CASO PORTO: LA STORIELLA DELL’AUTORITA’ DI SISTEMA

Antonio D'AlìIn questi ultimi tempi un senatore-presidente si è riempito la bocca di Autorità Portuale Provinciale (di “Sistema”, cosiddetta). A sentire lui e il suo sodale sindaco di Trapani questa sarebbe quasi una “concessione” ai vicini di Marsala e Mazara. Così perché NOI siamo buoni. La realtà è un'altra. Dato che a NOI che abbiamo l'Autorità – e quindi i soldi dei finanziamenti che ne conseguono – servono dei “numeri” per quadrare i conti ( ovvero per raggiungere le 3.000.000 di tonnellate minime per “salvare”, secondo l'attuale Legge , l'Autorità Portuale ) ci “serviamo” dei numeri dei Porti vicini per raggiungere l'obiettivo.

La realtà, tuttavia, è che tutto il dibattito è una storiella. Va avanti da mesi, per non dire da anni, senza costrutto. Viene sbandierata alla bisogna (dei “numeri”) e messa di lato quando c'è da dividere potere e soldi. Come ricordato da alcuni, l'Autorità Portuale di Trapani, anche su richiesta del Comune, della Provincia e della locale CCIAA fu istituita appena 40 giorni dopo che furono trasmessi i “numeri giusti” dal Comandante della Capitaneria di Porto di Trapani. Un iter snello, insomma. Perché invece quello della trasformazione dell'Autorità portuale in Autorità Portuale di Sistema è così lungo?

Il sindaco di Marsala, notaio Eugenio Galfano (centro-sinistra), fu lui, nel lontano 20 novembre 2003 (quattro anni fa) a scrivere – appena 4 mesi dopo la nascita dell'Autorità Portuale di Trapani – al Ministero dei Trasporti (allora, ricordo a me stesso, governava il Centro-Destra), alla Regione Sicilia (governava e governa il centro-destra), alla presidente della provincia (prof. Giulia Adamo, marsalase pure lei, ma di centro-destra) ed al Presidente dell'Autorità Portuale di Trapani (ing. Luigi Baroncini, nominato dal parlamento col voto favorevole del solo centro-destra) per chiedere, si legge testualmente – nella nota prot. 48605 – «di inserire il porto stesso (di Marsala, NdR) in un sistema di strutture e di servizi relativi alla rete dei Porti della provincia … perché si possa instaurare una collegata e unitaria gestione portuale». Nella nota Galfano chiedeva un «incontro per valutare gli aspetti tecnici, economici e finanziari legati all'iniziativa».

Atteso il silenzio sostanziale di tutti gli Enti (e Personaggi) in indirizzo, il sindaco (di centro-sinistra) Eugenio Galfano, non si perse d'animo è scrisse, nuovamente, quattro mesi dopo, era il 30 marzo 2004 una nota indirizzata al Vice-Ministro sen. Antonio D'Alì, ed ai vari deputati nazionali e regionali della Provincia (Costa, Grillo, Lo Curto, Papania, Fratello, C. Oddo, Maurici, Turano), nonché sempre alla prof.sa Giulia Adamo (Presidente della Provincia) ed all'ing. Baroncini (Commissario dell'Autorità Portuale). Ancora Galfano chiedeva di «discutere sulle prospettive del Porto di Marsala e sulle eventuale partecipazione all'unità portuale di Trapani». Stavolta, però, onde evitare silenzi, stabiliva una data per l'incontro – 19 aprile 2004 -. Molte furono le assenze e per quanto riguarda le presenze – dei deputati – esse risultarono senza successiva conseguenza.

Solo l'Autorità Portuale, il 22 aprile 2004, con nota prot. 896, riscontrò la riunione e, ricordando che «nel corso dell'incontro è emersa la comune volontà di esaminare la fattibilità di formare un sistema portuale con l'estensione della circoscrizione territoriale di questa Autorità al Porto di Marsala», propone la costituzione di un «Comitato Consultivo di coordinamento con il compito di elaborare, attraverso analisi settoriali … la relativa proposta tecnica-giuridica-amministrativa». Di tale Comitato consultivo faranno parte, oltre che lo stesso Baroncini, il Sindaco di Trapani, quello di Marsala, il Presidente della Provincia, quello della CCIAA, la Regione Sicilia. Di tale Comitato non si avrà più traccia, salvo una nota dell'11 novembre 2004 – sempre del Comune di Marsala – con cui si metteva a «disposizione idonei locali dell'Ufficio Tecnico Comunale ed assicurerà adeguato supporto tecnologico e di segreteria» per il “Comitato”.

Il dott. Galfano, tuttavia, non lesinerà alcun suo impegno per cercare di tirare acqua al mulino della sua Città. E proverà ad aprire un altro fronte. Quello della XXXII Coppa America. Il 27 ottobre 2004 scrive un'accorato appello a Piero Fassino e a Francesco Rutelli. Nella nota Galfano, premesso che «il prossimo autunno (ottobre 2005, NdR) si terrà, nello specchio acqueo di mare antistante alla Città di Trapani, la preregata della trentadueesima Coppa America», fa presente che «con stupore che constato che la Città di Marsala – che al contrario di Trapani vanta un passato di tutto rispetto per aver ospitato Eventi di carattere internazionale … – non sia stata coinvolta “ufficialmente” nell'organizzazione della manifestazione». Per il sindaco di Marsala «E' perciò grave precludere alla Città di Marsala di potersi preparare all'Evento attingendo a finanziamenti per realizzare quelle infrastrutture che potrebbero essere essenziali …». Infatti «L'Amministrazione comunale di Marsala, ove venisse coinvolta, potrebbe realizzare alcuni progetti già approntati (adeguamento del porto turistico a n. 800 posti barca)».

Il primo cittadino lilibetano sa qual'è il problema: «Mi viene da pensare che, forse, la Città di Marsala sia stata esclusa da ogni iniziativa, anche solo organizzativa, perché amministrata da un Sindaco di centro-sinistra, contrariamente alla Città di Trapani il cui Sindaco milita in “Forza Italia”».

Galfano chiude la lettera con un «certo di un Tuo interessamento, ti porgo affettuosi saluti». Esito? Nullo.

Ma il 19 novembre 2007 Galfano scrive pure a Guido Bertolaso (capo della Protezione Civile), all'Assessore al Turismo Fabio Granata (di AN), e sempre all'ing. Baroncini. Il primo cittadino spiega che «Con D.P.C.M. Del 3 settembre 2004 la pre-regata della 32 Coppa America è stata dichiarata “Grande Evento”. Tale dichiarazione consente la realizzazione di somma urgenza degli interventi e di tutte le opere infrastrutturali». Quindi chiede di «riconoscere l'opera (del porticciolo turistico di Marsala, NdR) come assolutamente necessaria alla realizzazione dell'Evento» al fine di inserirla tra quelle di somma urgenza e quindi accelerarne e finanziarne l'iter. Esito? Nullo.

Il Porto di Marsala – assieme a quello di Mazara – sarà ricordato dal presidente D'Alì solo il 13 marzo 2007 quando il Consiglio Provinciale «sollecita il sen. D'Alì ad elaborare un progetto di sistema integrato della portualità turistica della provincia di Trapani, sottolineandone le eventuali connessioni con il Progetto di Autorità di Sistema».

Il 5 ottobre 2007 l'Autorità Portuale di Trapani è sciolta con decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Ma dell'Autorità di Sistema, chiesta da Galfano sin dal 2003, non vi è traccia, e neppure del Progetto… Galfano, ed i marsalesi, sono stati presi per i fondelli per quattro anni.

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