Una visita alternativa a Milano

Dolce e Gabbana Milano

Milano: Duomo, Galleria Vittorio Emanuele … e poi?

Milano fuori dai soliti luoghi comuni è … Milano. E’ creatività, è arredo urbano, è una cultura multiforme e multicolore.

Tanti colori che … il mio recente viaggio nella metropoli italiana è cominciata dal buio!

Dentro l’Istituto per ciechi, in via vivaio 7, ho trovato una interessante esperienza sensoriale che sia chiama “Dialoghi nel buio” [ingresso su prenotazione: 15 euro]. Si tratta d’un percorso della durata di poco più d’un ora, totalmente al buio, che ti consente di scoprire gli altri sensi – il tatto, l’udito soprattutto – cui diamo meno attenzione. Una persona, con la propria voce, guida dei piccoli gruppi formati da sei persone attraverso una serie di stanze e di esperienze.

Tornando ai colori, invece, sono stato attirato dal rosso delle lanterne della chinatown milanese, la via Paolo Sarpi.

Una strada pedonale curata e vivace, piena di attività di ristorazione cinese e … italiana. Un’ottima pavimentazione, contornata da aiuole.

Sicuramente più carina della via della Spiga anche se quest’ultima attrae i curiosi della “moda” per ricchi. Qui si trovano, soprattutto, infatti, le insegne dei più noti e costosi marchi dell’industria dell’abbigliamento.

Sarei curioso di sapere che attività svolgono i mariti e i papà delle signore e delle ragazze che fanno acquisti in questi negozi.

CatCoffee MilanoAltre due piccole soste nella mia passeggiata milanese le ho dedicate a una caffetteria unica, il “Catcoffee”, non lontano dalla stazione Centrale, dove sei enormi gatti sono da sonnolenti padroni del locale, e alla “Casa 700”, cui si può solo osservare l’architettura del prospetto in chiaro stile olandese.

Ma la “Casa 770” [via Carlo Poerio] è soprattutto conoscere la sua storia, il sapere che ne esistono solo 12 nel mondo e questa è l’unica in Europa e che è molto cara alla comunità ebraica.

Questa mia visita un po’ “alternativa” a Milano s’è conclusa al civico 5 di via San Gregorio dove, alle 18, presso la chiesa di San Nicola, ho fatto esperienza integrale della cerimonia religiosa ortodossa russa – naturalmente tutta in lingua originale russa -.

La chiesa è frequentata evidentemente dalla comunità ucraina di Milano. Un’esperienza culturale interessante, molto coinvolgente.

Ma di Milano, non posso dimenticare la cura dell’arredo urbano di molte vie e slarghi, anche non centralissimi, il parco “Indro Montanelli” dove la presenza d’asfalto è sconosciuta nei viali, o un altro piccolo parco dove le aiuole sono tramutate in colorati orti.

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