IL MARCIUME NELL’ASSISTENZA ANZIANI

Norino Fratello

Norino Fratello

TRAPANI – Appena cinque righe sul sito del Comune lo scorso 3 luglio, ma dietro c’è una montagna. Stiamo parlando del “servizio di assistenza agli anziani”, il pozzo quasi senza fondo del bilancio comunale. A Trapani, infatti, vivono 12.258 over 65 anni. Un settore (quello dei “servizi sociali”) che impegnerà, per il 2009, ben 9.086.344 euro del bilancio del Comune. Dentro questa “torta” si scontrano le cooperative sociali che offrono, ai nostri anziani disabili (circa 250), per conto del Comune, i servizi di “aiuto per il governo e l’igiene dell’alloggio, per l’igiene e cura della persona, lavaggio e stiratura biancheria, disbrigo commissioni, trasporto per visite mediche”.

Dal 1 luglio 2009 l’Amministrazione comunale ha deciso di cambiare registro – in senso liberista – e alla convenzione colla cooperativa vincente una gara pubblica d’appalto, ha preferito il sistema del “voucher”. L’anziano riceve un “buono” da “spendere” presso una delle diverse (oggi sarebbero undici) cooperative sociali che, a seguito verifiche da parte del Comune, sono state “accreditate”. Il cittadino insomma, oggi, può scegliere di servirsi della cooperativa che espleta, a proprio insindacabile giudizio, il miglior servizio. Una soluzione che ci trova sicuramente d’accordo.

La “rivoluzione” liberista però ha talmente funzionato bene che il 90% degli anziani (203 per l’esattezza) hanno deciso di fruire della cooperativa Amanthea di Caccamo (PA). Sicuramente attratti dalla preparazione del personale che tale cooperativa ha assunto (44 assistenti domiciliari e 8 ausiliari), a cominciare dalla signora Anna Barraco, assistente sociale e coordinatrice del Servizio.

Apriti cielo! I “padroni” delle vecchie cooperative (Letizia, Dimensione Uomo 2000 e La Valle Verde) che, assieme (ATI), gestivano in precedenza il servizio sono “saltati sulle sedie”! Ed hanno attivato la “fanteria”, nelle persone dei consiglieri comunali Mimmo Tumbarello (PDL) e Vito Mannina (MPA).

I “padroni” tra virgolette perché, a sentire qualcuno, il “dominus” di tutte e tre le cooperative non sarebbe altri che l’ex-deputato regionale (UDC) alcamese Norino Fratello (noto alle cronache, soprattutto, per aver patteggiato una condanna a 1 anno e 6 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa). Persona notoriamente legata al Tumbarello ed al Mannina. Sul potere gestito dal Fratello non sarebbe inutile leggere quando dallo stesso dichiarato al PM Piscitello (“Tutti mi cercavano per chiedermi assunzioni nelle cooperative sociali con cui, a Marsala, vincevo gli appalti …”).

Tumbarello e Mannina, che fondano anch’essi, è evidente, legittimamente, parte del proprio “consenso” elettorale sul personale assunto dalle cooperative e sugli anziani assistiti hanno (TrapaniOk, 20 giugno 2009) urlato: “C’è marciume attorno a questa cosa”.

E mai parole furono più veritiere. Sta a vedere da che parte è il marciume, però!

Mimmo Fazio

Mimmo Fazio

Essendo parte, oggi, Tumbarello e Mannina, della coalizione che sostiene il sindaco Fazio (anche se per la verità sino a pochi mesi fa ne hanno detto peste e corna, essendosi il Mannina pure candidato a sindaco nel 2007 in antitesi a Fazio), il primo cittadino ha provato a “correre ai ripari” per “bloccare” l’escalation delle adesioni dei cittadini alla cooperativa Amanthea di Caccamo (ma che lavora con personale tutto trapanese!).

Quindi il 1 luglio (stesso giorno dal quale deve partire il servizio) il sindaco emana un Decreto (con quali poteri?) che stabilisce un “numero massimo di cinquanta persone” che possono fruire dei servizi della stessa cooperativa.

La soluzione che si potrebbe definire “salomonica”, ma anche “pilatesca”, porta la seguente motivazione ufficiale “garantire la buona funzionalità del servizio stesso, tutelare i cittadini anziani, offrire loro la possibilità di individuare liberamente il fornitore e, nel contempo, ricevere servizi e prestazioni qualitativamente migliori”.

E’ evidente, invece, che se il Comune “limita” la scelta dei cittadini non consente loro di “individuare liberamente il fornitore”. D’altro canto se il cittadino ha individuato, in una data cooperativa, quella che fornisce le “prestazioni qualitativamente migliori” perché non può sceglierla? Diverso sarebbe il caso che fossero le cooperative ad impedire, con qualche mezzo, la libera scelta del fornitore. In tal caso, Fazio, avuta scienza del fatto, non dovrebbe far altro che passare le carte in suo possesso alla magistratura.

Insomma la soluzione del sindaco Fazio è pasticciata ed apre la strada a ricorsi nei tribunali. E, in tal caso, chi dovrà pagarne i costi, l’Amministrazione incapace di gestire bene e per tempo la situazione o i cittadini? E’ di tutta evidenza, infatti, che la Amanthea ha fatto le assunzioni del personale in funzione del numero delle adesioni ai propri servizi (203) prima del decreto del sindaco (per legge vanno fatte almeno un giorno prima) e si troverebbe con 52 assistenti a dover curare 50 disabili! Una cosa insostenibile, naturalmente, dal punto di vista economico.

La Amanthea, infatti, ha già contestato l’Amministrazione con una propria nota del 6 luglio nella quale dichiara, tra l’altro che il “tetto” imposto dall’Amministrazione “impedirà qualsiasi concorrenza” e “finirà con il premiare quegli Enti che non sarebbero stati scelti in ragione della minor qualità dei servizi espletati”.

L’Amministrazione Fazio anziché sentire le “campane” (Tumbarello e Mannina) interessate, avrebbe dovuto semplicemente interpellare tutto il personale della Amanthea che altro non è che il personale delle tre cooperative “vicine” a Norino Fratello probabilmente “scappato” dal vecchio datore di lavoro (verso il nuovo) poiché stanco dei ritardi nei pagamenti degli emolumenti, del riconoscimento di livelli retributivi inferiori al dovuto, di misteriose “trattenute” sugli emolumenti spettanti. Se avesse fatto ciò avrebbe capito i veri contorni del “problema” e non si sarebbe “impelagata” in battaglie sulle “pelle” dei lavoratori e degli assistiti.

Potrebbero interessarti anche...