LO SCIUTO: BILANCIO D’UN ANNO DI DIFFERENZIATA

Patrizia Lo Sciuto

Patrizia Lo Sciuto

TRAPANI – Un anno fa, il primo settembre 2009, finalmente, iniziava la «raccolta differenziata dei rifiuti» pure nel territorio di competenza dell’ATO TP1 Terra dei Fenici (eccetto quello del Comune di Trapani). Abbiamo pensato di fare un bilancio assieme Patrizia Lo Sciuto, presidente dell’Ass. Rifiuti Zero Trapani.

La Raccolta differenziata nel nostro territorio sta languendo. Dopo gli annunci dei primi mesi sulle percentuali in aumento è calato il silenzio. Segno che vi è un’inversione di tendenza. In ogni caso la raccolta differenziata ha sempre un pesante costo (recupero, stoccaggio, trasporto, lavorazione) per l’ambiente.

«Quando si comincia un percorso virtuoso – come quello della raccolta differenziata porta a porta – ci spiega Patrizia – i costi iniziali possono aumentare nella fase dello start up. Ma con l’ingranaggio del sistema, e con il tempo, i risultati sono incoraggianti, sia sotto l’aspetto economico che ambientale. I rifiuti che i cittadini differenziano vengono sostanzialmente sottratti alla discarica. In questo modo i costi di smaltimento e di stoccaggio dei rifiuti sono notevolmente ridotti e sotto il profilo ambientale si permette alla discarica una durata più lunga».

«I corrispettivi dei consorzi nazionali per il recupero degli imballaggi dei prodotti che acquistiamo, che spettano ad ogni Comune che avvia la raccolta differenziata – aggiunge il resposabile dell’associazione ambientalista – costituiscono nel tempo un importante vantaggio economico. Bisognerebbe avere una visione lungimirante, valutando costi e benefici».

Patrizia ci convince solo in parte. Osserviamo la nostra casa ridotta ad una sorta di «area di stoccaggio rifiuti». Con sacchetti tracimanti di bottigliette e recipienti di plastica o imballaggi di carta, in attesa che giunga il giorno, finalmente, del conferimento.

La vera vittoria, pensiamo, per la tutela dell’ambiente sarebbe data dal vero «Rifiuti Zero». Ovvero dal non «produrre» rifiuti. Stiamo parlando, in parole povere, del compostaggio dell’organico ad uso personale, dei detersivi e degli alimentari alla spina (acqua, olio, vino, latte ecc).

ImagePatrizia Lo Sciuto è d’accordo con noi.
«La pratica del compostaggio è un passo molto importante nella strategia Rifiuti Zero. Il recupero del rifiuto umido, che rappresenta il 30 per cento dei nostri rifiuti, permette di sottrarre alla discarica tonnellate di materiale putrescibile. Dalle nostre parti, molte persone hanno il giardino, anche in città. Basterebbe organizzarsi con una compostiera ed usare il proprio compost per nutrire la terra e le coltivazioni. Altre buone pratiche importanti permettono una riduzione considerevole dei nostri rifiuti. Come la vendita di prodotti sfusi, alla spina e a caduta, anche di genere alimentare. Dovremmo ritornare a bere acqua della sorgente, attrezzarci e riempire i recipienti per avere una scorta a casa. Vecchia e buona prassi che diminuisce la produzione di rifiuti quali le bottiglie di plastica».

In città, esistono da qualche tempo diversi negozi di franchising di detersivi alla spina. Una di queste catene è «Saponando». I suoi negozi si trovano a Trapani in Via Esposito 23/a, Via Orti 62, in Corso Italia, 61, a Paceco inVia Drago di Ferro, 111b. «I prodotti che Saponando distribuisce – scrivono sul loro sito – presso i propri punti vendita sono economici: vengono venduti a peso e senza imballaggi ed hanno la caratteristica di essere concentrati. Otterrai cioè lo stesso risultato con una quantità minore di prodotto. Produrre meno rifiuti è semplice: basta non comprarli! ».

Patrizia parla di «nostre azioni quotidiane». Noi riteniamo che l’Ente locale può fare molto per indirizzare il cittadino verso questa nuova politica (campagne d’informazione, certo, ma anche sconti fiscali a chi partecipa alla differenziata o alle aziende che aprono punti vendita di prodotti alla spina, sino a regalare le compostiere a chi vive nelle frazioni o ha giardini al fine di indurli nel recupero dell’umido) . Chiediamo al presidente di «Rifiuti Zero Trapani» che ne pensa.

Il suo pensiero ci appare un po limitativo. Non ci parla di incentivi, ma solo di propaganda.
«L’Ente pubblico può fare davvero tantissimo. La cultura ambientale è insita in ogni essere umano ma occorre insistere sulla sensibilizzazione attraverso campagne mirate, non sporadiche, ma pianificate nel tempo per il raggiungimento degli obiettivi».

Noi riteniamo che la sua associazione molto potrebbe fare per «spingere» ATO e Comuni verso politiche fiscali («bastone e carota») che inducano a ridurre l’acquisto di … futuri rifiuti.

«Noi di Rifiuti Zero Trapani – prosegue Patrizia Lo Sciuto – abbiamo collaborato con strutture pubbliche e private in campagne di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata. La nostra associazione s’ impegna nel nostro territorio con grande passione alla divulgazione del messaggio Rifiuti Zero. Abbiamo invitato più volte nella nostra città il promotore nel mondo della strategia Rifiuti Zero, il prof. Paul Connett, docente di chimica ambientale e tossicologica della St. Lawrence University di New York e consulente ONU in materia di gestione dei rifiuti».

«Oggi, però – conclude l’intervista la nostra amica -, ci preoccupano molto le discariche abusive. L’abbandono dei rifiuti tra i quali sfabbricidi, elettrodomestici, materiale di risulta, rifiuti tossici lasciati a volte in posti davvero incantevoli del nostro territorio, oggi non si possono proprio tollerare».

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