IL PD TRADISCE BORSELLINO.

Anna Finocchiaro (PD)

Anna Finocchiaro (PD)

PALERMO – Solo una voce s’è alzata contro l’assegnazione a Bernardo Mattarella (PD) del seggio vacante, per le dimissioni della Finocchiaro, all’Assemblea Regionale Siciliana. Il seggio era reclamato, invece, dalla Borsellino (vedi articolo su Altratrapani.it) e dalla Alfano. In aula la contestazione è giunta dal deputato catanese dell’MPA l’avv. Giuseppe Arena. Per Arena ci troviamo davanti “un grave precedente, in quanto questa decisione ha una altissima percentuale di discrezionalità e non ha assolutamente dei collegamenti saldi di carattere giuridico che possano giustificare tale scelta”.

Anzi, precisa il deputato, per essere chiaro, “non ci sono assolutamente agganci di natura giuridica, ermeneutica o logica per potere oggi giustificare un voto favorevole alla persona individuata nell’onorevole Bernardo Mattarella”.

Per Arena, in sostanza, “questo Parlamento siciliano sicuramente non chiarisce e sicuramente non colma il vuoto normativo” mentre sarebbe è più corretto, quindi, che “quest’Aula, con la collaborazione del Governo, per il futuro, pensare e progettare e, quindi, sanare un difetto” della normativa.

Rita Borsellino

Rita Borsellino

Di diverso avviso il relatore della Commissione incaricata di esaminare la vicenda, l’on. Avv. Raimondo Maira (UDC) di San Cataldo (CL). Per lo stesso “non è attribuibile il seggio lasciato libero con le dimissioni della senatrice Finocchiaro, a nessuno dei candidati partecipanti a liste provinciali che non abbiano superato la soglia del 5 per cento dei voti, mi riferisco all’onorevole Borsellino e alla dottoressa Sonia Alfano”. Volendo, conseguentemente, ricostituire il plenum del 90 deputati dell’ARS, “il discorso si restringe, pertanto, alle liste del Partito Democratico”. In tal caso, per Maira, la scelta deve cadere “a quella lista provinciale che non aveva partecipato alla distribuzione dei resti in sede provinciale e che è risultata essere la lista provinciale di Palermo e quindi al primo dei non eletti di questa lista che è il candidato Bernardo Mattarella”.

Nel dibattito d’aula, di cui si occupano le pagine 37-40 del verbale di seduta (scaricabile da qui), non è intervenuto alcun altro deputato. Neanche del PD, ovviamente. Cosa che si è tradotta nel "tradimento" della stessa ex-alleata Borsellino (meritato, dato che lei aveva tradito i suoi elettori di sinistra appoggiando la Finocchiaro).

S’è andato al voto, con scrutinio segreto, col risultato di approvare (49 voti favorevoli, su 89 deputati aventi diritto di voto, 20 contrari e 2 astenuti) l’elezione di Mattarella. Sia l’Alfano che la Borsellino hanno annunciato ricorsi alle Autorità Giudiziarie (con tempi di risposta, però, lunghissimi).

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