LA RINATURALIZZAZIONE FANTASMA
TRAPANI –
Avevano realizzato, a Trapani, in un’area di metriquadri 33.000 ad angolo tra la via I dorsale Zir e via Isola Zavorra, in piena area Z.P.S. (zona protezione speciale uccelli) e S.I.C. (sito d’importanza comunitario) delle opere e delle attività in violazione alle leggi urbanistiche e per questo erano stati denunciati alla Procura della Repubblica. Poi l’ing. Filippo Messina, capo ufficio tecnico del Comune di Trapani (quello arrestato nell’ambito di presunte “irregolarità” compiute al Comune), …
… aveva rilasciato, il 10 ottobre 2003, una “autorizzazione in sanatoria” (sulla base della legge 47/1985) e le attività, anche grazie ad un’opportuna “valutazione d’incidenza” erano, temporaneamente, riprese, sino alla naturale conclusione dei lavori (dicembre 2004).
Conclusi i lavori, stiamo parlando di quelli dello stoccaggio e lavorazione dei tubi che, all’epoca, a migliaia, giungevano a Trapani per poi essere trasportati in mare aperto per la realizzazione del gasdotto con la Libia, l’area è stata “abbandonata”, salvo essere saltuariamente utilizzata per “ospitare” il Circo di Moira Orfei o il Luna Park.
L’area in questione, all’epoca dei fatti, era di proprietà della Bi.Lu.Pa Srl di Trapani ed era stata affidata in custodia giudiziaria al sig. Paolo Ruggirello – amministratore unico e legale rappresentante della stessa società. Quel Paolo Ruggirello, all’epoca “semplice” consigliere comunale, ad Erice, di Nuova Sicilia che sarebbe, a breve, poi diventato deputato regionale dell’MPA.
Il “problema” di questa “storia”, che altrimenti avrebbe poco d’interessante, salvo la “denuncia” del futuro deputato per l’abusivismo edilizio chiusa con la “sanatoria”, sta nel fatto che l’autorizzazione prevedeva una “clausola”: «che venga rispettata la prescrizione di cui alla nota dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente in ordine alla rinaturalizzazione dell’area a fine occupazione» ovvero «riportata alla sua conformazione originaria».
Benché abbiamo scritto al Comune di Trapani, Ufficio del Difensore Civico, nessuno è stato in grado di dirci se sono tuttora valide (o meno) le prescrizioni all’autorizzazione del Comune di Trapani del 10 ottobre 2003, o se, invece, sono intervenuti nuovi atti ufficiali che hanno soppresso tale “prescrizione”; come nessuno ci ha spiegato se la “prescrizione” è tuttora valida quali sono i motivi per i quali non è avvenuta la citata (economicamente costosissima) «rinaturalizzazione dell’area» ma la semplice liberazione dell’area da tubi e strutture cosa totalmente diversa, com’è ovvio; se qualcuno è almeno a conoscenza se sia stato predisposto tale Progetto e dello stato dell’iter di tale particolarmente oneroso adempimento.
Sembrerebbe che, al Comune di Trapani, e all’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente (posto conosciutissimo all’on. Ruggirello, dai tempi in cui era “semplice” segretario particolare dell’on. Bartolo Pellegrino), ma speriamo di sbagliare, abbiano pure dimenticato l’esistenza della “prescrizione”. Sulla vicenda è stato presentato, lo scorso aprile, un esposto all’Autorità Giudiziaria.