’assessore Angelo Catalano e il presidente Ninni Romano, non sarebbero stati ritenuti dei Leader capaci di guidare vittoriosamente una campagna elettorale.

Sarà una battaglia all’ “ultimo sangue”, assicura su Facebook, un altro fedelissimo tranchidiano. Vedremo. Noi, però, abbiamo un’altra visione della politica, meno “sanguinaria”, più moderata e più rivoluzionaria assieme.

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