ERICE, REFERENDUM VERSO IL FALLIMENTO

ImageERICE – Domenica a Erice si vota per il referendum consultivo sulle rettifiche dei confini fra Erice e diversi Comuni limitrofi. Sulla vicenda praticamente è calato un silenzio di tomba. Fanno impressione i cartelloni affissi dal Comune di Erice e sui quali nessun Partito o Comitato ha proposto alcun chè.

Un editore trapanese, il sig. G., che negli ultimi anni ha cercato la notorietà intestandosi improbabili Comitati ed ancora piu improbabili raccolte di firme per chiedere la fusione fra Trapani ed Erice ha messo le mani avanti nell’unico articolo che nelle ultime settimane è stato dedicato al tema sul suo stesso quotidiano: «E’ un referendum depotenziato, che viene indetto in piena estate. Domenica 13 giugno se ci sarà caldo e sole sarà davvero difficile tenere lontani dal mare gli elettori ericini» (5 giugno 2010).

Un editore che ha il «vizietto», come il suo omologo piu noto sig. B. di intervenire personalmente sui propri mass media, un editore, il sig. G., al quale ha risposto un suo stesso lettore sul Forum el suo sito: «Ma certo è meglio mettere subito le mani avanti, considerato l’interesse enorme dei cittadini per un inutile referendum, che costerà tanti soldi e non servirà a niente. Se si è sinceri democratici, bisognerà prendere atto del risultato e non cercare stupide scuse, come: è colpa del caldo, a Natale il risultato sarebbe stato diverso».

Ma G. non demorde è assicura che si tratta di un voto «condizionato da chi pensa che da un insuccesso di questa tornata referendaria si possa passare al silenzio sull’argomento, liquidandolo come non sentito dai cittadini».

Sul tema abbiamo chiesto il parere di rappresentanti del PD, del PDL, dell’IDV, di RIFONDAZIONE, del PARTITINO DI TRANCHIDA. Silenzio totale. Non sanno che pesci prendere. Solo Giancarlo Calò, per l’UDC, ha espresso l’opinione del proprio Partito (vedi altro articolo di Altratrapani).

Yvonne Vento

Yvonne Vento

Il polso della situazione quindi c’è lo da la «base». La gente comune che però segue la politica.

Yvonne Vento, imprenditore della comunicazione, un passato nel PDL, ha così, sarcasticamente, liquidato il «referendum consultivo»: «non mi interessa! ritengo questo referendum soltanto un mezzo per il potere di pochi…e siccome sono ignorante e anche un po’ cretina non riesco a comprendere appieno i benefici veri ma solo il tanto interesse!! Consultivo? CERTO!!! Il cittadino ha l’impressione di contare …ogni tanto!».

Gianluca Sciacchitano

Giancluca Sciacchitano

Piu pragmatico ma dello stesso avviso Gianluca Sciacchitano, imprendore informatico, con una piccola esperienza in Italia dei Valori (2009): «Non conosco i 4 quesiti. Potrei andare a cercarmeli sul sito del comune di Erice ma tanto non andrò a votare. La mia opinione è che, in questi tempi di incertezze (soprattutto economiche) sarebbe meglio non modificare niente per non dare spazio a manovre e manovrine economiche che penalizzino quelle poche certezze che abbiamo».

Del Referendum si sa solo che costerà alle casse del Comune 125.000 euro. Ma anche questo nessun giornale di regime l’ha sinora pubblicato.

Come dar loro torto? Ecco il testo del «referendum n. 4» sul quale si dovrebbero esprimere tutti gli elettori. E’ una cosa di indicibile, illeggibile, indecifrabile. Ecco il link sul sito del Comune (pure nascosto).

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