ESTATE, TEMPO DI CANILE …

Enrico Rizzi

Enrico Rizzi

TRAPANI – Sta per entrare l’estate, la politica va in vacanza ma ma gli spazi fra una publicità e l’altra, nei giornali di regime, vanno sempre riempiti. Ecco che il tema principale sulla stampa diventano spesso i cani, gli animali intesi. Spesso si parla di attacchi all’uomo e di morsicature. Abbiamo affrontato, piu in generale il tema del randagismo con Enrico Rizzi, responsabile dell’associazione animalista «100% Animalisti».


«La stampa ingrandisce sempre tutto. A Trapani negli ultimi periodi, da quel che mi risulta, i casi di morsicatura sono stati davvero pochissimi – ci affronta a muso duro Enrico – . Forse la stampa dovrebbe prendere più seriamente i problemi che segnaliamo e che consideriamo davvero gravi invece di cestinarli».

Ma veramente, domandiamo, i randagi non rappresentano un pericolo per la sicurezza e la salute pubblica?
«Parlare di "pericolo" senza dubbio mi sembra un pò esagerato – replica Rizzi -. Senza dubbio a Trapani sono diversi i casi di animali affetti da varie malattie. Quelli vanno immediatamente accalappiati, portati in canile per le varie cure del caso e rimessi nel territorio per continuare ad essere amati dai cittadini trapanesi. Ci tengo a sottolinearlo. I trapanesi, tranne qualche stupido, amano i randagi».

Spesso il canile è sovraffollato. Ma la norma non prevede che dopo le cure e la microcippatura il cane debba essere rimesso sul territorio. Perchè allora il Comune lamenta sempre la carenza di posti nei canili?
«A Trapani il canile è sempre sovraffollato soprattutto nel periodo estivo. Per la presenza dei turisti il Comune di Trapani li rinchiude in gabbia per tutta l’estate. A volte poi rimessi sul territorio comunale sono buttati tra le campagne o in strade dove il cane non è mai stato. Il rischio che si corre è di provocare la morte dell’animale che si ritrova in un posto completamente nuovo e quindi non si sa più procurare il cibo o di creare incidenti stradali».

Il Comune fa fronte all’insufficienza dei posti nei canili comunali con la traduzione degli animali in quelli privati convenzionti. Caltanissetta in primis.
«Assurdo, vergognoso e irresponsabile mandare gli animali al canile di Caltanissetta denunciato già in passato per vari reati penali a danno degli animali. Bisognerebbe costruire nel più breve tempo possibile un rifugio e non un canile (il canile è un carcere a vita) in modo tale da tenere gli animali sempre sotto controllo sterilizzandoli e rimettendo sul territorio quelli docili o accuditi dai cittadini».

Una delle strutture di cui si sente il bisogno a Trapani è probabilmente quella di un Cimitero degli animali e di un servizio di trasporto e «smaltimento» regolamentato.
«Io penso che, il Comune di Trapani, come i comuni della sua zona limitrofa dovrebbero prima occuparsi degli animali vivi, evitando di farli morire per strada quando gli stessi vengono investiti e soprattutto attivare un servizio di ambulatorio veterinario H24. Sono davvero tante le telefonate che arrivano al nostro infoline di cittadini ericini, trapanesi, valdericini che lamentano questo disservizio».

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