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BERLUSCONI CHIUDE 16 AUTORITA’ PORTUALI

30 Giugno 2008 by Redazione

Aurelio Misiti

Aurelio Misiti

TRAPANI – Berlusconi vuole chiudere le Autorità Portuali. A denunciarlo è, per l’Agenzia Asca, lo scorso 27 giugno, Aurelio Misiti (Italia di Valori). E’ pensare che a Trapani, ancora, sia pure flebilmente, si parla di Autorità di sistema che subentri – coi numeri – a quella, solo di Trapani, soppressa – per mancanza di numeri di traffico – dall’ex-ministro Bianchi. Riporto l’Asca: ”Pochi giorni fa il Governo ha approvato un decreto legge, (n. 112/2008), in cui, all’art. 26, viene prevista la soppressione degli enti pubblici non economici, con una dotazione organica inferiore a 50 unita, tra questi ci sono certamente le Autorità Portuali”.

”Delle ventitre Autorità attuali – continua Misiti – rimarrebbero in vita soltanto sette (Genova, Savona, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Triste e Venezia). Italia dei Valori contrasterà in tutti i modi possibili una tale scelta suicida che, oltre al più grande porto del Mediterraneo, colpirebbe tra gli altri i porti della Sicilia, di La Spezia, Ancona e Ravenna. Chiederò al Governo di riferire immediatamente alla Commissione Trasporti affinché il Parlamento, con una sua decisione auspicabile unanime, possa ottenere l’esclusione di tutte le Autorità portuali dai tagli previsti dal frettoloso provvedimento. Se ciò non dovesse accadere – conclude il deputato – IDV si opporrà con ogni mezzo parlamentare, compreso l’ostruzionismo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente della Regione Gian Mario Spacca secondo quando riportato da ilmascalzone.it: “L’Autorità Portuale di Ancona non deve rientrare nelle previsioni del decreto Tremonti sui tagli degli enti pubblici: si tratterebbe di una penalizzazione ingiusta e insopportabile per il Capoluogo e le Marche”. Spacca si appella al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ed al Ministro per le Infrastrutture ed i trasporti Altero Matteoli, chiedendo anche un incontro urgente. “Su scala nazionale è già in discussione un processo di riforma complessiva della portualità del sistema-Paese, che rischia di essere svuotato di contenuti se non si pone rimedio alle previsioni del decreto in oggetto”, conclude il presidente della regione Marche.

“Si vuole definitivamente abbassare la saracinesca sulla ripresa produttiva della Calabria ed apporre il cartello non di ”chiuso per ferie” ma di ”chiuso per scelta del Governo’‘, così commenta la notizia il sindaco di Crotone, Peppino Vallone per l’agenzia Asca, quest’oggi. “La proposta della soppressione dell’Autorita’ Portuale”– conclude il Sindaco – ”è un pericoloso salto all’indietro che non possiamo tollerare”.

“La questione deve essere oggetto di una battaglia cui è chiamata l’intera rappresentanza parlamentare della Regione” sostiene, ieri, su Strill.it il consigliere regionale calabrese Gianni Nucera che aggiunge “La soppressione dell’Autorità portuale di Gioia Tauro, forse non voluta dal legislatore, ma che rischia di essere attuata sulla base di una norma a carattere generale, è un lusso che la Calabria non può affatto permettersi. E su questa battaglia la rappresentanza parlamentare, ed amministrativa calabrese deve fare sentire forte e decisa la sua voce”.

Sempre su Strill.it, ma oggi, l’on. Angela Napoli (AN), a difesa di Gioia Tauro, annuncia un’interpellanza che presenterà al Governo: “all’interpellante sembra davvero assurdo immaginare che possa essere soppressa la principale Autorità chiamata al controllo dello sdoganamento delle merci nel principale Porto del Mediterraneo e definita, altresì, punto di riferimento degli Enti locali del territorio, provinciale e regionale, e delle associazioni imprenditoriali; nel mentre, l’interpellante, riterrebbe decisamente utile la soppressione del Commissario delegato del Porto di Gioia Tauro e della sua dispendiosa ed inutile unità di coordinamento”.

Secondo il segretario della Cgil di Messina, Franco Spanò, per come riportato da “Tempo Stretto” “per Messina che negli ultimi anni si è purtroppo vista, ed in maniera del tutto ingiustificata, spogliare del potere di decidere e programmare le scelte che interessano il proprio territorio, ciò rappresenta un ennesimo e mortale colpo, che le impedirà qualsiasi serio progetto di rilancio”. “E’ tempo quindi – conclude la nota – che il governatore Lombardo, il sindaco Buzzanca, il presidente Ricevuto, e tutti i parlamentari regionali e nazionali, dicano chiaro e tondo quale è la loro posizione, e cosa vogliono fare in concreto per evitare questo ennesimo scippo alla città ed alla provincia di Messina”.

Ed i commenti a Trapani? Nessun deputato parla, e nessuna “testata” delle “veline”, quindi, ha nulla da riportare.

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