ERICE, 4 MILIONI NELLA SPAZZATURA

ImageERICE – Con cinque diverse determine dell’arch. Andrea Denaro, responsabile del servizio Ecologia del Comune di Erice, sono state liquidate le somme inerenti le spese, più recenti, per il servizio comunale di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

In particolare, si tratta della somma di 54.871 euro (det. 242 del 10 settembre) per lo smaltimento del “percolato” in discarica, afferente il periodo aprile-giugno 2008 (pompaggio, trasporto a Gioia Tauro e smaltimento presso i depuratori di quella città), della somma di 266.178 euro (det. 243, 244 e 245 del 10 settembre) per il “conferimento dei rifiuti in impianto di riciclaggio o discarica del Comune di Trapani” (compreso il cosiddetto contributo “post-mortem” della discarica”, il “tributo speciale” e la maggiorazione per percentuale di raccolta differenziata non raggiunta”), afferente il periodo maggio-luglio 2008.

Infine 135.636 euro (det. 250 del 17 settembre) sono stati liquidati alla M.Eco srl di Trapani, l’azienda che gestisce il “servizio di raccolta e trasporto rifiuti solidi urbani e dei beni durevoli in tutto il territorio di Erice”. Tale ultima somma si riferisce solo al servizio per il mese di agosto 2008.

Fatti due conti il servizio complessivo (raccolta, discarica e smaltimento percolato) costa al Comune, insomma alla cittadinanza, 3.976.540 euro anni. Tutto questo per buttare del materiale. Sembra un vero e proprio spreco.

Sarebbe utile, secondo noi, che fossero attivate delle azioni di politica fiscale nazionale per l’abbattimento dei rifiuti in sede di produzione (meno imballaggi, più prodotti “alla spina”) e per l’incentivo al “riciclaggio”.

Probabilmente sarebbe più “intelligente” che il materiale raccolto fosse almeno riutilizzato (per concime l’umido, per la produzione di nuovi materiali la carta, la plastica, il legno o l’alluminio).

Ma ad Erice siamo “americani” e questa mentalità non la possediamo.

Basterebbe, ad esempio approvare un aumento della TA.R.S.U. e un contestuale considerevole sconto (fino al 40%) per chi partecipa a progetti di recupero (anche in convenzione con l’isola ecologica del Comune di Trapani, nelle more di attuare un progetto autonomo di raccolta differenziata).

Ciò comporterebbe, da un canto, una consapevolezza sui costi de servizio (i 4 milioni di cui sopra) e sulla necessità di renderlo più efficiente ed efficace, e, dall’altro, un riconoscimento a chi s’impegna a rispettare la raccolta differenziata e la legge (che vieterebbe l’indistinto apporto di rifiuti nei sacchetti che conferiamo nei cassonetti).

Ma anche questo non rientra nella progettualità, oggi, dell’amministrazione comunale di Erice.

E’, da anni, in corso un dibattito sull’eventuale fusione tra i comuni di Trapani ed Erice: ma come parlare di fusione se gli stessi non sono in grado nemmeno di dialogare su servizi comuni quale la raccolta o il recupero dei rifiuti?

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