“Bus 2033”, un romanzo fantascientifico pubblicato a Trapani

Bus 2033

Prologo. L’affidamento dei lavori per il ripristino di due vecchi autobus elettrici che giacevano da anni nel deposito dell’ATM di Trapani, la nostra azienda di trasporto urbano, è diventato il “caso dell’anno”.

Non tanto perché ha evidenziato l’ennesimo esempio di errori di gestione in ATM [1]. Ma perché è diventato il caso di cui si sussurrava da tempo nei corridoi dei palazzi della politica ma di cui non si diceva nulla fuori. Un caso da “nascondere”, quindi. Tanto che, ad oggi, una determina che prova l’accaduto – la n. 639 – non risulta presente nell’area della “Pubblicazioni Atti Amministrativi”.

Devo dare atto all’allora consigliere comunale, oggi anche assessore, Giuseppe la Porta per aver sollevato la questione presso il sindaco.

Perché « fare eseguire questi lavori affidandoli ad una ditta esterna, quando ATM in realtà ha a disposizione una autofficina all’interno dell’autoparco comunale, nella quale lavorano sei dipendenti », si domandava, e domandava al sindaco, Giuseppe La Porta [2].

Ora qui occorre fare una precisazione da non poco conto : l’organico del personale di officina in ATM è di 17 operai e non di 6, come sostiene La Porta. Un numero degno forse del team corse della Ferrari.

Ma andiamo alla storia.

Capitolo 1. Massimo e l’affidamento diretto dell’appalto dei bus

E’ l’inizio del 2019 e l’amministratore unico Massimo la Rocca, probabilmente anche dopo averne parlato col sindaco, si convince di ripristinare i due vecchi bus elettrici che giacciono, in disuso da anni, nel deposito dell’ATM. Si tratta di due mezzi che, si legge negli atti, « versano in pessime condizioni di carrozzeria, meccanica ed elettrica a seguito di numerosi atti vandalici ».

Quindi, presuppongo non fidandosi delle capacità professionali dei propri 17 operai, decide di affidare l’incarico ad un’officina esterna.

Si sceglie l’officina di Vincenzo Fici con sede a Custonaci. Vincenzo è papà di una brillante giovane già candidata con buon successo (97 voti) alle ultime comunali. In particolare, Jessica Fici era candidata nella lista “Trapani con coerenza”, con capolista Enzo Abbruscato e candidato sindaco Giacomo Tranchida. Ma questa è una casualità, Fici è riconosciuto come un bravo professionista nel suo settore.

Il presidente La Rocca e il direttore Barone, quindi, dispongono la manutenzione straordinaria dei due bus elettrici a Custonaci. E’ interessante leggere, in proposito, la delibera n. 17 del 14 gennaio 2019 e l’allegata scrittura privata tra le parti.

L’ATM si impegna a pagare 45.000 euro più IVA per il ripristino di ciascuno dei due bus e a versare, 30.000 euro di acconto ad inizio lavori, altri 30.000 entro il 15 febbraio e il saldo a fine lavori.

In totale, quindi, l’ATM spenderà 90.000 euro, più IVA naturalmente.

Da parte sua, il fornitore s’impegna « nel ripristino della parte meccanica ed elettrica dei due autobus ed il loro perfetto funzionamento. Il ripristino includerà anche l’esecuzione di lavori di carrozzeria / verniciatura con nuova colorazione dei mezzi identificata con il rosso ral 3020 ». Il tutto, in sostanza, « finalizzato all’espletamento del servizio di trasporto pubblico locale ».

Insomma, i due bus elettrici devono tornare belli funzionanti in strada.

Il 25 gennaio 2019 l’ATM versa l’acconto di 25.000 euro.

Capitolo 2. ‘a zicca di Peppe La Porta e la burocrazia

La Porta riapre la Villa Pepoli

La Porta, però, non s’arrende e, “ziccuso” com’è, tanto insiste col sindaco che lo convince a chiedere un parere ai funzionari del Comune. Il parere è tranciante : l’affidamento dei lavori è illegittimo ! L’Amministrazione dell’ATM ha fatto la classica ciofeca !

Dal Comune, sembra di capire, avvisano la direzione dell’ATM :

  • « la società ATM Spa avrebbe dovuto procedere mediate ricorso a procedura negoziata nel rispetto di quanto stabilito all’articolo 36, comma 2, lettera b [ del Decreto Legislativo 50/2016 – Codice degli Appalti, NdR] che prevede che per l’affidamento [di lavori, NdR] di importo pari a superiore a 40.000 euro, […] possono procedere mediate consultazione di almeno dieci operatori […] sempre nel rispetto di un criterio di rotazione degli inviti »;
  • « in aggiunta, l’attività operata dalla società ATM Spa è stata effettuata senza avere ottenuto la necessaria autorizzazione da parte del “Organismo di controllo analogo” previsto dai Patti parasociali allegati alla deliberazione consiliare n. 181 /2016, laddove è prevista espressa autorizzazione per acquisti superiori a 75 mila euro ».

