ERICE: E’ SCONTRO TRA NACCI ED IL SINDACO

Luigi Nacci

Luigi Nacci

ERICE «Il Sindaco Tranchida si sta deliziando a conferire incarichi e consulenze a destra e a manca; ma la cosa che colpisce di più e che il Tranchida fa finta di analizzare i curriculum presentati dai diversi candidati e caso vuole vengono scelti elementi che fanno parte del suo movimento “Erice che Vogliamo”. Tranchida sta buttando la modica cifra di euro 77.000 annui dopo appena 6 mesi per accontentare tutti quegli “amici” che lo avevano sostenuto in campagna elettorale». E’ un fiume in piena il consigliere dell’UDC dott. Luigi Nacci, quando analizza le ultime nomine del sindaco pro tempore di Erice.

«E per di più il Sindaco continua a dire che non ci sono fondi per la nettezza urbana, non ci sono fondi per le luminarie, non ci sono fondi per altri servizi; per dirne una, all’Assoerice aveva promesso il montaggio delle luminarie in vetta, e la stessa Associazione ha investito 500 euro per l’acquisto di altre lampadine e poi tutto e’ rimasto li’ con il solo albero di natale spennacchiato al centro della piazza antistante il comune addobbato con arance e sponsorizzato da una banca locale».

Si fa eco, immediatamente, il sindaco pro tempore di Erice che in un comunico del pomeriggio, anziché dare giustificazioni logiche alle proprie scelte preferisce insultare l’avversario politico «Esprimo la mia preoccupazione rispetto alle odierne dichiarazioni del consigliere Nacci …… “vedovo” del potere si lascia andare a farneticazioni che assai mi preoccupano sulla sua condizione di serenità mentale». Il sindaco da Fico insiste: «Le polemiche di questi giorni sul conferimento di incarichi di collaborazione professionale da parte del sottoscritto rivelano una superficiale e strumentale lettura dei fatti. Le modalità per il conferimento dei suddetti incarichi di collaborazione adeguano il regolamento già esistente a principi di trasparenza e pubblicità».

Ma a dargli torto è il noto giornalista-politologo Vito Manca su TrapaniOk dell’8 gennaio: «Il centrosinistra – quello dei partiti – è annichilito. Non parla nessuno ufficialmente perchè non vuole guai, ma non c’è un suo componente che non sia rimasto tramortito dalle nomine di fine d’anno del sindaco Giacomo Tranchida. E’ stato il fine d’anno dei fedelissimi. Tutti dentro l’amministrazione Tranchida. Volontari quando c’era da eleggere il sindaco. Ma ora a carico delle casse del Comune. Entra nella gestione del Comune chi si è schierato con il primo cittadino. Chi si è speso in campagna elettorale. Difficile intravedere criteri di meritocrazia. Ci sono invece evidenti criteri di appartenenza».

«Rispetto al recente passato, la nuova amministrazione ha operato una decisa inversione di rotta sulla spesa ….Da dieci consulenti a sette collaboratori … da 215.000 euro a 77.000.00 euro», cerca di spiegare il sindaco pro tempore di Erice.

Ma al sindaco pro-tempore sfugge che il problema non è di ordine economico, ma sono proprio le nomine e la loro incoerenza con le promesse della campagna elettorale.

Luigi Nacci rincara la dose, e si scopre un possibile conflitto d’interessi «E c’è dell’altro: tra un po arriverà in consiglio un piano costruttivo (è già al vaglio della IV commissione) per la zona di Rigaletta Pegno e caso vuole uno degli architetti progettisti è quel Gianvito Mauro che il Sindaco proprio ora ha nominato consulente nel campo urbanistico; mi dirà: era già stato presentato circa 2 anni fa detto progetto; ma ora come la mettiamo?»

Il consigliere dell’UDC passa all’esame delle altre nomine «E poi ancora l’ing. Antonio Giovannelli che caso vuole è stato dal Sindaco scelto per il suo curriculum; sbaglio o il Giovannelli era stato suo Assessore a Valderice? Complimenti Sindaco, complimenti Sindaco. Ne volete un’altra: ha nominato l’avv. Ciaravino (figlio del più noto) come consulente legale; la determina sindacale cita testualmente: “visto il verbale di apertura delle buste pervenute (6 candidati), esaminati i curriculum, bla, bla, bla; viene nominato……….; codesto legale (non metto in dubbio la sua preparazione) non è parente della consigliera Ciaravino? Questo legale non è lo stesso che lo ha difeso per la famosa ineleggibilità perché il Tranchida era Consigliere Provinciale? Il Sindaco vuole ringraziarlo con i soldi del Comune di Erice? Ah…. dimenticavo all’appello manca il portavoce del Sindaco; e qua Tranchida avrà qualche problema ad assumere la persona a cui aveva promesso il posto. Evviva la trasparenza caro Sindaco.. ».

A Nacci fa eco Salvo Barraco dei Circoli della Libertà che aggiunge: «proprio lui che parla di bande delle precedenti amministrazioni ericine e poi va a determinare tutti i componenti della sua lista di appoggio, Erice che vogliamo, mi sembra il massimo della simpatia che il buon Giacomo si stia coltivando o anche lui segue la strada degli amici degli amici. Non sarebbe meglio sindaco investire meno denaro sulle risorse umane, consulenti, e provvedere allo star meglio dei suoi cittadini, faccia anche un giro per le vie di Erice Casa Santa verso la piazza Cesarò e veda i metricubi di monnezza giornalieri in giro oppure già pensa ad un gemellaggio con Napoli».

Ce n’è pure per la nomina del neo comandante dei vigili urbani, ancora Nacci ci va pesante: «E poi: come si fa a riassumere presso la Polizia Municipale quel Bonventre che poco tempo prima aveva deciso di andare in pensione? Ma questa è un’assunzione per titoli, di comandante senz’altro, probabilmente di parentela con il suo Assessore Silvana Catalano».

Il consigliere Nacci conclude il proprio comunicato rilevando che «Il Sindaco Tranchida dopo appena 7 mesi dal suo insediamento non ha più consensi, e’ solo con lui stesso, la sua faccia preoccupata la dice lunga. Erice non poteva cadere più in basso di così; io credo che dovremmo restituire il Comune agli ericini, agli ericini veri».

Il sindaco sempre più pro tempore di Erice risponde – nel proprio comunicato – «Non mi preoccupano gli strali del consigliere Nacci: mi piacerebbe confrontarmi sul merito di proposte intelligenti per Erice ma credo che questa mia speranza cadrà nel vuoto e non per colpa mia».

Chi risponde con insulti vuol dire che è arrivato … alla frutta!

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