Principe di Napoli: regolare l’occupazione della Kandiskij?

Casa Studente Principe di Napoli

Casa Studente Principe di Napoli

Trapani, 3 maggio 2015 – Una scuola privata, benché riconosciuta dal MIUR, può ricevere, a titolo gratuito, un immobile di proprietà pubblica? Un immobile la cui realizzazione/ristrutturazione è aavvenuta per destinarlo a “foresteria” per studenti universitari può diventare, anche, sede di corsi di studio, di mostre e conferenze?

L’immobile del “Principi di Napoli”, in piazza Generale Scio, a Trapani – è di questa struttura che stiamo parlando – rappresenta più un problema che una soluzione per l’Amministrazione comunale della Città. Da sempre.

Dal 2005 polemiche sul Principe di Napoli

Era il 13 dicembre 2005 quando, scrivevamo “Casa dello Studente: Esposto in Procura”.

«Una parte del centro-sinistra» presentava una denuncia alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, a seguito di un sopralluogo della 2^ Commissione consiliare – presidente, se non erriamo con la memoria, l’allora consigliere Giovanni De Santis – col quale si “scopriva” che l’immobile era occupato – come “foresteria” – da marinai dell’Ustica Lines, nonché da calciatori del Trapani Calcio, in assenza di autorizzazioni.

In quella denuncia, «una parte del centro-sinistra” ricordava coma la Regione avesse finanziato, nel 1989, circa 6 miliardi di vecchie lire la ristrutturazione dell’ex-Convento dei Cappuccini per destinarlo a «casa albergo per studenti universitari». Per «una parte del centro-sinistra» il sindaco Girolamo Fazio si era reso responsabile di una «distrazione di un bene pubblico».

Non sappiamo come è andata a finire quella denuncia.

Il Trapani Calcio rioccupa il Principe di Napoli

Casa Studente Principe di Napoli

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E’, poi, del 2009, del 27 novembre 2009, la Delibera n. 254 della Giunta Fazio con la quale «Constatato che l’Amministrazione Comunale con deliberazione di G.C. n. 234 del 27/9/2007 ha stabilito di affidare l’immobile in comodato al Consorzio Universitario della Provincia di Trapani al fine di utilizzarlo per le attività proprie dello stesso Consorzio», ed «Accertato che in esecuzione del suddetto provvedimento, in data 15/1/2008 è stato stipulato apposito contratto sottoscritto dal Sindaco e dal Presidente del Consorzio Universitario», il sindaco – previo nulla osta del Consorzio – concedeva al Trapani Calcio 10 stanze del “Principe di Napoli” «al fine di destinarle per un periodo limitato, all’accoglienza dei calciatori dell’ASD Calcio Trapani non residenti a Trapani».

Ora l’Accademia Kandiskij occupa il Principe di Napoli

Casa Studente PrincipeOggi la storia, però, si ripete. Oggi una scuola privata, denominata “Accademia di Belle Arti Kandinskij”, occupa, col benestare dell’Amministrazione del sindaco Vito Damiano, i locali del “Principe di Napoli”.

Nonostante le ricerche effettuate sul sito web del Comune di Trapani, non riusciamo a individuare un atto “formale” col quale il Comune assegna l’immobile all’Ente Privato.

Non troviamo alcuna delibera di Giunta, alcuna determina dirigenziale, dal 2013 ad oggi, e nella tabella che indica gli “affitti attivi” del Comune – aggiornata a tutto il 2013 – non troviamo l’eventuale titolo e l’eventuale canone di affitto del “Principe di Napoli”, che, però, certamente, è Bene di proprietà comunale come si individua dalla Tabella dell’Inventario.

Un Ente, la Kandinskij, che lucra anche sulla possibilità di possedere quell’immobile, dato che le sue tasse di iscrizione giungono fino a 4.990 euro – più tasse regionali – per anno accademico.

Il Regolamento per l’utilizzo dei beni comunali è calpestato?

Eppure esiste, a Trapani, un Regolamento per la “Utilizzazione dei Beni immobili di proprietà comunale” approvato con Delibera di Consiglio n. 89 del 10/6/2010, che perseguirebbe proprio lo scopo di «assicurare la migliore fruibilità dei beni da parte dei cittadini, la trasparenza e l’imparzialità dell’azione amministrativa, la valorizzazione ed il più proficuo utilizzo del patrimonio immobiliare comunale».

Tale Regolamento, ad esempio, all’art. 6, statuisce come «L’affidamento di detti beni si attua con l’espletamento di procedura ad evidenza pubblica». All’art. 8, invece, che «Per l’uso degli immobili … è dovuta il pagamento di una tariffa».

Tutto questo avviene per la scuola Kandinskij? Qualcuno, qualche consigliere comunale, vigila su questa che appare una “concessione” fuori dai canoni previsti dal Regolamento?

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