ERICE E’ … TRASPARENZA?

Giacomo Tranchida

Giacomo Tranchida

ERICE – “Signor Sindaco, quali criteri ha seguito per individuare i tecnici esterni che sono stati nominati per istruire le pratiche di sanatoria edilizia? E’ stata data evidenza pubblica a questa selezione, è stato pubblicato un avviso pubblico in nome della necessaria trasparenza che occorre dare all’azione amministrativa in maniera tale da garantire la mortificazione di quello che lei definisce racket politico? Ed infine lei può escludere che tra i tecnici nominati ci sono suoi parenti o suoi affini?”. Questa l’interrogazione testualmente rivolta, dal consigliere Roberto Brucato, al sindaco pro tempore di Erice Giacomo Tranchida nel corso della seduta di Consiglio comunale dello scorso 12 febbraio.

Una richiesta per certi aspetti provocatoria, ma certamente legittima e certamente pertinente atteso che, per il primo cittadino della Vetta … “Erice è trasparenza”.

Una richiesta che non ha visto, tuttavia, il sindaco pro tempore dare una risposta puntuale, ma, a sua volta, provocatoria, minacciosa, fuoriviante ed incompleta. Riportiamo dal verbale di Consiglio, anche qui testualmente: “Io anticipo che chiederò al mio avvocato se ci sono le condizioni per querelare il consigliere Brucato (si inizia con le minaccie, come normale per chi detiene il potere, NdR) per quanto riguarda l’allusione circa il grado di parentela con l’architetto Castiglione (ma Brucato non ha mai fatto menzione di tale tecnico nel suo intervento, NdR), mi spiace per lei e per quelli che bazzicano, come lei, certi ambienti di, entro virgolette, “curtigghiu politico ericino” che siete disinformati su questo. (… poi il sindaco svicola fuori tema, NdR) … i tecnici della sanatoria li ho scelti assumendomi la responsabilità che la legge mi dà … da questo punto di vista la massima serenità da parte mia”.

Ora vorremmo dire che il sindaco di Erice, mister trasparenza e mister partecipazione (in testa sua…), non può continuare a mettersi su un piedistallo diverso dai suoi predecessori e dagli altri in genere, del tipo “io sono onesto e quindi posso fare nomine fiduciarie” e “gli altri erano/sono disonesti e cercano di mantenere un racket politico e pertanto devono fare bandi pubblici per assumere il personale e così non cadere nel clientilismo”.

In secondo luogo, il consigliere Brucato non aveva messo in dubbio i “poteri che la legge assegna al sindaco per talune nomine”, bensì aveva chiesto i criteri (ricerca di mercato, esperienze e titoli acquisiti, stato di occupazione/disoccupazione…) che erano stati impiegati dal sindaco nelle proprie scelte.

Tranchida non è stato in grado di rispondere, ne prendiamo atto, come prendiamo atto che egli assicura di non essere parente di alcun assunto.

Siccome non si è eterni, sarebbe, tuttavia, proficuo che egli portasse in Consiglio un regolamento che impegnasse lui e i suoi successori a seguire delle procedure che, per quanto “fiduciarie”, individuassero dei criteri (albo dei tecnici di fiducia, curriculum pubblico) che impediscano, in futuro, il perdurarsi di vecchi sistemi politico clientelari.

Altrimenti, al termine del suo mandato, avrà lasciato ai posteri solo qualche … comunicato stampa.

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