E’ nato il Comune di Misiliscemi, Trapani verso il dissesto?

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Con 21 voti a favore ( Forza Italia, UDC, gli ex Cinque Stelle di Sicilia Attiva ) e 13 contrari ( Partito Democratico ) e l’astensione dal voto dei deputati del Movimento Cinque Stelle, l’Assemblea Regionale Sicilia ha approvato la legge che decreta la nascita, da oggi, del nuovo Comune di Misiliscemi.

Un voto che genera nuove speranze negli abitanti delle ex frazioni sud di Trapani e, al contrario, rischia di far sprofondare nel dissesto finanziario – come ha dichiarato in Aula il deputato Zito – il capoluogo.

Ma … « chi è cagione del suo mal, pianga se stesso ».

Miccichè: Peggio per chi non ha votato No al referendum

Nei propri interventi prima del voto finale [1], giunto verso le diciotto, diversi deputati non hanno evitato di rimarcare quelle che sono le colpe dei cittadini trapanesi e dei loro rappresentati politici in quello che è avvenuto.

Gianfranco Micciché ( Forza Italia ), presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, riferendosi all’esito del referendum, ha accusato l’apatia dei cittadini trapanesi e l’opportunismo di certi suoi politici, incluso l’attuale sindaco Tranchida, che non si spesero per il voto contrario: « tutti avevano il diritto [di votare], chi non ha partecipato peggio per lui ».

Stefano Pellegrino ( Forza Italia ), presidente della I Comissione – Affari Istituzionali, ha ricordato come « il Consiglio comunale di Trapani, con una delibera del 2015, si è espresso favorevolmente all’elezione a Comune di Misiliscemi. Abbiamo preso atto quindi della volontà popolare dei [rappresentanti dei] cittadini trapanesi ».

Tra quei consiglieri che votarono contro Trapani e contro i trapanesi, ricordiamolo, sono ancora in attività gli assessori Andrea Vassallo e Enzo Abbruscato ed il consigliere Domenico Ferrante.

Fa specie stasera leggere, su Il Locale News [2], il commento a caldo del sindaco del capoluogo, Giacomo Tranchida, che, giustamente, porge gli auguri al nuovo Comune ma non spende una parola di conforto verso i suoi attuali “concittadini”, quei trapanesi che pagheranno cara la “scissione”.

Tutti, Fazio incluso, hanno abbandonato le frazioni

Ancora tante altre le accuse in Aula contro chi ha amministrato Trapani nel passato, incluso il “grande” Girolamo Fazio.

Per il mazarese Sergio Tancredi ( ex Cinque Stelle, oggi “Sicilia Attiva” ) le frazioni sud « non hanno alcun tipo di servizio, perché da sempre il Comune di Trapani le ha abbandonate ». Dello stesso tenore le dichiarazioni di Gianina Ciancio ( Movimento Cinque Stelle ): « questa situazione è frutto di anni ed anni di abbandono ».

« Quando qualcuno si divide, vuol dire che qualcosa è andato storto », ha quindi spiegato Stefano Zito ( Movimento Cinque Stelle ) nel proprio intervento. « Quando si è candidati sindaco si va nelle frazioni a “raccattare voti”; l’indomani delle elezioni gli stessi sindaci si dimenticano delle frazioni », ha aggiunto il deputato grillino.

Nessuno deputato trapanese è intervenuto nel dibattito a favore del nostro capoluogo.

Tanto che a difendere Trapani ci ha pensato un siracusano, lo stesso Stefano Zito, che ha sollecitato delle « misure compensative per il Comune di Trapani perché nel territorio di Misiliscemi ricadono l’aeroporto, le seconde case », poiché il Comune di Trapani, con la scissione, rischierebbe « il dissesto ».

Polemiche ed accuse tra Cinque Stelle ed ex grillini

Il breve dibattito ha vissuto solo della polemica tra i Cinque Stelle e gli ex grillini oggi transitati nel gruppo “Sicilia Attiva” e che è guidato dall’alcamese Valentina Palmeri e da Sergio Tancredi.

Da un lato Gianina Ciancio ( Cinque Stelle ) che ha dichiarato, annunciando l’astensione del proprio gruppo parlamentare : « la nostra posizione non può essere contraria. La volontà popolare è sacra, hanno seguito tutto quello che prevede la legge per essere istituiti come Comune. Però non posso negare che si tratta di una decisione anacronistica che creerà non pochi problemi al Comune di Trapani in primis ».

