LA DIFFERENZIATA? SUPERATA. SERVE IL TAGLIO DEI RIFIUTI

Rifiuti ZeroERICE (TRAPANI) – «L’impegno degli amministratori dovrebbe essere però più concreto nell’organizzare nella città di Trapani una raccolta differenziata porta a porta», dichiarava – lo scorso ottobre – la neo presidente di Rifiuti Zero Trapani, Chiara Cavallino. Ed in effetti la parola “raccolta differenziata” è sempre sulla bocca del “buon” politico di turno. La battuta classica è: grazie agli introiti della differenziata si potranno abbattere le tasse richieste dai Comuni per la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Pare proprio che non sia proprio così.

Andiamo, ad esempio, ad esaminare la tabella inerente la ripartizione fra i Comuni del «costo complessivo di gestione per l’anno 2010, al netto dell’IVA», approvata dall’Assemblea dei Soci della ATO TP1 “Terra dei Fenici” lo scorso 29 aprile 2010 (Sì, dati un po obsoleti, ma danno lo stesso il senso) e calcolata «in funzione delle quantità di rifiuto che si desume verranno prodotte dai Comune nel 2010 sulla base dei dati storici».

“Scopriamo” che gli introiti previsti per “raccolta differenziata” ammontano ad appena 833.725 euro contro un “Costo complessivo” del servizio di raccolta di ben 32.829.664 euro. In parole povere gli introiti della “differenziata” abbattono il costo di poco piu’ che il 2,5%. Delusi? Anni ed anni di educazione al “differenziamo” che si dissolvono?

Ripartendo questi 833.725 di “benefici” economici fra gli 11 Comuni che sinora operano con l’ATO TP1 “Terra dei Fenici” gli “sconti” a favore dei cittadini diventano ancor piu’ miserabili. Appena 92.739 euro per i cittadini di Erice (a fronte di un servizio che costa oltre 3 milioni e 500 mila euro), 35.523 euro per i cittadini di Paceco (a fronte di un servizio che circa 1 milione e 300 mila euro), 52.341 euro per i cittadini di Valderice (a fronte di un servizio che costa 1 milione e 900 mila euro), e così via. Briciole, dicevamo.

La soluzione, allora? Per far guadagnare l’ambiente, e le nostre tasche, è ben altra. Una un po’ piu’ “radicale”: la riduzione della produzione dei rifiuti.

Detersivi alla SpinaTorniamo alla nostra tabella, quella fin qui esaminata. Prendiamo la colonna “Costo conferimento 2010”. Il totale ammonta a 10.096.984 euro. Questa è la somma che dovranno corrispondere i Comuni, e quindi i cittadini, per “smaltire” in discarica i circa 105 milioni di chilogrammi di rifiuti prodotti nei 13 Comuni di competenza del nostro ATO (11.300 ton li produce Erice, 4.100 ton Paceco, 6.000 ton Valderice, 2.700 ton Custonaci ecc).

Basterebbe – fatti due conti – un taglio dei “rifiuti” prodotti a monte del 10% per risparmiare oltre un milione di euro per “smaltimento”. E, secondo noi, è qui che occorre lavorare. E qui che devono “investire” i Comuni, e quindi i Sindaci. E come? Per esempio ci sembra piuttosto agevole “tagliare” i consumi della plastica.

Quando noi abbiamo provato – nel settembre 2009, quando partì la “differenziata” ad Erice dove viviamo – ad accatastare nel nostro appartamento la plastica in attesa che giungesse il giorno del turno di ritiro, ci siamo trovati con un intero bagno esausto! Da cos’erano rappresenti i nostri rifiuti di “plastica”? Soprattutto da due prodotti. Le bottiglie dell’acqua minerale acquistata nei supermercati, e i contenitori dei detersivi. Bene, se un Comune avviasse delle politiche per “tagliare” tali contenitori non avremmo la soluzione al problema?

Casa dell'AcquaSarebbe necessario che incentivasse fiscalmente – con “premialità” su Tarsu, Ici/Imu, ad esempio – l’apertura di negozi per i detersivi alla spina, in ogni quartiere. Questo sistema avviene al Comune di Capannori (LU, 46.000 abitanti) dove «Ai proprietari dei negozi che mettono a disposizione uno spazio per la somministrazione del detersivo alla spina viene riconosciuto uno sconto sulla tariffa rifiuti, sottraendolo dal computo della metratura”», come riporta il sito Rifiuti Zero Torino.

Ed anche, ovviamente, realizzare delle fontanelle d’acqua corrente, potabile, in ogni quartiere. Fontanelle dove – al fine di incentivare il prelievo – fossero a cadenza mensile svolte le dovute analisi di potabilità e qualità chimiche, avendo cura di affiggere – presso la fontanella – copia dei risultati di tali analisi, comparandole con i limiti di legge e quelle di una media acqua minerale da supermercato. Nulla di nuovo sotto il sole: questa iniziativa è già in atto, ad esempio, a Aci Bonaccorsi (Catania). Ci sono Aziende che propongono, se necessario, già il prodotto chiavi in mano, come dimostra il sito della “Casa dell’Acqua”.

Sempre al Comune di Capannori (LU) – per come suggerivamo – «in prossimità delle fontane, sono installati cartelli che riportano le analisi della qualità dell’acqua con le principali caratteristiche chimiche e minerali», come riporta il sito del Comune.

Altro sistema incentivante nella direzione da noi indicata, sarebbe quello di far pagare l’imposta sui rifiuti in forma differenziata per quartiere, ovvero minore nei quartieri che s’impegnano a produrne di meno – o a differenziare di piu’ – e maggiore altrove. Dalla “Terra dei Fenici” ci fanno sapere che i loro mezzi sono già oggi preparati a forme di “pesa”. Sarebbe sufficiente una scelta politica in tal senso. Anche qui nulla di nuovo, già è previsto altrove: ad esempio a San Vincenzo (LI) dove il regolamento comunale prevede « l’abbattimento della parte variabile della tariffa, per una quota proporzionale ai risultati conseguiti da collettività omogenee (ad es. quartieri)» (vedi art. 16 del Regolamento pubblicato sul sito del Comune).

In parole povere, servirebbe solo un po’ di studio dei numeri e di fantasia ed in po’ meno di demagogia e populismo. Sapremo domandare queste qualità ai politici che andremo a votare in primavera?

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Una risposta

  1. Giacomo Augugliaro ha detto:

    Ma nella nostra città esistono i negozi che vendono i detersivi alla spina. In via Virgilio da “Acqua e sapone” puoi spendere poco e risparmiare molto con i detersivi alla spina che vende questo negozio.
    Ma forse molti non lo sanno e sarebbe un bene fare un pò di pubblicità attraverso i midia del territorio.