Insomma : cazzate burocratiche ! Ma tant’è : esistono e, a malincuore, in un’azienda soggetta a controllo pubblico, cazzate che vanno rispettate quindi !

Sempre dal Comune « si suggerisce di provvedere, senza indugio, all’annullamento e/o revoca in autotutela degli atti fin qui compiuti ».

Capitolo 3. L’ATM va in tilt ma revoca dell’appalto dei bus

In ATM vanno in tilt !

I bus da riparare sono già stati consegnati, l’acconto versato. Che fare ?

Intanto occorre obbedire al “parere” verbale che giunge dai vertici del Comune prima che giunga un ordine scritto che, pare, sia in fase di redazione da parte del vice segretario generale dott. Francesco Guarano.

In fretta e furia, si prepara la determina n. 92 che viene datata 1 febbraio. Con questa « si dispone di revocare la determina n. 17, in autotutela, per eliminare qualsiasi ipotesi di annullabilità dell’atto amministrativo ».

Ma, come detto, in ATM sono in tilt !

In azienda accede quello che non può accadere ! Si dimenticano di pubblicare la delibera e di avvisare l’officina Fici di interrompere i lavori !!!

Sì, la storia qui rasenta l’inverosimile ! E un uomo normale non ci crederebbe. Io, che mi sento abbastanza normale, non ci credo. Voi non lo so. Ma così risulta negli atti.

Capitolo 4. Un giorno sarà scoperto il Telettrofono

La delibera del 1 febbraio viene pubblicata sul sito web di ATM Spa solo il 23 febbraio. Vincenzo Fici viene a conoscenza di questo fatto per caso, il 5 marzo.

Il 6 marzo Fici spedisce una mail PEC all’ATM per cercare di capire e « addivenire pacificamente ad una risoluzione della problematica ». Per mera sfortuna, in ATM si guardano bene dall’aprire la casella di posta e leggere la PEC. Non rispondono !

Oramai siamo al paradosso !

Anche perché mi risulta che un tal Antonio Meucci, nel 1848, abbia scoperto la trasmissione della voce per via elettrica: il telefono, lo chiamiamo oggi ! Oppure telefonino, se smart. Meucci lo chiamò, però, telettrofono. Forse per questo non ebbe fortuna.

A Fici e La Rocca non viene in mente di sentirsi per telefono !

Fici non chiama (mah !) per sollecitare il versamento del secondo acconto da 30.000 euro (trentamila euro, non trenta) che l’ATM Spa doveva versare, per contratto, entro il 15 febbraio ! Né chiama il 5 marzo visto che non rispondono alla PEC (mah !).

Anzi, procede ad effettuare « lavori di importo molto superiore, rispetto all’acconto ricevuto e assume ulteriori impegni con fornitori e operai ».

Capitolo 5. I bus restano in deposito, ma “e io pago”

L’ATM si riprende il 3 aprile, solo quando riceve una busta verde dall’ufficiale giudiziario che l’informa che Fici si è rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale per reclamare i suoi soldi ! In quest’occasione decidono di aprire la propria casella di posta elettronica PEC e scrivere al titolare dell’officina assicurando la « volontà di voler chiudere transattivamente la controversia ».

Evito di continuare a tediarvi cogli ulteriori passaggi intermedi.

Sappiate solo che in data 24 luglio 2019 i due bus elettrici tornano mestamente presso l’Autoparco comunale di Trapani accompagnati dai pezzi di ricambio acquistati [dall’Officina Fici, NdR] e mai montati nei mezzi.

L’ultima puntata di questa storia, si svolge il 26 settembre 2019 quando – con la determina “fantasma” 639, quella che sul sito web di ATM non c’è – l’amministratore unico Massimo la Rocca e il direttore Salvatore Barone dispongono il pagamento di ulteriori 5.885,42 euro, a saldo, a favore dell’officina Fici di Custonaci.

E i due bus elettrici, chiederete ? Tutti e due, o almeno uno, dopo aver speso 35.885,42 euro sono almeno in strada a trasportare passeggeri ?

No.

Per gli amanti di questo genere fantascientifico post apocalittico, suggerisco la lettura di “Metro 2033” dello scrittore russo Dmitrij Gluchovskij.


Note:
[1] Le vicende dei vari bandi di concorso per l’assunzione di personale fatti, rifatti e, a volte, poi abbandonati; la vicenda dell’incasso dei parcometri non restituito, quella della nomina del nuovo amministratore, sono lì a ricordare alcuni altri eclatanti esempi di errori di gestione in ATM.
[2] Ci ricorda la domanda un articolo del 23 gennaio del giornale online TP24.it.

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