Tranchida avverte: Alle serpi si schiaccia la testa

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ERICE (TRAPANI) – E’ ammissibile che un pubblico amministratore, un sindaco, dia pubblicamente del “credulone” e del “cretino” ad un avversario politico? E’ corretto che faccia intendere che “quel cretino” sarebbe da sbattere dentro un manicomio? E’ accettabile che dica che i suoi avversari politici “strisciano, un po come le serpi”? E’ legittimo che si possa permettere d’affermare che lui le serpi (di cui sopra) “ci punta la testa e le schiaccia”? Pensate che la risposta sia negativa? Eppure, questo è il livello del “dibattito politico” di Erice.

Baldarotta intervista Tranchida
Baldarotta intervista Tranchida

Ecco i fatti. Trasmissione del 17 settembre 2011. Personaggi della commedia: il sindaco di Erice rag. Giacomo Tranchida ed il giornalista Nicola Baldarotta. Trama: il sindaco a ruota libera parla della “politica” ericina. Sul finire del programma Baldarotta prova a dare un po di “verve” alla trasmissione e domanda: «Vorrei capire una cosa, tutte queste polemiche sui mancati test antidroga, sono semplici illazioni?».

Ecco la trascrizione della parte di competenza della risposta del sindaco di Erice, rag. Giacomo Tranchida. «Alcuni non si rendono conto di come mai, non è per auto incensarmi, io dimostri una così tanta vitalità. E dicono questo è fatto. Una volta un consigliere comunale mi disse: per forza di cose, tu t’ha fare. Tu sei fatto. Io risposi: che io sono uno che si stanca se non fa. Questa cosa un pò … (girò). Allora la battuta: mizzica, abbiamo il sindaco fatto!

Fra i tanti creduloni c’è stato qualche cretino, che era un candidato al consiglio comunale di Erice, bocciato, che se ne è intestata una battaglia etica e morale. Ho un dubbio, però, che non so che tipo di controllo si possa fare sulla cretinaggine delle persone, perché sicuramente questo sarebbe da pigliare e sbatterlo dentro per la fine dei suoi giorni».

«... L’arma di noi siciliani è il chiacchiericcio, il curtigghio, … Ad Erice questa formula del delegittimare sotto il profilo etico, morale e personale è una forma sottile figlia di una certa cultura politica, che è quella che non ha il coraggio di fare il confronto a viso aperto, che striscia, un po come le serpi. Ma a me, essendo figlio di una cultura campagnola, hanno insegnato una cosa: alle serpi bisogna puntare alla testa e schiacciarle».

Qui è possibile visionare la parte della trasmissione sinteticamente trascritta.

Qualcuno probabilmente si limiterà a sorridere. Altri sosterranno a spada tratta il loro sindaco che si sarebbe semplicemente difeso da assurde “illazioni”. Noi invece, ce lo permettiate, restiamo allibiti! Un linguaggio, quello usato, che – a nostro avviso – potrebbe trovarsi all’interno di un bar, in un confronto riservato, ma non in una trasmissione pubblica televisiva, e non espresso da un primo cittadino.

E’ chiaro a tutti che il cittadino cui si riferisce Giacomino Tranchida, poiché è quello, l’unico, che s’è battuto – a torto o a ragione -, senza esiti, per l’istituzione di un test-antidroga obbligatorio a carico di tutti i pubblici amministratori ericini, sia sulla stampa e sia con istanze ai consiglieri pure dibattute pubblicamente in Consiglio comunale, sia il cav. Francesco Borghi.

Per quel che è dato sapere, sui tavoli della Procura della Repubblica di Trapani è giunta la copia del DVD della trasmissione e qui si dovrebbe indagare per rilevare la presenza di eventuali reati penalmente perseguibili.

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