Qualità della Vita: Trapani sempre al 101° posto

Il quotidiano economico nazionale “Il Sole 24 ore”, anche quest’anno 2020 – bisesto e funesto – ha stilato l’annuale classifica della “qualità della vita”; Trapani e la sua provincia sono risultati ancora una volta al 101° posto in Italia, su 107 [1].

Nessun progresso, quindi, neanche quest’anno.
Eppure questa provincia è stata amministrata dalle migliori menti politiche degli ultimi 1.000 anni:
dai Giacomo Tranchida [2] ( Trapani) ai Giuseppe Pagoto (Favignana), dalle Daniela Toscano (Erice) agli Antonino Accardo e Vito Sciortino (Calatafimi), dai Nicolò Rizzo (Castellammare) ai Peppe Scarcella (Paceco).

Tutta gente cui solo certa Magistratura non sempre riconosce le grandi qualità amministrative, ma non certo il Popolo Sovrano che ne riconosce le virtù, li osanna e quindi li elegge e rielegge.

Il Sole 24 Ore”, con le sue numerose tabelle, ha dunque disegnato l’identikit del trapanese-tipo medio. Risultato di anni ed anni di amministrazione di cotanti esempi, e di quegli che li hanno preceduto naturalmente.

L’identikit del trapanese medio: disoccupato, indebitato, incolto

Per grandi linee, il trapanese è :

  • squattrinato ufficialmente ( 13.025 euro, il suo reddito imponibile medio ), oppure occulta bene i suoi redditi, vale a dire che lavora “in nero” ed incassa solo denaro contante,
  • cattivo pagatore e nel contempo indebitato fino al collo,
  • eppure, nonostante ciò, possessore di ampia abitazione, cioè con grande superficie abitabile.

Non poteva essere diversamente !

Infatti, se risulta ufficialmente disoccupato ( è occupata solo il 40,7% della popolazione ), di solito percepisce il reddito di cittadinanza, oppure vivacchia con la bassa pensione degli anziani genitori ( mediamente collocata sui 947 euro mensili ).

Chi fa impresa, invece, è tutt’altro che innovativo, ancora distante dall’ecommerce che guarda con dubbio e diffidenza nei confronti del cliente che non può vedere e scrutare con i suoi occhi.

Sempre il trapanese medio, secondo i dati pubblicati da “Il Sole 24 Ore”, è:

  • ignorante ( solo il 50,6% possiede, a stento a volte, almeno un diploma ),
  • trascura gli studi e non cura neppure la formazione.

Il suo “status symbol” non è la laurea appesa alla parete ma, piuttosto l’autovettura, meglio se grossa, e, soprattutto, meglio se ne possiede più d’una in famiglia.

Naturalmente, in tal quadro a tinte sbiadite, non poteva che essere

  • litigioso,
  • a volte pure criminale,
  • e talvolta perfino anche soggetto ai vari istinti propri del maniaco ( 9 violenze sessuali ogni 100.000 abitanti ).

Per risolvere i suoi problemi si affida allo … zucchero. Così il trapanese è diabetico, oppure all’opposto abusa del sale marino, come fanno le capre, sicché è iperteso.

Malgrado tutto ciò non è depresso e dorme sonni tranquilli, infatti i consumi di farmaci anti-depressivi e di sonniferi sono tra i più bassi d’Italia. Però fuma, e spesso è costretto ad assumere altri farmaci per curare i polmoni.

La sua vita culturale è conseguentemente al lumicino :

  • non legge ( 15 copie di giornali diffuse ogni 1.000 abitanti contro le quasi cento di Bolzano ), probabilmente a quella dei giornali preferisce l’informazione che gli regala Facebook;
  • non va al teatro ( il teatro non c’è per la verità se non nei Consigli comunali );
  • non va in biblioteca;
  • e, dulcis in fundo, si disinteressa di politica.

A lui, al trapanese, vivere nella città al 101° posto per indice di “qualità della vita” non lo tange. L’unico suo lamento sono le buche nelle strade che lo disturbano mentre fa le “vasche” con la sua auto.

Fonti e Note:

[1] Il Sole 24 ore, 14 dicembre 2020, “Qualità della vita nell’anno del virus: prima Bologna giù la Lombardia

[2] La Sicilia, 30 luglio 2020, “Stabilizzazione precari, Tranchida nei guai

Ecco, il dettaglio dei dati della provincia di Trapani:

RICCHEZZA E CONSUMI

  • 102° posto in Italia ( su 107 province ) per reddito imponibile, appena 13.025 euro pro-capite ( meno della metà di un milanese che dichiara un reddito medio di 28.984 euro ),
  • 106° posto per depositi bancari con soli 8.957 euro per famiglia ( lontanissimo dalla vetta di Bolzano, 26.872 euro per famiglia, ma anche da Milano, 25.815 euro per famiglia ),
  • 93° posto per rata media mensile di finanziamenti che rimborsa ( 381 euro ),
  • 32° posto per protesti, con 2.012 euro per mille abitanti ( peggio, però, i romani con 15.132 euro per mille abitanti ),
  • 106° posto per pagamento delle fatture commerciali ai fornitori oltre i 30 giorni,
  • 23° posto per spazio abitativo medio, con 83 mq per componenti medi per famiglia ( quasi il doppio dei napoletani e dei milanesi che dispongono appena di 49-50 metri quadri ciascuno ).

