Elettori prigionieri di Sistema e Tweet

Prato (FI), 26 maggio – C’è poco da chiosare. Il risultato elettorale, alle comunali di Prato, del Partito Umanista è certamente deludente. 135 voti al candidato sindaco Gisberto Gallucci (0,13%). Dei 23 candidati al consiglio, poi, ben 10 non han ottenuto alcun voto e gli altri 13, in totale, han raggranellato appena 43 preferenze. Le più votate sono risultate Clarissa Pierattini, 11 voti, e Alessia Gori, 9 voti.

Anche a Prato ha vinto l’onda renziana col 58%. Al 28% s’è fermato il candidato di Forza Italia. Al 9% la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle. Sotto l’1% tutti gli altri cinque candidato sindaco, incluso Gallucci quindi. Su Repubblica il quadro complessivo del risultato.

PARLARE DI PROGRAMMI E’ ATTO TROPPO CORAGGIOSO

La candidata consigliera umanista Eloisa Pierucci, 4 voti, così ha commentato il risultato: «Il Partito Umanista c’era, ha proposto una sua lista indipendente a Prato portando avanti un programma con precise idee di sinistra, egualitarie e progressiste, ma chiedendo al tempo stesso la partecipazione attiva di tutti nell’amministrare la città. Un intento forse troppo coraggioso e “strano” per questi tempi; una campagna elettorale condotta senza alcuna macchina mediatica a disposizione, dovendo spesso fare i conti con una sistematica (forse calcolata?) indifferenza: e così abbiamo preso pochi voti».

Eloisa non si scoraggia per il modesto risultato ed assicura: «Ma questi voti rappresentano solo l’inizio, una base da cui partire per fare un lavoro ancor più radicato; magari, se lo vorranno, proprio insieme a coloro che ci hanno dato fiducia».

Il candidato sindaco umanista Gisberto Gallucci non manca di fare autocritica: «Molta responsabilità ce l’ha chi vorrebbe un vero cambiamento che non fa sentire la propria voce. Noi siamo stati capaci e bravi a lasciare una luce accesa nel buio che c’è … ora sarà anche il momento che questa piccola luce venga anche appoggiata e seguita».

SERVE PIU’ CULTURA POLITICA E … MENO TWEET

Poi, però, Gallucci la mette più “politica”: «Il sistema – sostiene – riduce tutto a successo e sconfitta, non approfondisce, tende solo alla superficialità».

Per Gallucci, «Siamo nell’era del tweet, dello spot, del tutto veloce … del non approfondimento».

Il candidato sindaco umanista si dichiara sicuro che «alla maggior parte delle persone che sono andate a votare, se gli dici quali sono le proposte di coloro che hanno votato, non le sanno, e si abbriccano con supercazzole micidiali, ma tanto è reale quello che credono che non si accorgono che li hanno fregati un’altra volta».

Il problema è, in sostanza, per Gisberto Gallucci, che «La popolazione si sta distaccando sempre più dalla discussione politica. Siamo nel periodo della disillusione dove niente è importante e il senso si smarrisce preoccupati come siamo a raccattare le briciole che il sistema lascia».

«C’è bisogno – prosegue il candidato umanista – di un’altra cultura anche nella politica, che non può essere più delegata al “bravo ragazzo” di turno o a “ma è una brava persona” e non accorgersi che chi sta organizzando e veramente decidendo è il capitale finanziario. Il pensiero unico sta nelle teste di chi pensa di votare all’interno dello stesso sistema che lo sta schiacciando sperando di tirare fuori qualcosa di buono da lì. Ma non si accorge che in realtà lo sta rafforzando e si sta tirando la zappa sui piedi».

IL PD PRIVATIZZERA’ PRATO

Del nuovo sindaco, Matteo Biffoni (PD), Gallucci ha una pessima idea: «Ti dico quello che penso e che pensavo: Biffoni sarà l’uomo che porterà avanti quelle politiche di privatizzazioni dei servizi pubblici, di cancellazione dei diritti dei lavoratori, dello smantellamento del Comune come Istituzione che deve fare il bene di tutti, che Renzi sta facendo a livello nazionale».

D’altro canto, chiude l’esponente del Partito Umanista, «Se le Banche e i mercati sono contenti dei risultati in Italia, mi sa che avete sbagliato a votare anche questa volta»!

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