NACCI E LA DOMANDA FANTASMA

Giacomo Tranchida«Chi pagherà gli ingenti danni in capo ai privati trasportatori di acqua – autorizzati e non, potabile e non – in conseguenza del calo della “domanda” da parte dei cittadini in forza delle iniziative dall’attuale amministrazione comunale intraprese, non solo nel contesto dell’emergenza idrica sopra interrogata, ma anche a seguire e di questi giorni con interventi e lavori volti al miglioramento del sistema di distribuzione idro-potabile ericino?». E' la domanda, senza paternità, che gira negli ambienti politici ericini. Il sindaco Giacomo Tranchida – assegnandone un numero d'ordine 21 – l'attribuisce al consigliere comunale dell'UDC dott. Luigi Nacci.

E le assegna pure una risposta (comunicato del 17 agosto 2007): «La fattispecie del “debito” non credo possa essere contemplata fra quelli per legge riconoscibili dal Consiglio comunale su proposta dell’Amministrazione, atteso che l’interesse privato mal si coniuga, nella fattispecie, con l’interesse generale. Ovviamente taluni privati, nella fattispecie, potrebbero vantare “crediti” che, a scanso di equivoci, la mia Amministrazione non intende “riconoscere”, salvo diverso avviso da parte del Consiglio comunale o di alcuni Consiglieri che, per debito d’iniziativa, possono per intanto illustrare e diversamente prospettare, anche a mezzo di atto ispettivo, il necessario iter amministrativo».

Nacci, però, il 24 agosto, ribatte a Tranchida sottolineando che «Un'anomalia grave commessa dalla S.V. e precisamente alla domanda n. 21 che la S.V. attribuisce al sottoscritto e alla quale da’ anche una risposta. Chiunque dei destinatari ha ricevuto la mia interrogazione oltre che per competenza anche per conoscenza, ha potuto constatare che i miei quesiti si fermano a 20 (venti)». Continua, il consigliere dell'UDC, «Voglio pensare e sperare … che e’ stato esclusivamente un errore materiale e che tale domanda possa essere legata ad altre interrogazioni certamente non rivoltagli dal sottoscritto ma da altri soggetti» per poi concludere «mi aspetto formali scuse ed una immediata errata corrige … qualora la S.V. entro breve termine dal ricevimento della presente non ottemperasse a tale mia richiesta di errata corrige, mi vedrò costretto a seguire le vie legali a tutela della mia immagine ed onorabilità».

Ad onor del vero l'interrogazione del consigliere Nacci del 3 agosto scorso, avente per oggetto «interrogazione sull'emergenza idrica», in nostro possesso, presenta “solo” 20 domande e la ventunesima – quella sui presunti “danni” agli autobottisti privati “causati” dagli interventi dell'Amministrazione della Vetta – non è presente.

Quindi, o ha ragione Nacci, nel dichiarare che Tranchida ha preso un granchio, o la domanda di Nacci, non contenuta comunque nell'interrogazione, sarebbe “uscita” nel corso di una trasmissione televisiva sull'emittente che si asserisce vicina alla parte politica della Casa della Libertà. Ciò parrebbe possibile dato che, nella propria nota, il sindaco di Erice fa un riferimento esplicito anche a «Sua [di Nacci, NdR] intervista / dichiarazioni a Tele Sud».

Comunque sia, se fosse vera ed a chiunque fosse attribuibile, la demenza della domanda si commenta da sè.

AGGIORNAMENTO. Secondo quanto riferito da Vito Manca su "La Sicilia" del 29 agosto, il sindaco Tranchida, in una nota ufficiale, si è scusato col dott. Nacci per avergli erroneamente attribuito tal punto 21). Resta tuttavia di comprendere come ciò sia successo e che, se c'è un chi, abbia invece fatto tale dichiarazione.

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