Poca acqua? Denuncia il Comune!

L’amministratore del Condominio Magnolia non ha accettato di sopportare il rincorrersi di scaricabarile sulle continue carenze idriche subite dai condomini e ha dato mandato al proprio legale di portare in Tribunale il Sindaco del Comune di Trapani.

Una bomba ad orologerie potrebbe esplodere quanto prima al Comune di Trapani. Non è, quella cui deve far fronte il sindaco – ovviamente – una bomba esplosiva, ma una bomba legale. Non è, tuttavia, meno pericolosa, quanto meno per le casse dell’Ente.

Stiamo parlando della causa intentata dal “Condominio Magnolia” di via 51, n. 4 – Trapani nei confronti del Comune per danni sopportati dallo stesso a motivo della insufficiente erogazione dell’acqua.

L’amministratore del Condominio, il rag. Gaspare Sammartano, non ha accettato di sopportare il rincorrersi di scaricabarile sulle continue carenze idriche sopportate dai 21 condomini e ha dato mandato, all’avv. Letizia Fodale, di portare in Tribunale il Sindaco del Comune di Trapani.

Cosa chiede il Condominio Magnolia?

– ulteriori interventi diretti a migliorare l’approvvigionamento idrico;

– la rideterminazione del canone per la fornitura dell’acqua alla luce della reale lettura dl contatore;

– il rimborso delle somme anticipate per l’acquisto di autobotti presso ditte private.

Nell’atto di citazione l’avvocato Fodale spiega che, sin dal 1998, “il Condominio si vedeva costretto a denunciare, al Comune, la scarsità di acqua somministrata e le conseguenti necessità di rifornirsi a mezzo di autobotti private, con notevole aggravio di spese”. Nonostante ripetuti inviti “ad eseguire interventi strutturali e/o manutentivi sulle condotte idriche principali e di distribuzione della zona”, l’Amministrazione comunale rispondeva limitandosi “ad inviare, saltuariamente, autobotti comunali gratuite, riservandosi sempre di svolgere “al più presto” le auspicate operazioni sulle condutture”.

Il Condominio, giungeva, quindi, a nominare un consulente tecnico, nella persona dell’ing. Marzio Ingoglia, per svolgere delle ricerche sull’origine del problema. “Le indagini eseguite – si legge nell’atto di citazione – non solo confermavano le sistematiche carenze di fornitura idrica, ma, addirittura, consentivano di affermare che la portata media giornaliera era chiaramente e abbondantemente insufficiente secondo i normali parametri igienico-sanitari … tale carenza è da ascrivere alla esigua portata ed alla bassa pressione dell’acqua nella condotta, nonché alla fatiscenza, vetustà ed inadeguatezza del sistema idrico cittadino (accumulo, rete, distribuzione)”.

Il Comune di Trapani ha opposto che l’art. 31 del “Regolamento per la concessione dell’acqua potabile degli acquedotti comunali” che prevede che l’Amministrazione non risponde per la diminuzione e/o sospensione dell’erogazione dell’acqua – per nessun motivo – pur restando l’Utente obbligato al pagamento dell’acqua!

Per l’avvocato Letizia Fodale, tuttavia,l’ampia formula di esonero del fornitore dalle responsabilità per danni derivanti dalla interruzione/riduzione del flusso d’acqua deve essere considerata vessatoria (art. 1469 bis del Codice civile), poiché finisce col porre, a carico dell’Utente-consumatore, gli oneri conseguenti a rischi non prevedibili”.

In conclusione il Condominio Magnolia chiede il riconoscimento, a carico del Comune, dell’inadempienza contrattuale e condanna al pagamento della somma di euro 6.634,91.

La prima udienza della vertenza si è svolta – il 3 maggio 2004 – davanti al Tribunale di Trapani.

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