UDC: TURISMO NON PETROLIO!

TRAPANI –
Alla vicenda delle «ricerche petrolifere e di sostanze gassose in provincia di Trapani» si aggiungono voci sempre piu incredibili e controversi. E’ di questi giorni un’intererogazione presentata, al sindaco di Trapani, dal consigliere comunale dell‘UDC Fabio Bongiovanni. Il giovane, ma esperto, consigliere chiede a Mommo Fazio di attivarsi presso il Governo anche nazionale e, sopratutto la Commissione parlamentare sull’ambiente, per sostenere iniziative a tutela del nostro territorio.
Una evidente «disattenzione», quella del senatore D’Alì.
Ora Bongiovanni chiede, per il tramite del sindaco di Trapani, «una apposita specifica iniziativa legislativa a protezione del nostro sistema eco-ambiente marino e costiero che scongiuri anche solo l’eventualità di tali insediamenti».
Il leader dell’UDC è chiaro e categorico, nel suo intervento: «Le eventuali possibili perforazioni petrolifere metterebbero in serio rischio un tratto di mare e di natura ancora quasi del tutto incontaminate, con gravi danni per la flora e la fauna marina, oltre che per il turismo e l’economia di tutta l’intera zona. L’attività di ricerca, ma soprattutto di estrazione comportano evidentemente non pochi rischi ambientali: con tali ricerche si corre seriamente il rischio concreto di trovarci tra qualche anno con piattaforme petrolifere davanti alla costa e pozzi petroliferi lungo la costa, con buona pace di tutti i progetti di sviluppo turistico. Si tratta di una decisione presa dall’alto, scavalcando i comuni e la provincia, che ipoteca un modello di sviluppo basato sull’ambiente, l’agricoltura di qualità e il turismo».
In sostanza, per Fabio Bongiovanni, «Il permesso di ricercare petrolio ed idrocarburi nei territori del circondario trapanese anzidetti, in alcuni tra i luoghi simbolo del costa occidentale (dalla Riserva marina protetta delle Egadi, alla riserva delle saline di Trapani e Paceco, dallo stagnone di Marsala e dall’isola di Mothia patrimonio mondiale dell’Unesco fino alla zona litorale del parco archeologico di Selinunte e della Riserva naturale della foce del fiume Belice), va immediatamente bloccato dalla Regione Siciliana, poiché in assoluto contrasto con il modello di sviluppo previsto dal sistema dei Distretti turistici e con il piano paesaggistico regionale».
Si resta in attesa della risposta del primo cittadino di Trapani.