L’AFFARE TRAPANI SERVIZI

il sindaco Fazio

il sindaco Fazio

TRAPANI – Il Comune di Trapani potrebbe trovarsi, a breve, a dover sborsare 1.315.000 euro e spiccioli a favore di Italia Lavoro Spa. Lo scorso 14 dicembre, infatti, è giunto, a Palazzo D’Alì, un atto di citazione per un procedimento civile da svolgersi presso il Tribunale di Trapani per dirimere la vertenza sorta con la società con la quale il Comune è socio di Trapani Servizi Spa.

Italia Lavoro Spa (è una società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze istituita su Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 maggio 1997) detiene, oggi, il 49% di Trapani Servizi, ma – per come afferma nell’atto di citazione – secondo quanto concordato il 24 luglio 2000 – all’atto di costituzione di Trapani Servizi Spa – nei “patti parasociali” vorrebbe che il Comune ne rilevasse la quota al prezzo del valore del Patrimonio Netto dell’Azienda.

Secondo tali “patti”, trascorsi cinque anni dalla nascita del nuovo soggetto, Italia Lavoro Spa avrebbe avviato una procedura di evidenza pubblica per cedere la propria partecipazione azionaria, ma se la procedura fosse andata a vuoto, allora, il Comune avrebbe, esso stesso, dovuto rilevare la quota. Così è successo. Alla scadenza delle offerte (29 settembre 2006) la toscana Helios S.C.p.A.-AGESP Spa e la lombarda AIMERI AMBIENTE Srl che, inizialmente, avevano mostrato un interesse non avevano presentato offerta.

Il Comune non ha mai adempiuto all’acquisto della partecipazione, da qui la causa civile intentata da Italia Lavoro Spa.

Come tutti sanno la Trapani Servizi Spa è una società costituita dal Comune di Trapani (e da Italia Lavoro) per erogare servizi pubblici alla collettività (principalmente la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani del territorio di Trapani) e l’inserimento nel mercato del lavoro degli LSU (lavoratori socialmente utili).

Quello che non sa nessuno, invece, è che il capitale sociale iniziale della Trapani Servizi era di 800.000.000 di lire e che oggi, grazie agli utili registrati negli anni, il patrimonio netto ha raggiunto i 2.684.000 e spiccioli (al 31 dicembre 2005) con un incremento del 550%.

Quindi, in sostanza, il Comune ha costituito nel 2000 (Sindaco Nino Laudicina) una società (Trapani Servizi), vi ha dirottato una buona parte dei propri LSU, vi ha dirottato (tramite una serie di contratti di servizio) il servizio di raccolta/smaltimento dei rifiuti urbani di Trapani, ed oggi si ritrova a dover uscire (poi a fare uscire ai cittadini) un altro 1.300.000 euro per riacquistare il pieno controllo dell’azienda da Italia Lavoro. Un bell’affare veramente! Ma non certo per la collettività.

Tanto valeva che la Trapani Servizi non fosse nata. Oppure sarebbe stato preferibile che il Comune avesse pagato di meno i servizi resi alla collettività (e, in sostanza, il cittadino avesse pagato di meno la Tarsu, la Tassa sui rifiuti) dalla Trapani Servizi al fine di non farle avere utili e quindi, in sostanza, far pagare ai cittadini pagare due volte!

Il Comune, comunque, insiste nel non voler pagare ed ha dato incarico all’avv. Giovan Battista Greco di resistere in giudizio (delibera di giunta n. 3 del 9 gennaio 2008). L’avvocato già ha annunciato una parcella di 14.058,46 (però iva inclusa).

La curiosità è che allo stesso avvocato Greco la Giunta comunale (allora era la delibera n. 129 del 15 maggio 2007) aveva assegnato incarico per la stessa questione (il procedimento si era esaurito per un problema tecnico e Italia Lavoro lo ha ripresentato). Quindi, sembrerebbe, salvo che ci sfugga qualcosa (tipo una revoca della precedente delibera), che il Comune pagherebbe due volte l’avv. Greco per la stessa questione.

Potrebbero interessarti anche...