SALVATA LA DELIBERA ANTIMAFIA

Ninni Simonte

Ninni Simonte

ERICE – Approvata, al secondo tentativo, dopo la “bocciatura” di ieri, la delibera comunale sulla «istituzione del “Giorno del ricordo” del 2 aprile quale “Giorno del ricordo” nell’anniversario della strage mafiosa di Pizzolungo». Il voto è avvenuto ad unanimità de presenti. Trattandosi di “seduta di prosecuzione” era sufficiente la presenza di soli otto consiglieri, ed i presenti erano nove. Il centro-sinistra era presente quasi al completo (mancava solo la consigliere Valeria Ciaravino per una improvvisa malattia “politica”) oltre al presidente Sergio Pace e al consigliere del Gruppo “per Salvare Erice” Ninni Simonte.

Il resto del centro-destra ha disertato i lavori. Tra il pubblico Margherita Asta, presidente della sezione trapanese di Libera e unica superstite della strage mafiosa che, nel 1985, colpì la sua famiglia, e diversi esponenti della stessa associazione.

Il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, stamani, in riferimento ai fatti accaduti durante il Consiglio comunale di ieri sera, aveva diffuso un comunicato «Taluni Consiglieri comunali nella seduta di ieri pomeriggio, con stucchevoli e banali motivazioni, all’improvviso – ma dopo tre ore di inutile dibattito – hanno abbandonato i lavori del consiglio comunale, decretando un nulla di fatto».

Giacomo Tranchida

Giacomo Tranchida

Tranchida ha, ancora, definito «inqualificabile» il «comportamento politico» di tali consiglieri ( definendo la condotta anche una «melina politica di uno squallore senza precedenti» ) aggiungendo che esso , «può essere letto, da ambienti malavitosi, in maniera fuorviante» e, comunque,«va sicuramente respinto con forza e sdegno dalla comunità degli onesti cittadini, a maggior ragione stanchi di una politica, sovente equivoca, faccendiera e forse compiacente».

Il sindaco, pro tempore, dalla Vetta aveva concluso il comunicato con l’augurio «che oggi il consiglio comunale, con coerente debito istituzionale, abbia a cancellare tale funesta pagina politica con nettezza, emarginando singoli atteggiamenti politici assai equivoci e rendendo omaggio alla voglia di riscatto morale e culturale dei cittadini».

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