Fardelliana: Serve una nuova biblioteca

Trapani, 2 giugno – Come salvare dal dissesto finanziario e rilanciare l’attività della “Biblioteca Fardelliana”? Mentre a Trapani le idee sono “fumose” o “creative”, da Roma giungono valutazioni e proposte concrete.

A metterle nero su bianco un professore universitario sul proprio sito web: Giovanni Solimine (Chi è? Vedi QUI).

LA FARDELLIANA? SENZA SMALTO E CON ADDETTI SOTTOUTILIZZATI

«La battaglia per salvare la Fardelliana è sacrosanta» – precisa Solimine, a Trapani pochi giorni addietro per presentare un suo libro (“Senza sapere. Il Costo dell’ignoranza in Italia”). «Ma devo anche dire – aggiunge poi lo studioso – che il luogo che ho visitato è un luogo triste e senza smalto, dove un ingente patrimonio storico e un numero non irrilevante di addetti sono ampiamente sottoutilizzati e i cui frequentatori sono quasi esclusivamente giovani che vanno a studiare sui propri libri (anzi, sulle proprie fotocopie). Anche questo è un servizio da garantire, ma non deve stupire che una struttura del genere faccia fatica a giustificare la propria esistenza».

«Per questo, non ci si può limitare a battersi per evitare la chiusura della biblioteca: rischieremmo di allungarne l’agonia – sottolinea Solimine –. Se Trapani non vuole perdere il suo passato deve essere capace di guardare anche al suo futuro».

SERVE UNA NUOVA E MODERNA BIBLIOTECA

La proposta del porfessore della La Sapienza di Roma è chiara: Alla “Fardelliana” «andrebbe anche affiancata una moderna biblioteca pubblica, che non può mancare in una città di 70.000 abitanti che pure sta mostrando segni di rinascita e dove l’unico servizio bibliotecario pubblico è garantito dal Seminario diocesano, che per supplire alla carenza dei servizi comunali ha perfino allestito una sezione per bambini».

I presidenti nazionale e regionale dell’AIB, l’associazione italiana biblioteche, Stefano Parise e Provvidenza Mogavero, lo scorso 5 febbraio, scrivendo al sindaco di Trapani Vito Damiano sono ancora più chiari: «i servizi bibliotecari locali siciliani, risentono di una cronica scarsità di risorse finanziarie, di organici composti prevalentemente da personale privo di formazione professionale, di spazi inadeguati alle funzioni, di patrimoni documentari spesso non aggiornati o costituiti senza relazione con la finalità fondamentale di una moderna biblioteca, quella di offrire ai cittadini una rappresentazione compiuta e aggiornata della cultura e della produzione editoriale contemporanea».

In particolare, per l’AIB, alla Fardelliana «Vi sono poi gravi lacune di personale tecnico nell’organico che richiedono soluzione».Che qualifica hanno, allora i dipendenti? Come, da chi e perchè sono stati assunti?

Il risultato di quanto denunciato dall’AIB? «Una conseguenza di ciò è il dato che la Sicilia, tra le regioni italiane, è quella che ha la percentuale più bassa di lettori».

“SALVARE LA FARDELLIANA”? POSSIBILE SOLO SENZA MERO ESERCIZIO RETORICO

Infine, dal prof. Solimine, una “lezione” gratis a “Salviamo la Fardelliana”: «Così potrà rinascere anche un amore autentico per la Fardelliana, che altrimenti rischia di essere solo un esercizio retorico, poco convinto e poco convincente».

Lui l’ha capito, subito. Ma lui è romano. Quando i Trapanesi?

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