Dall’altro ancora Sergio Tancredi ( Sicilia Attiva ) ha polemizzato con la Ciancio ricordandole che un punto programmatico del Movimento era il « referendum senza quorum ». Ancora, ha ricordato come il Movimento s’impegnò con gli abitanti delle frazioni, durante la campagna elettorale, assicurando che avrebbe « rispettato il voto popolare ».

Cracolici (PD): un’illusione avere benefici dalla scissione

In mezzo si sono inseriti i deputati Zito e Cracolici.

Il primo ha proseguito ricordando che « nel programma del Movimento c’è l’accorpamento dei Comuni, perché la divisione non porta a nulla ». Antonino Cracolici ( Partito Democratico ), dichiarandosi contrario al nuovo Comune, ha sostenuto che « pensare di fare un nuovo Comune per avere maggiori benefici è una illusione ». « La strategia moderna di gestione dei servizi locali – ha proseguito – è quella di ottimizzare il tutto con un processo di accorpamento ».

Poi le ultime schermaglie.

Ciancio (M5S): Solo 15 voti in più per i Sì rispetto ai No

La deputata Gianina Ciancio ( Cinque Stelle ) che ricordato come il quorum fu raggiunto per poco ( circa 52% nelle frazioni ), proprio grazie a coloro che scelsero di partecipare al voto anche votando No. La stessa ha poi precisato che « al referendum votarono Sì 3.746 ed i No furono 3.731, significa una differenza di 15 voti ».

Tancredi che ha sostenuto come il Comitato Misiliscemi abbia « un progetto ambizioso ».

Infine è intervenuta Eleonora Lo Curto (UDC) che, annunciando il convinto voto favorevole del gruppo UDC, ha dichiarato di dover « riconoscere il principio della partecipazione democratica dei cittadini come principio a cui anche i parlamenti devono soggiacere ».

Infine il voto che ha sancito quello che è forse giusto ma che era evitabile.

Ora si attende la nomina del Commissario regionale per Misiliscemi, la definizione del nuovo Statuto comunale e delle pendenze economiche tra il vecchio ed il nuovo Comune ( che dovrà “acquistare” dal primo personale ed immobili scolastici ed uffici ) e già forse l’anno venturo Misiliscemi avrà il suo sindaco.

Fonti e Note:

[1] ARS, Seduta d’Aula n. 249 del 3 febbraio 2021 ( Video )

[2] Il Locale News, 3 febbraio 2021, “Tranchida su Misiliscemi: Cugini di primo grado

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4 risposte

  1. Giacomo ha detto:

    Bene, finalmente una volta tanto la volontà popolare ottiene ciò che desiderava.
    Caltanissetta ha 40mila abitanti e Gela più di 100mila.
    E mai nessuno si è sognato di fare Gela capoluogo di provincia.
    Lo stesso credo che sarà per Trapani e Marsala.

  2. Alberto R. ha detto:

    Finalmente un commento che ha spiegato e raccontato la verità senza interessi di parte, diversamente da tante testate giornalistiche sul web.
    E’ stata fatta giustizia per le frazioni di Misilescemi separate fisicamente e abbandonate dal capoluogo.
    Attendiamo che anche Montemare di Messina possa percorrere la stessa strada.
    Auguri al nuovo comune.

    p.s.
    A Giacomo, solo ed esclusivamente per amore di verità, Caltanissetta ha 60. 000 abitanti e Gela 72.000

  3. Natale Salvo ha detto:

    Alberto, t’invito, se ti interessa il tema, a seguire il video – dura un’oretta in tutto – della seduta ( il link a fine articolo: ARS ). Verso la fine, in particolare, il presidente Micciché afferma che lui non si opporrà mai a quei casi che mostrano un effettivo naturale distacco tra frazioni e città. Al contrario un’altra deputata di Sicilia Attiva ricorda che è in corso di approvazione un DDL che prevederebbe un minimo di 10.000 abitanti per un nuovo comune. Se cerchi sul motore di ricerca di questo blog il termine “Misiliscemi” troverai troverai dove parlo di questo DDL.

  4. Peppe ha detto:

    Sig. Alberto, guardi che la questione Montamare è totalmente diversa. Non ci riusciranno.

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