Trapani, passa in silenzio la giornata delle Vittime della Strada

Incidente Stradale

Si è celebrata, ieri terza domenica di novembre come ogni anno, in tutto il mondo, tranne che a Trapani, la “Giornata ONU 2015 del Ricordo delle Vittime della Strada”.

Questa giornata è dedicata a ricordare i milioni di persone uccise o ferite sulle strade, le loro famiglie e le comunità, e al contempo a rendere omaggio ai componenti delle squadre di emergenza, agli operatori di polizia e ai sanitari che quotidianamente si occupano delle conseguenze traumatiche della morte e delle lesioni sulla strada.

Perché c’è bisogno di questo giorno?

La morte e i ferimenti sulla strada sono eventi improvvisi, violenti, traumatici, il cui impatto è di lunga durata, spesso permanente.

Il peso del dolore e dell’angoscia sperimentati da questo numero enorme di persone è ancor più grande per tante ragioni: in primo luogo, perché molte delle vittime sono giovani; secondariamente, perché molti degli incidenti avrebbero potuto, e quindi dovuto, essere evitati.

ISTAT Incidenti Stradale 2014

Dal sito dell’Istat si rileva come nel 2014, in Italia si sono verificati 177.031 incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato la morte di 3.381 persone (entro il 30° giorno) e il ferimento di altre 251.147.

In particolare, sempre secondo i dati Istat, nel 2014 si sono registrati 1.491 decessi tra conducenti e passeggeri di autovetture, seguiti dal numero di motociclisti (704), pedoni (578), ciclisti (273), occupanti di mezzi pesanti (159), ciclomotori (112) e altre modalità di trasporto (64).

Incidente mortale a Trapani

Incidente mortale a Trapani

L’indice di mortalità per i pedoni (morti ogni 100 incidenti) è, ovviamente, quattro volte superiore rispetto a quello degli occupanti di autovetture (2,75 contro 0,67); per i motociclisti e i ciclisti il valore dell’indice è, invece, rispettivamente, triplo e doppio (1,69 e 1,41).

Sempre l’Istat permette di rilevare come nel solo capoluogo di Trapani, lo scorso anno, risultavano registrate 39.817 autovetture, 4.437 autocarri, 7.523 motocicli. Un po troppi mezzi in una città i cui i maggiorenni, e quindi abilitati alla guida delle autovetture, sono solo all’incirca 57.000 (il 70% degli abitanti risulta avere un’autovettura personale).

Ancora Trapani, in questo caso intesa come Provincia, risulta avere, in Sicilia, il più alto numero di incidenti stradali: 38,39 ogni 10.000 veicoli circolanti, contro i 30,38 di Palermo, i 29,34 di Siracusa fino ad arrivare ai 14,64 di Agrigento.

A Trapani, però, si parla sempre di esigenza di nuovi parcheggi (e ne è stato appena realizzato uno, multipiano, costato diversi milioni di euro), di spazi e corsie per le auto (il PD si è recentemente battuto per sacrificare gli spazi della ZTL del Centro cittadino), piuttosto che di creare spazi e servizi a tutela degli utenti deboli della strada: disabili, pedoni e ciclisti.

Questa è qui la politica, se così la si vuole chiamare, imperante. Forse per questo, a Trapani, anche quest’anno, la “Giornata ONU del Ricordo delle Vittime della Strada” non si è svolta.

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