A CHIAZZA C’UN VUCIA CCHIU

Il quadro delle opere strategiche avviato da Urban e proseguito con il P.I.T. ed il P.I.A.U. Si completa con un sistema di altri numerosi interventi considerati prioritari per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione e rivitalizzazione del tessuto urbano.”

Questo quanto si legge sull'opuscoletto, scaricabile dal sito internet del Comune di Trapani a proposisto della “altre opere strategiche per la città”.

Tra queste opere c'è il recupero dell'antico mercato ittico, illustrato con tanto di foto (a chiazza, per capirci).

L'obiettivo viene presentato dicendo che “il mercato ittico della città di Trapani fa parte della cultura e della storia locale. E' ospitato un un'antica struttura della fine del 1800 che, grazie a questo intervento di recupero è stata restituita ai cittadini. L'intervento, che ha l'obiettivo di recuperare la originaria vitale funzione commerciale, ha permesso il restauro dei prospetti del porticato e della parete esterna. Inoltre sono state recuperate la pavimentazione del portico e l'intera piazza antistante il mercato, così da rendere lo spazio architettonico ed urbanistico integrato al centro storico.”

I nostalgici del vecchio mercato del pesce (e non sono pochi, anzi) potrebbero anche esultare accarezzando l'idea che la Venere torni a guardare pescivendoli e rigattieri intenti a contrattare prezzi e misure con acquirenti sia locali che stranieri. Ma questo pensiero è probabilmente destinato a restare confinato nell'ambito dei sogni o, più romanticamente, dei desideri.

Il restauro effettuato ha eliminato dalla Pescheria le balaustre di marmo su cui veniva messo il pesce, ha eliminato le canalette per lo scolo delle acque e anche le fughe che dovevano portare alla loro eliminazione. In pratica non è più adatta al suo scopo principale. Se a questo aggiungiamo che il nuovo mercato del pesce lo si sta realizzando vicino il porto peschereccio (con altre problematiche legate a controlli sanitari, fiscali, ecc.) il discorso per la pescheria si chiude qui.

Oggi, è di moda cambiare l'uso delle cose, forse la pescheria rivivrà, come posto per concerti, luogo per ristorantini o altro, ma difficilmente tornerà a essere ciò era e che è ancora, nonostante tutto, nella sua natura.

E ai nostalgici, che col pensiero tornano indietro a quando piccini, col loro babbo, si recavano “A chiazza” a comprare il pesce, facendosi conquistare dai colori e dai suoni mutuati dalla nostra storia, non rimane che vivere di ricordo perchè difficilmente Venere tornerà a mostrarsi civettuola come una volta.

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