TRAVAGLIO IN RITARDO

Marco Travaglio

Marco Travaglio

ERICE – In fondo anche lui è uno show-man. E come tutte le star si è presentato in ritardo alla presentazione del suo libro “Se li conosci li eviti”. Marco Travaglio ha raggiunto Erice con due ore e mezzo di ritardo. Tutta colpa – secondo gli organizzatori dell’evento più atteso dell’estate ericina “Itaca Village 2008” – di un volo la cui partenza è stata più volte rinviata. Questa volta, almeno Berlusconi non c’entra niente.

E per uno che dell’anti-berlusconismo ha fatto la sua bandiera da sventolare nelle piazze, non poter addossare la responsabilità dell’inconveniente al presidente del Consiglio, gli avrà lasciato in bocca il sapore amaro di un’occasione perduta.

Ma Travaglio, ed è una certezza, saprà rifarsi. Eccome. Anzi, si è già rifatto. Perché davanti ad una platea infreddolita, lasciata all’addiaccio nello splendido scenario del quartiere Spagnolo dell’antico borgo medievale, la prima battuta al vetriolo, mister Travaglio l’ha lanciata al Cavaliere. "Ha vinto le elezioni grazie alla Lega": il Travaglio- pensiero in sintesi. Tutto qui? Travaglio si arrampica sulla Vetta, per dire ciò che sanno tutti? Più che una arrampicata sulla montagna, quella di Travaglio sembra una arrampicata sugli specchi. Ma era soltanto un antipasto perché Travaglio durante la sua breve permanenza a Erice ha affrontato tanti argomenti, tutti di grande attualità.

Dalla legge sulle intercettazioni, al lodo Alfano, alla legge blocca processi. Niente che già non fosse stato reso noto dallo stesso Travaglio, nel corso dei suoi interventi in diretta ogni lunedì sul blog di Beppe Grillo o negli articoli pubblicati sul sito voglioscendere.it.

Chi si aspettava qualche frecciatina nei confronti di D’Alì o sulla nomina di Di Pisa a capo della procura di Marsala, alla fine è rimasto a bocca asciutta. “Se li conosci li eviti – ha sottolineato il signore delle piazze nel corso del suo intervento – non è nato con l’idea di evitare la candidatura di persone impresentabili, eletti alle elezioni truffa, con una legge elettorale truffa. Liste senza impresentabili praticamente non c’è n’erano. Alla fine la gente ha deciso di votare per il meno peggio: un signore che pensa solo agli affari suoi”. Berlusconi il meno peggio?

Il freddo di Erice, imprevedibile in una serata di luglio, deve averlo scombussolato. Forse, però, Travaglio sapendo di aver messo piede in un territorio colorato di “azzurro”, non si è voluto sbilanciare più di tanto, ovvero lo stesso si è ormai stancato di dire sempre le stesse cose, con il rischio di diventare ripetitivo, prevedibile e di conseguenza monotono. Come il lupo, però, Travaglio non perde il vizio e così fa subito retromarcia, puntando l’indice accusatore contro il premier: “La legge sulle intercettazioni nasce perché lui è convinto di essere spiato. Ma in fondo si è costruito un castello da solo. Per un paio di settimane – aggiunge – siamo rimasti attaccati al pisello di Berlusconi pensando se queste intercettazioni venivano tirate fuori o no. Tutto perché lui non riesce a tenere a bada il suo organo riproduttivo”.

La serata diventa “calda” e il giornalista, dalla lingua tagliente, non risparmia nemmeno il ministro Carfagna: “Ora si capisce perché è ministro delle Pari opportunità”. All’ex sirenetta dei concorsi di bellezza, Travaglio dedica solo una breve parentesi. Il suo obiettivo è sempre lui: il Cavaliere. “Il Paese che c’era prima attorno a Berlusconi era migliore. Ora, invece, abbiamo anche il Consiglio superiore della magistratura corrotto, divenuto ormai un’assemblea di yes men che sanno solo obbedire”. Gli intellettuali di oggi sono tutti servi del potere, sanno solo attaccare la Guzzanti o Grillo. Speriamo che sia rimasta intatta almeno la Corte costituzionale, affinché possa mettere fine a questa serie di porcherie”. Travaglio chiosa: “Adesso c’è chi rimpiange Ciampi. Almeno lui qualche legge la rispediva al mittente. Napolitano, invece, firma tutto”. L’attenzione di Travaglio poi si sposta sulla legge che garantisce l’immunità alle quattro più alte cariche dello Stato: “L’Italia è l’unico Paese dove questi signori sono come i maiali di Orwell”.

Ed ecco la cura Travaglio “per far capire quali danni provoca ai cittadini questo tipo di politica”. Si chiama “Bavaglio” ed è l’ ultima opera letteraria, che Travaglio ha realizzato assieme a Peter Gomez e Marco Lillo, già disponibile nelle librerie. “Le menzogne – ha concluso – non sono difficili da scovare. Bisogna non farsi fregare. Bisogna smascherare le balle che raccontano. Lo Stato è organizzato in funzione della criminalità”.

Potrebbero interessarti anche...