LA POLITICA DEL RIBALTONE

Rino Marino

Rino Marino

Paceco era stata indicata, sino ad ieri, dall’intero centro-sinistra provinciale, come esempio di un laboratorio politico, dove il contributo della società civile, i cosiddetti “movimenti”, aveva permesso alla coalizione ulivista di tornare a governare la città. Ebbene Paceco oggi si sta trasformando, invece, nella “tomba” di quel progetto.

Il clamoroso “ribaltone” di pochi giorni or sono, nel corso del quale un “fantomatico Progetto Ginestra”, si è trovato, per “virtù dello spirito santo”, ad avere un proprio rappresentante nella Giunta comunale, a discapito del movimento Città Futura, potrebbe produrre ripercussioni notevoli, nel centro-sinistra, anche al di fuori del comune amministrato dal sindaco Plaja.

Sarebbe grave se il centro-sinistra pacecoto non arrivasse a comprendere tutta la gravità della “sponda” fornita a coloro che hanno “tradito” il patto con gli elettori. Non crediamo che il sindaco Plaja possa essere così poco lungimirante da non essere capace di porre rimedio alla situazione.

Che credibilità potrebbero avere le segreterie, anche quelle provinciali, del centro-sinistra qualora, dopo aver stretto un’alleanza elettorale e strategica col “movimento”, dopo aver sottoscritto un programma, tacessero davanti al “ribaltone”? Il centro-sinistra ritiene che possa essere “strategica” una condotta “usa e getta” nei confronti di quei 195 cittadini che avevano individuato in Città Futura quel soggetto portatore di un progetto di rinnovamento della politica? Quali sono i “valori”, gli “ideali” del centro-sinistra quando esso tradisce i naturali “accordi” politico-elettorali?

Si pensa che sia ammissibile leggere del “compiacimento” del rappresentante locale dello SDI, Giuseppe Scarcella, od ascoltare il “silenzio” dei Democratici di Sinistra di fronte ad un’azione spregiudicata come quella messa in opera a Paceco e poi pensare che i movimenti, la società civile, possano “sedersi a tavola” con le segreterie politiche di Trapani od Erice a discutere serenamente delle possibili candidature di Tizio o Sempronio?

Ma che centro-sinistra vuole Giuseppe Scarcella? Quello incapace di alcuna azione amministrativa? Quella spesso incapace di mantenere pur il solo numero legale in Consiglio?

Quello che continua a giocare col “trasformismo” ed a pagare “pegno” all’accordo raggiunto al ballottaggio 2003 con frange del centro-destra che ancora detengono due poltrone assessoriali con Carmelo Culcasi (Forza Italia) e Giuseppe Piacentino (Udc), assessori della precedente Giunta della Casa della Libertà e oggi dell’ulivista Plaja?

Ma l’esponente dello SDI è veramente convinto che il reclamare il rispetto del programma elettorale, il rilancio dell’azione amministrativa sia “intolleranza oltranzista”? Ma allora per la sinistra i programmi sono solo impicci noiosi fatti soltanto per l’occasione elettorale? E se fosse così, gli obbiettivi reali del centro-sinistra sono solo quelli di “spartiri” poltrone, appalti e consulenze ad amici e sostenitori?

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