QUESTIONE MORALE E UDC
TRAPANI – L’Isola è un quindicinale alcamese, ma distribuito nell’intera provincia di Trapani, recentemente apparso nella nostra provincia a firma di Gianfranco Criscenti, redattore del Giornale di Sicilia. Se si tratta solo di un giornale “acchiappa-pubblicità-elettorale”, o di un progetto più ampio e serio, un progetto di cui ha nostra provincia avrebbe bisogno, lo sapremo dopo le “provinciali” di giugno. Intanto, il direttore, ha pubblicato due “pezzi” molto forti. L’ultimo, nel numero 7 del 26 aprile, tratta niente meno che di Pino Giammarinaro, il “discusso” sponsor dell’elezione del neo deputato regionale all’ARS Pio Giudice (UDC) residente a Trapani. Criscenti di Giammarinaro ricorda …
“ … con la giustizia, Giammarinaro, non ha più conti in sospeso: dopo l’assoluzione dall’accusa di associazione mafiosa, ha scontato i 4 anni di sorveglianza speciale con l’obbligo di dimora nella “sua” Salemi; per quanto riguarda le accuse di concussione ed estorsione relative a presunti illeciti commessi nell’iter burocratico che portò all’apertura della Clinica “Morana” di Marsala, queste sono andate in prescrizione (dopo che il reato di concussione è stato derubricato in corruzione). E sono ormai datati i patteggiamenti per associazione a delinquere, corruzione, concussione, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e falso (tutti reati che avrebbe commesso negli anni ottanta quand’era presidente del Comitato di gestione dell’Usl di Mazara del Vallo) …”.
Un tipo con un bel “curriculum” insomma, questo Giammarinaro. Ma che non impedisce al trapanese dott. Pio Lo Giudice (UDC), presidente dell’Ordine dei medici e neo deputato regionale (che ha conquistato “uno scranno all’Ars con il patrocinio di Giuseppe Giammarinaro”, precisa Criscenti) di esternare la propria “vicinanza” all’ex-leader democristiano.
Criscenti, infatti riporta l’ammissione di Lo Giudice “ … ho avuto, tra gli altri, il sostegno prezioso di Pino Giammarinaro, persona di indiscusse doti umane, alla quale, oltre alla comune condivisione di valori e ispirano l’UDC, mi lega da anni un forte rapporto di amicizia personale di cui sono orgoglioso”.
Pio Lo Giudice, l’on. Lo Giudice, un nostro deputato regionale, è “orgoglioso” del rapporto col “patteggiato”e“prescritto” Pino Giammarinaro.
Ci spiega, anche, Lo Giudice che di lui (Giammarinaro) egli apprezza “… la compostezza, la coerenza, la lealtà, anche una certa capacità – direi tutta cristiana – di sopportazione”.
Beh il richiamo alla cristianità magari se lo poteva evitare …
Per chi interessa sul sito dell’UDC trapanese le dichiarazioni integrali del dott. on. Lo Giudice. Per chi volesse, invece, “godersi” lo spot elettorale di Pio su andare su You Tube.
Non si pone, Lo Giudice, le domande che si pone il giornalista Criscenti, “Quale sarà il grado di libertà che potrà avere Pio Lo Giudice all’Ars, che la forza politica non è la sua? Potrà essere autonomo da chi lo ha sostenuto? ” (N.B. Alle elezioni provinciali 2003 l’ora onorevole aveva raccolto “solo” 1.350 voti, contro i 10.310 voti dello scorso 13-14 aprile: un bel … balzo!).
Allora la risposta se la dà lo stesso giornalista “… coniugare il contesto in cui è maturata la sua elezione con i buoni e lusinghieri propositi enunciati è un’opera davvero ardua. Forse, financo impossibile”.
Pesante, anche, ma onesta ed attuale, la considerazione finale di Gianfranco Criscenti “L’elettore dell’UDC, di certo, non ha fatto della questione morale un cavallo di battaglia: se all’Ars c’è un delfino di Giammarinaro, al parlamento nazionale ci sono due politici le cui traversie giudiziarie sono arcinote: Calogero Mannino alla Camera e Totò Cuffaro al Senato”.
C’è poco d’aggiungere! “Oggi avverto uno scadimento della vita politica …” scriveva sul proprio blog, lo scorso 26 marzo, Pio lo Giudice. Che avesse ragione?
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Su Pino Giammarinaro:
Sempre su L’Isola del 26 aprile 2008: “Questo dibattimento (si riferisce a quello col quale Giammarinaro fu assolto dall’accusa di mafia, NdR) – affermò Ingroia – rappresenta emblematicamente la distanza tra la verità processuale dalla realtà delle cose … un’ombra … (assoluzione per mafia e prescrizione per associazione semplice, riferita – la prescrizione – ad un periodo in cui il codice penale non contemplava il 416 bis) …”.
“Si è costituito alla frontiera italo-slovena l’ex deputato dc della Regione siciliana Pino Giammarinaro, latitante da due anni, accusato di associazione mafiosa e di reati contro la pubblica amministrazione. Da carpentiere emigrato in Svizzera, era diventato imprenditore edile ed esponente della corrente andreottiana, con una carriera politica sostenuta, secondo alcuni pentiti, dalla mafia di Salemi e di Mazara del Vallo”. (Centro Impastato, 13 ottobre 1996)
"… il "reggente" della cosca di Castelvetrano è da più di tre lustri un big della Dc locale con agganci a Trapani, il più stretto con Giuseppe Giammarinaro, deputato regionale della corrente andeottiana." (Repubblica, Attilio Bolzoni, 7 maggio 1992)
"Un deputato regionale pretendeva prestazioni sessuali dalle sue "raccomandate". La segretaria, trasformatasi in detective, viene arrestata, due disoccupate lo denunciano perché è "sporcaccione". Il dc Giuseppe Giammarinaro, 45 anni, andreottiano di Salemi, adesso all’ estero. La procura di Marsala ha emesso contro di lui un avviso di garanzia per atti di libidine, concussione, corruzione e abuso a fini patrimoniali". (Repubblica, FV, 30 gennaio 1994)
“L’ex deputato regionale della Democrazia Cristiana Pino Giammarinaro sarà sottoposto per quattro anni alla sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di Salemi. Lo ha deciso il Tribunale di Trapani accogliendo la richiesta formalizzata il 13 gennaio scorso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo. Nel corso dell’udienza il pubblico ministero Andrea Tarondo aveva ricordato le dichiarazioni rese da sei collaboratori di giustizia che avevano parlato del sostegno che Cosa Nostra avrebbe offerto a Pino Giammarinaro nelle elezioni regionali del 1991. Dichiarazioni che avevano permesso ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di chiedere il rinvio a giudizio dell’ex parlamentare regionale per associazione per delinquere di stampo mafioso, ma che nel corso del processo non avevano potuto utilizzare perché molti di loro si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Il processo si era concluso con l’assoluzione di Pino Giammarinaro. Una sentenza che è già diventata definitiva. I magistrati hanno però potuto utilizzare quelle stesse dichiarazioni per chiedere l’applicazione della misura della sorveglianza speciale”. (Trapani Oggi, 23 febbraio 2001)