I Centri Civici non devono essere sottosopra

Trapani, 9 giugno – In un mondo sottosopra, l’accesso ad un servizio che è diritto di tutti viene arbitrariamente limitato ad una categoria di persone. In un mondo sottosopra, un contenitore che si dovrebbe riempire – perché sta scritto così nel suo atto costitutivo – di attività ricreative, sociali e culturali viene abbandonato a se stesso. In un mondo sottosopra, ci si riempie la bocca di sostegno alla persona ed alla famiglia ma non ci sono mai mai i fondi per acquistare i beni ed i servizi per dare il sostegno.

Il mondo sottosopra di cui parliamo si trova, forse è superfluo sottolinearlo, a Trapani. E la porzione di mondo di cui parliamo è quella dei “Centri territoriali d’Incontro” (che noi ameremmo denominare “Centri Civici”), quei Centri conosciuti, ai più, col nome di ”Centri Anziani”.

«Noi, come Partito Umanista – dichiara Natale Salvo, referente comunale del movimento politico –, riteniamo tali centri essenziali in una Città, come quella di Trapani, che non offre servizi ai giovani, ai bambini, alle famiglie, alla cultura. Riteniamo, pure, il funzionamento di tali Centri come pietra miliare di un ben più ampio progetto di inclusione sociale e politica dei cittadini tutti».

Il Comune, da tanto tempo, forse da sempre, non è mica un demerito solo della Giunta Damiano, non da la giusta attenzione a questi “Centri d’Incontro”, sei in Città sparsi in vari quartieri e frazioni.

Né vi impegna il personale qualificato previsto (assistente sociale ed animatore), né vi assegna un budget dignitoso (appena 7mila euro per 6 Centri e per 668 cittadini-soci aderenti, 10 euro a persona all’anno insomma, dati 2011, come si legge su AltraTrapani), né vi realizza attività salvo permettere delle serate danzanti. Ma, soprattutto, ingiustificatamente, coi suoi Burocrati, impedisce l’accesso a chi ha meno di 60 anni, inventandosi una regola che non c’è.

COME VOGLIAMO CHE SIANO I CENTRI CIVICI

«Come Partito Umanista – spiega, nel dettaglio, Natale Salvo –, abbiamo chiesto alla neo assessore ai servizi sociali Maria Gabriella De Maria di dare disposizioni per aprire tali Centri, da subito, a tutti i cittadini residenti a Trapani, senza distinzione d’età; abbiamo chiesto di reperire i fondi (nel prossimo bilancio di previsione 2014) per potere, i Centri d’incontro, assolvere a tutti i compiti d’istituto previsti dal vigente Regolamento; di iniziare a programmare l’apertura di detti Centri, negli anni a venire, anche nei quartieri che ne sono oggi sprovvisti, nei popolosi e popolari Rione Cappuccinelli, Rione Sant’Alberto, Rione San Pietro, Rione Fontanelle-Milo. Abbiamo, ancora, chiesto di prevedere la realizzazione, tramite convenzione con la “Fardelliana”, di corner bibliotecari all’interno dei “Centri d’incontro” perchè la cultura non può essere solo “d’elite”, di attrezzare tali Centri con degli internet-point, di attrezzarli per la trasmissione delle dirette delle partite di calcio del Trapani Calcio».

«Considerando che l’erogazione di tali servizi è di difficile apprestamento da parte dei dipendenti comunali – prosegue Salvo -, abbiamo chiesto all’assessore De Maria, infine, di avviare lo studio di possibili convenzioni, e dei relativi bandi pubblici, per assegnare la gestione dei “Centri Civici” (o “Centri d’Incontro” che dir si vogliano) a delle cooperative sociali prevedendo l’ipotesi della copertura, a carico del Comune, del 50% dei costi dell’attività mentre il restante 50% potrebbe essere reperito tramite contribuzione dei soci dei Centri in funzione dell’adesione ai servizi a domanda individuale (bar interno, corsi, ecc)».

«Come Partito, e come cittadini – chiude il referente umanista -, vigileremo affinché questo Servizio Sociale, al più presto, non sia più sottosopra».

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