IL COMUNE APRE … UN INFO-POINT

Girolamo Fazio

Girolamo Fazio

TRAPANI – «L’ex bar Tritone, in Piazza Vittorio Emanuele (angolo via Spalti), diventa locale pubblico con punto di informazioni turistiche», ci fa sapere oggi il sindaco Mommo Fazio per poi aggiungere che: «L’Amministrazione Comunale ha pubblicato un avviso per la locazione dell’immobile, fissando un canone annuo minimo di 6.000 euro. Gli interessati dovranno presentare la loro ipotesi progettuale entro le ore 12 del prossimo 6 luglio» (ovvero 20 giorni di tempo per «scoprire» il bando e preparare e presentare un’offerta).  Ma dietro l’annuncio c’è l’inganno. Anzi ci sono.

Intanto l’iniziativa è in ritardo. Il prossimo 6 luglio saremo in estate inoltrata. Poi la «Commissione» designata dal sindaco dovrà esaminare le proposte e l’Amministrazione dovrà comunicare l’esito all’aggiudicatario che, quindi, dovrà svolgere gli adempimenti burocratici, arredare il locale, formare il personale. Insomma l’estate sarà bella e finita. Tanto valeva di fare le cose con calma e con maggiore pubblicità e tempo, dato che l’aggiudicatario avrà il locale in gestione per nove anni.

Poi, leggendo meglio il bando pubblicato dal Comune, si comprende che il «punto di informazioni turistiche» non rappresenta altro che lo specchietto per … le allodole. Quello che affitta il Comune non è altro che un normale locale ad uso bar … con «corner d’informazioni turistiche» di soli 12 metri quadri (circa un sesto della superficie interna del locale).

A certificare la destinazione prinvipale a bar del locale stanno due fattori. Il primo che all’art. 1 del Bando il Comune scrive «E’ prevista altresì, la concessione di un’ulteriore area pertinenziale di mq. 150 circa, da utilizzare esclusivamente per l’allocazione di tavolini, sedie, ombrelloni, al servizio del locale». Il secondo fattore si evidenzia dalla previsione che ove è previsto che «la Commissione valuterà le proposte avendo a disposizione 100 punti da attribuire» è previsto, altresì, che solo 5 punti sono assegnati, al massimo, in base «all’esperienza e alla professionalità acquisita», al personale che, nel «corner», dovrà dedicarsi all’assistenza ai turisti.

Inoltre, in proposito, ci sembra limitativo, che il bando stabilisca, come requisito minimo la «presenza di almeno un addetto con adeguata qualificazione professionale e conoscenza della lingua inglese». Atteso che l’addetto deve avere un orario di lavoro, fruire di riposi settimanali e annuali (ferie), poter godere di eventuli malattie, è ovvio che si dovrebbe prevedere, per coprire un arco di ore adeguato e per l’intera settimanale, la presenza di almeno DUE addetti. Ancora non si prevede il tipo di contratto che andrebbe assegnato all’esperto linguistico: dipendente o altro (lavoratore a progetto?).

Il bando, peraltro, contiene due ulteriori particolarità «ad personas». La prima (art. 4 del bando) è contro Sergio Messineo – che ha fatto parte dell’equipe che ha gestito, sino alla chiusura causata dalle perdite, il bar del Bastione dell’Impossibile -. Il bando prevede infatti che «non avere rinunciato, negli ultimi tre anni, alla gestione di strutture o beni di interesse culturale di Enti pubblici», la seconda ci pare a favore di collaboratori dell’associazione del fratello del sindaco, «Strade del Vino Erice Doc», che gestisce il punto informativo in via Torrearsa, nella parte in cui prevede un punteggio a favore di chi ha svolto «attività identica a quella che si intende realizzare sul bene per conto di Enti pubblici e quindi in rapporto di convenzione con queste ultime».

Se un soggetto non gradito al Comune, al sindaco insomma, pensasse di partecipare al «bando» che ci levi mano. Il bando prevede, infatti, due clausole capestro: la prima che il Comune si riserva «l’utilizzo sempre e in qualunque occasione della struttura e delle aree limitrofe e circostanti in via esclusiva per fini istituzionali» (con danni economici da mancato guadagno non quantificabili se non in centinaia di euro al giorno …), la seconda che lo stesso Comune «si riserva la facoltà insindacabile di non dare luogo alla concessione del bene qualora il progetto di utilizzazione non risponda … con i programmi dell’Amministrazione Comunale» ovvero per  «sopravvenute ragioni di pubblico interesse che comportino variazioni agli obiettivi perseguiti o per mera opportunità». A buon intenditor … poche parole!

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