AMBIENTE E SERVIZI

  • 94° posto persone con almeno il diploma nella popolazione 25-64 anni, col 50,6% ( lontanissimi da Bologna dove 75,6 residenti su 100 sono in possesso del diploma );
  • 106° posto per partecipazione alla formazione continua con appena il 3,6% ( in testa la classifica di categoria, Cagliari, col 15,2% );
  • 104° posto per giovani che non lavorano e non studiano (Neet), con il 39,6% di “sfaccendati” ( tutt’altra cosa a Bolzano, o a Vicenza, dove i “neet” sono rispettivamente appena il 9,7% ed il 10,5% );
  • 40° posto tasso di motorizzazione con 62,6 auto ogni 100 abitanti ( gli estremi: a Venezia stanno 42,6 auto per 100 abitanti, a Frosinone 78,2 ).

GIUSTIZIA E SICUREZZA

  • 81° posto per indice di litigiosità ( 1.069 cause civili ogni 100mila abitanti; meno di Trieste che ne avvia 1.547 ma più di Belluno che si ferma a 485 cause civili ogni 100mila abitanti );
  • 106° posto per estorsioni ( 26 ogni 100mila abitanti, a Rieti scendono ad appena 3,2, ad Oristano a 5,1, ad Udine a 5,3 );
  • 80° posto per violenze sessuali ( 9 ogni 100mila abitanti; la peggiore provincia in Italia, Bologna, ne conta 17; al contrario a Ascoli sono 1 ogni 100mila, a Barletta 2,3 casi ogni 100mila abitanti ).

AFFARI E LAVORO

  • 97° posto per tasso di occupazione con il 40,69% ( contro il 74,1% di Bolzano, il 72,9% di Bologna, il 71,5% di Belluno, il 71,4% di Cesena-Forlì; anche se meglio di Crotone che si ferma al 35,8% ) ;
  • 101° posto per diffusione del reddito di cittadinanza, con 41 assegni pagato ogni 1.000 abitanti ( servizio sconosciuto a Bolzano e Belluno dove gli assegni erogati sono rispettivamente appena 0,7 e 3,8 ogni 1.000 abitanti, il reddito di cittadinanza raggiunge il proprio culmine a Crotone (55,9 assegni ogni 1.000 abitanti), Palermo (51,5), Napoli (49) e Catania (48,2) );
  • 92° posto per imprese che fanno ecommerce ( lo 0,019% delle imprese che fanno commercio al dettaglio );
  • 90° posto per startup innovative ( 3 ogni mille società di capitale contro le 17,6 di Trento e 13,4 di Milano ).

DEMOGRAFIA E SOCIETA’

  • 94° posto per infermieri con soli 254 ogni 100mila abitanti ( contro gli 885 di Ravenna, ad esempio, o gli 879 di Ancora, oppure i 756 di Sassari );
  • 100° posto per consumo di farmaci per diabete ( 40,2 unità minime pro-capite, più del doppio delle 17,9 di Bolzano o delle 22 di Belluno );
  • 66° posto per consumo di farmaci per ipertensione ( 115,4 unità minime pro-capite, di gran lunga avanti rispetto alle 77,3 di Bolzano o delle 93,3 di Sondrio );
  • 65° posto per consumo di farmaci per asma e BPCO ( 4,2 unità minime pro-capite; il doppio quasi delle 2,7 di Bolzano );
  • 24° posto per consumo di farmaci per la depressione ( 11,12 unità minime pro-capite; più delle 8,1 unità pro-capite di Foggia ma meno delle 27,4 di Pistoia o delle 27,2 di Lucca );
  • 11° posto per calmanti e sonniferi ( 0,08 unità minime pro-capite; meno di metà delle 0,20 unità di Genova ).

CULTURA E TEMPO LIBERO

  • 90° posto per indice di lettura dei quotidiani ( circa 15 copie diffuse al giorno ogni 1.000 abitanti; praticamente nulla rispetto alle 99,4 copie di Bolzano o le 86,6 di Rimini o le 85,5 di Parma. Sicuramente più delle 3,9 copie di Crotone e delle 8,6 di Cosenza );
  • 83° posto per spesa al botteghino ( 16 euro pro-capite all’anno contro gli 188,5 euro di Verona, 157,2 di Rimini, 131,8 di Milano; ma avanti rispetto ai 2,6 di Vibo Valentia );
  • 96° posto per biblioteche ( 1,7 ogni 1.000 abitanti; valore pressocché nullo rispetto al valore 8,1 di Trieste o 7,7 di Isernia o, perfino, 7,0 di Oristano e Macerata );
  • 103° posto per partecipazione elettorale ( 34,7% hanno votato al recente referendum; a Firenze si raggiunse il 70,2%, a Modena e Siena il 69,7%, peggio di noi solo Caltanissetta e Nuoro con, rispettivamente, 34,3 e 34,4% ).

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