I NUMERI DEL COMUNE

Ho sempre avuto un’idea in testa, quella che il Comune, come ogni pur piccolo e comune condominio, dovesse consegnasse al termine di ogni anno, ad ogni famiglia, direttamente a casa, tramite comoda comunicazione postale, il bilancio consuntivo economico e sociale (vale dire delle attività svolte) relativo all’anno precedente, naturalmente scritto in maniera accessibile al cittadino medio.

Naturalmente, l’idea prevedeva anche che il bilancio di previsione, dopo che fosse stata predisposta la bozza dagli organi competenti, venisse discusso in una pubblica adunata in piazza, e non come oggi, in stanche ed accaldate (quest’anno, al Comune di Trapani, si parlerà di bilancio di previsione a giugno…) riunioni di Consiglio dove tra disinteresse e dati astrusi, nel silenzio dei media, si decide della futura destinazione delle risorse che sono nostre, perché vengono dalle nostre tasche.

Purtroppo questo tempo deve ancora venire, se verrà mai.

La cultura dei cittadini di pretendere il rendiconto, oggi, non c’è, perché ci si accontenta della speranza di ottenere, comunque, qualche briciolina della torta.

Figurarsi, allora, se i professionisti della politica locale hanno interesse a dare pubblicità alle piccole e grandi manovre che effettuano per agevolare questo o quell’amico, categoria ecc.

L’esame del bilancio renderebbe meno creduloni quei cittadini che pendono dalle labbra di quel sindaco che in TV sorride, furbo e sornione, a tutti, spiega ma non dice nulla, esibisce con ostentazione il sudore del suo impegno senza dire in direzione di quale reale interesse è rivolto.

Ok. In assenza delle Istituzioni, cercheremo noi, nel piccolo, di fornire qualche numero sul bilancio previsionale 2005 del Comune di Trapani.

Noi non siamo favorevoli alle diminuzione delle tasse, che vuol dire anche diminuzione dei servizi erogati alla collettività e, in genere, minore redistribuzione della ricchezza.

Bisogna, tuttavia, che quando si è davanti ad un aumento della pressione fiscale, avere le “palle” di dirlo chiaramente. Il Sindaco Fazio ha aumentato del 55% le tasse del Comune, dal 2001 al 2005, ed il costo medio di ogni cittadino è passato da 398,78 a 617,53 annui. Lo dica, belin, e dica dove finiscono questi soldi.

Chiaramente il nostro primo cittadino dispone di altre entrate derivanti dai trasferimenti dello Stato (21.902.247 euro, +17% rispetto al 2001, di quale diminuzioni piange con lacrime di coccodrillo!), della Regione ecc.

Tornando alle “Entrate proprie” è giusto sottolineare che esse provengono, principalmente, dall’ICI (per la quale, nel 2005, si prevede di incassare 11.760.000 euro, +14,29% rispetto all’anno precedente, dove erano previsti introiti per 8.225.993), Imposta sulla Pubblicità (317.000 euro, -23,68% rispetto al 2004: perché se abbiamo l’Evento?), Addizionale comunale sulle bollette ENEL (previsti incassi per 3.778.750 euro, con incremento del 18,07% rispetto al passato), TOSAP (335.000 euro, grossomodo come l’anno precedente: ma quanti passi carrabili non sono dichiarati?), TARSU (5.767.000 euro, +5,72%), Addizionale TARSU (576.000 euro), Imposta sulle affissioni (66.000 nel 2005, +3,8%).

Un’ulteriore, “antipatica”, entrata del Comune è rappresentata dalle contravvenzioni dei Vigili Urbani, che si prevedono assommare a 1.461.000 euro!

Il 31,47% della Spesa corrente è destinata al pagamento dei salari a favore dei 650 dipendenti del Comune. Stiamo parlando, per il 2005, di 24.628.808 euro (+9,8% rispetto al costo del personale nel 2001, quando i dipendenti erano ben 47 in più). L’aumento è correlato ad un maggiore costo-medio del personale, salito, dai 32.175,27 euro del 2001, agli attuali 37.890,47.

La somma, comunque, ben rispetta il parametro di legge che prevede, per i centri da 60.000 a 250.000 abitanti un rapporto massimo del 41% tra costo personale e spesa corrente.

Un’ulteriore fetta del 3% della Spesa corrente (2.429.998 euro) è destinata a pagare le rate per i Mutui che il Comune, nel tempo, specie di recente, ha contratto. In proposito appare interessante la seguente ulteriore tabella che mostra come tutte le recenti opere dell’Amministrazione Fazio non siano spuntate per “virtù” particolari, ma con l’antico, semplice e sempre ricercato metodo del contrarre debiti.

Oggi, dopo quattro anni di Giunta Fazio, ogni singolo cittadino, anche un neonato, ha un debito di 1.057 euro circa: i debiti sono aumentati dai 10.647.185 del 2001 agli attuali 72.283.664 (+679%), roba da “default“ argentino!

Le somme, così diversamente entrate nelle casse del Comune, vengono poi spese per i vari servizi che esso eroga.

Sul lato della spesa corrente, nel 2005, fa la parte da “leone” l’Amministrazione che si “mangia” 20.556.381 euro, di poco superata dal settore “Ecologia ed Ambiente” che costerà 21.715.582 euro.

Di gran lunga inferiore la spesa del Comune per l’erogazione dei Servizi sociali (9.596.408) e per lo sviluppo del turismo (9.199.000 euro, che però quest’anno è falsata dall’America Cup, nel 2004, per turismo, si era speso solo 1.408.000 euro).

4.402.602 costano i Vigili Urbani, 4.107.800 la Pubblica Istruzione (il Comune è responsabile della manutenzioni di scuole materne, elementari e medie), 3.951.586 i trasporti e la viabilità.

Restano somme ben (e troppo) più ridotte da destinare alla Cultura (1.374.506 euro, -16.8% rispetto al 2004), allo Sport (816.615 euro, -56,4%), al Commercio ed allo Sviluppo Economico (937.149, -48,1%). Il Comune assume anche alcuni oneri rispetto all’erogazione della Giustizia (1.605.138 euro).

Rispetto ai Servizi a domanda, in particolare, il Comune copre, con le somme direttamente versate dai cittadini, il 65% delle Spese Cimiteriali (ammontanti a 358.432 euro), il 93% di quelle di fognatura (1.646.141), il 61% di quelle di Nettezza Urbana (9.279.518 euro), l’11% di quelle per gli Asili Nido (701.915 euro), il 10% di quelle per le Mense scolastiche (241.324 euro), l’85% di quelle del Servizio Idrico (che costa 4.176.170 euro).

Tra 2006 e 2007 Fazio prevede investimenti per importanti opere pubbliche: se son fiori fioriranno, ma è più facile, purtroppo, che siamo davanti a specchi per le allodole elettorali.

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